01-04-2022
Immagini e opere che raccontano la simbiotica relazione tra gli italiani e il cibo
Il gusto di cucinare, di prendersi cura a tavola dell’io e dell’altro è un atto sociale. GUSTO! Gli italiani a tavola. 1970-2050 è la mostra - curata da Massimo Montanari e Laura Lazzaroni - che fino al 25 settembre prenderà vita al terzo piano di M9 - Museo del ’900 di Venezia Mestre. Si tratta di un viaggio affascinante, lungo ottant’anni, nella gastronomia italiana, attraverso oggetti, immagini e attività esperienziali, che ha come obiettivo la narrazione della simbiotica relazione tra gli italiani e il cibo. Una connessione radicalmente trasformatasi negli ultimi decenni che, nelle intenzioni dei curatori, disegna una traiettoria per indagare passato e presente e immaginare cosa può riservare il futuro.
La prima sezione della mostra è dedicata al lessico del cibo: parole ed espressioni come ricetta, soffritto, cervello, cuore, butta la pasta, al dente, radici, identità sono parte di un glossario costruito intorno all’universo del mangiare italiano, utile per orientarsi tra le sfumature dei termini cardine di questo “viaggio” e per arrivare a focalizzarsi sul gusto, protagonista in tutti i suoi aspetti, sociali, culturali e biologici.
M9 - Museo del '900 © Alessandra Chemollo
Dopo uno spazio introduttivo pre Anni 70, che conduce i visitatori all’incontro con personalità iconiche e oggetti simbolo della storia enogastronomica italiana, si entra nel cuore dell’esposizione con le otto Stanze del gusto, che raccontano il tema della mostra attraverso immagini, video, oggetti iconici e testimonianze. La prima stanza è dedicata al gusto italiano. In un’unica installazione si è scelto di comporre una monumentale tavola periodica degli ingredienti: un elenco apparentemente infinito di prodotti che insieme rendono possibile e sempre diversa la cucina italiana. Formaggi e latticini, salumi e carni, frutta e ortaggi, oli e grassi, cereali e pasta, vitigni sono le categorie che compongono la lista che conta più di 1800 voci e raccoglie le DOP, DOCG e IGP, ma non solo.
Nella seconda sezione si scopre l’evoluzione delle abitudini e dei costumi attraverso dettagli, segreti, accessori, scopi e funzioni della cucina di casa, baluardo culturale e sociale. Il gusto del cibo fatto in casa si percepisce attraverso video di italiani a tavola, interviste, immagini e cucine esposte – come la Minikitchen di Joe Colombo per Boffi (1964) o la Cucina Long Line di Salvarani (1972) – o ancora la scenografica Iper Cucina, con alcuni elettrodomestici simbolo dell’evoluzione tecnologica che la modernità ha introdotto. Una sezione design ospita oggetti iconici delle abitudini culinarie italiane, come scolare, grattugiare, condire, stappare, fare il caffè, farsi un bicchiere.
Si continua con il Gusto fuori casa, stanza che si divide in due macroaree. Da un lato la cucina di ristoranti e trattorie, dall’altro il rito delle grandi tavolate collettive, che incarnano seppur con codici diversi due aspetti fondamentali della cucina: la ricerca gastronomica (inscindibile da quella sul prodotto) e la convivialità. Spiccano in questa sezione anche fedeli riproduzioni – in materiali plastici – di piatti d’autore e della tradizione italiana: dal Risotto con foglia d’oro di Gualtiero Marchesi al Cyber egg di Davide Scabin.
Ne Il Gusto dell’industria si trova una riflessione su come l’attenzione e la salvaguardia di una modalità identitaria e tradizionale, basata sulla qualità del cibo e degli ingredienti, ha convissuto e convive con l’avvento del prodotto alimentare globale, industriale e della grande distribuzione. Dopo altre stanze, la mostra si conclude con la sezione sul Gusto del futuro che propone le tendenze in atto attraverso un duplice sguardo. Da un lato rivolto verso le innovazioni tecnologiche (spazio e coltivazioni sperimentali anche sulla Terra), dall'altro focalizzato sulla trasformazione delle abitudini alimentari. Ecco, quindi, le installazioni di EcoLogicStudio sulla coltivazione dell’alga spirulina e di Zero Farms sulla cultura aeroponica, fino ad un’articolata sezione sullo Space Food.
Ecco un piccolo "assaggio" della mostra Gusto!
Festa del Primo Maggio a Mensano (Siena), 1969-71 – © Ferruccio Malandrini
Manifesto pubblicitario del Dado Star – © Fototeca Storica Nazionale Ando Gilardi
Mini Kitchen di Joe Colombo per Boffi, 1964 – ©Archivio Boffi
Cucina Long Line di Salvarani, 1972 – © Archivio di Giovanni Salvarani
Il primo numero della rivista gastronomica La Gola, Edizioni Cooperativa Intrapresa, ottobre 1982 – © Giorgio Camuffo
MIT Space Exploration Initiative | La ricercatrice sul Cibo nello spazio Maggie Coblentz che ha progettato il food helmet per mangiare a gravità zero – © Nicola Twilley
Una BioBombola per la coltivazione domestica delle alghe, parte del progetto BIT.BIO.BOT di ecoLogicStudio – ©ecoLogicStudio_ph. Marco Cappelletti
Dalla serie fotografica “Luoghi del cibo”, Milano, 2019-2022 – ©Filippo Romano
GUSTO! GLI ITALIANI A TAVOLA. 1970-2050 a cura di Massimo Montanari e Laura Lazzaroni Dal 25 marzo al 25 settembre 2022 M9 - Museo del ’900 di Venezia Mestre Orario: mercoledì-venerdì, h. 10.00-18.00; sabato-domenica, h. 10.00-19.00 (chiuso lunedì e martedì) Catalogo: Marsilio Arte (pp. 176; 26 €)
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
a cura di
A cura della redazione di Identità Golose
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