27-11-2020
Da in alto a sinistra, in senso orario: Andrea Valentinetti, Ludovica Rubbini, Nicola Portinari, Simone Padoan, Donato Ascani, Alessandro Dal Degan, Lionello Cera, Stefano Manias e Giancarlo Perbellini
Prosegue il nostro viaggio tra cuochi e ristoratori che operano in regime di regione gialla, gli unici cui è concesso di aprire a pranzo. Dopo Trentino, Roma e Lazio e Sardegna è il turno del Veneto
«Essere in zona gialla», dà inizio alla nostra carrellata di opinioni il cuoco e imprenditore veronese Giancarlo Perbellini, «ha i suoi pro ma anche i suoi contro. Per esempio, a noi, a differenza dei ristoratori delle regioni arancioni o rosse, non è stata cancellata l’Imu. E il Veneto ora è quasi tutto circondato da regioni da cui non c'è flusso, e di questo naturalmente risentiamo. Dei 9 locali che gestiamo, in questo momento 5 sono chiusi, inclusi Locanda Perbellini a Milano e la Locanda in Sicilia, dove quest’estate siamo andati a gonfie vele. Soprattutto soffriamo un po’ lo scarso preavviso con cui vengono comunicate le misure: in Francia sanno già ora che non riapriranno prima del 20 gennaio; qui i divieti cambiano così rapidamente che è difficile programmare». Cosa funziona. «Va bene il nostro ristorante Al Capitan Della Cittadella, cucina di mare a Verona città: il pesce tira sempre, a tavola da noi o in modalità delivery, cosa che non possiamo dire per la pizza di Du de Cope, chiusa anche quella». E l’ammiraglia Casa Perbellini? «Abbiamo riaperto il 17 settembre, a pranzo naturalmente. Il menu è quasi solo degustazione; abbiamo ridotto il personale e tolto la carta, ma teniamo anche un menu vegetariano che è un “menu del senza”, cioè senza glutine, latticini e uova. Nelle settimane della spensieratezza abbiamo notato con piacere nei clienti una predisposizione superiore a godersela, con aumento del coperto medio fino al 25%». Una premessa del futuro che verrà? «Sono certo che quando quest’incubo sarà finito, la ripartenza sarà fragorosa».
Giancarlo Perbellini (Casa Perbellini, Verona, e altri 8 ristoranti)
Nicola Portinari, La Peca (Lonigo, Vicenza)
Lionello Cera, Antica Osteria Cera (Campagna Lupia, Venezia)
Donato Ascani, Glam (Venezia)
Simone Padoan, I Tigli (San Bonifacio, Verona)
Tra i patron Alessandro Dal Degan ed Enrico Maglio, Jacopo e Matteo Robelli (La Tana, Asiago, Vicenza)
Riccardo Gaspari e Ludovica Rubbini (SanBrite, Cortina d’Ampezzo, Belluno)
Eleonora Piovesan e Andrea Valentinetti (Radici, Padova)
Stefano e Mattia Manias (Al Cjasal, San Giorgio al Tagliamento, Venezia)
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
di
classe 1973, laurea in Filosofia, coordina la Guida ai Ristoranti di Identità Golose e tiene lezioni di storia della gastronomia presso istituti e università. instagram @gabrielezanatt