29-05-2022

7Pines: la nuova apertura di lusso in Sardegna sceglie Pasquale d'Ambrosio

A Baja Sardinia, dal 16 luglio ci sarà una nuova meta gourmet: linee guida, prodotti locali e sensibilità antispreco. Il ristorante fine dining, Il Capogiro, ha anche una vista mozzafiato sul mare

Pasquale D'Ambrosio, ececutive chef del 7pines

Pasquale D'Ambrosio, ececutive chef del 7pines in Sardegna, origini campane e lunga esperienza nell'hotellerie di lusso

Ci sono novità per chi cerca pace e alta cucina in Sardegna. Gli appassionati possono, fin da ora, segnarsi in agenda il 16 luglio come data da non perdere perché sarà proprio quel giorno che aprirà il 7Pines Resort Sardinia, parte di Destination by Hyatt, a Baja Sardinia, a pochi minuti dalla Costa Smeralda. 

A guidare il resort, Vito Spalluto, precedentemente general manager a L'Andana, resort a Castiglione della Pescaia in Toscana, che oggi porta in terra sarda la sua esperienza ventennale nel mondo dell’ospitalità di lusso.

La parola chiave sarà “lusso rilassato” come spiega Spalluto: «Il vero lusso è stare in mezzo alla natura, guardare il mare, mettersi in ciabatte, sentire la sabbia sotto ai piedi. E naturalmente mangiare bene. Non vogliamo essere l’ennesimo resort legato alla voglia di apparire, ma offriremo ai nostri ospiti la scelta tra una serata elegante o degustare una cena gourmet restando…in ciabatte e pantalocini! Chi verrà da noi, magari deve stare in giacca e cravatta tutto l’anno, non è detto vogliano fare lo stesso anche in vacanza. Faremo in modo di coccolarli al massimo».

Vito Spalluto, managing director del 7pines

Vito Spalluto, managing director del 7pines

La struttura – immersa nel verde di un promontorio di 15 ettari che domina il mare – comprenderà 3 ristoranti, 3 bar, una zona eventi e live cooking per serate sarde aperte al pubblico. Tutta la parte food è stata data in mano allo chef Pasquale d’Ambrosio, campano di origini, esperienze allo Chateaux Monfort di Milano, al Diana Majestic e al Westin Palace, all’Evetia Bristol di Firenze e al Villa Panfili di Roma.

«In Sardegna porto una cucina sostenibile - spiega l’executive chef Pasquale D’Ambrosio - sensibile agli sprechi e rispettosa di un territorio che offre un’incredibile varietà di ingredienti di qualità. Nei nostri piatti li presenteremo con tocco contemporaneo e grande attenzione all’estetica».

Il ristorante vista mare

Il ristorante vista mare

Al Capogiro, fine dining aperto anche agli ospiti esterni, l’offerta va dalla colazione al cocktail di tarda sera. Qui si troverà una cucina contemporanea sarda e mediterranea con forti richiami alla tradizione gastronomica dell’isola. Nei piatti prevale l’uso di materie prime di stagione e tecniche di cottura adatte a conservarne freschezza, sapori e qualità. Tra i piatti che si potranno degustare, Triglia in crosta di filindeu, pesto di melanzane e mandorle, maionese di lentisco e polvere di erbaceo marino e la Fettuccia di grano grezzo, zucchine alla menta, ostrica marinata al carasau, caviale ed erbette di macchia.

Il 7pines a Baja Sardinia

Il 7pines a Baja Sardinia

L’attenzione alle tradizioni salta subito all’occhio con i filinedu, i “fili di dio”, 256 fili sottilissimi uniti miracolosamente da mani sapienti in una sfoglia croccante. Questa pasta sarda è una tradizione che si stava perdendo e in pochissimi riescono a replicarne la preparazione nel mondo. L'impasto a base di grano duro, acqua e un pizzico di sale, viene lavorato con le mani leggermente bagnate fino a creare fili sottilissimi, che vengono sovrapposti e lasciati asciugare al sole, un tempo su un piatto di asfodeli, oggi su tavole di legno. L’ambiente qui è rilassato e informale tipico delle vacanze al mare.

Maialino tonnato

Maialino tonnato

Tra le proposte che ci ha svelato del nuovo menu, un ottimo Maialino Tonnato che riprende uno degli ingredienti cult della tradizione e lo abbina a tonno, melannurca (a richiamare i natali dello chef), asparago croccante laccato al miele di corbezzolo, piacevolemte amaro, e finito con un ristretto alle erbe della macchia mediterranea, di cui la Sardegna è ricca, e pil pil per unire le consistenze. 

Fettuccia alla Nerano

Fettuccia alla Nerano

C’è poi Spazio, ristorante affacciato sulla spettacolare piscina. Qui la proposta varia dai crudi di pesce locale alle insalate pokè, con un angolo tutto dedicato alla Sardegna e ad uno dei suoi simboli gastronomici: i culurgiones. Saranno preparati al momento e l’ospite potrà scegliere il ripieno preferito. Dal banco del fresco arrivano invece carni e pesci da grigliare nel barbecue a vista.

L'executive chef Pasquale D'Ambrosio

L'executive chef Pasquale D'Ambrosio

Golden Egg

Golden Egg

Per chi ama mangiare a due passi dal mare c’è il Cone Club, il beach club del resort. Aperto dall’ora di pranzo fino a tarda sera e direttamente accessibile via terra o tramite il molo privato, combina vita di spiaggia, musica e nightlife con la cucina cosmopolita dello chef Tohru Nakamura (due stelle Michelin al ristorante Tohru in der Schreiberei a Monaco di Baviera e Chef dell'Anno 2020" per Gault Millau). Completa l’offerta l’originale lista cocktail firmata dal mixologist di fama internazionale Philip Bischoff direttamente da Bangkok.

Tonno

Tonno

L’House Bar è un’altra novità targata 7Pines. Gli ospiti hanno a disposizione un angolo bar con ingredienti, strumenti e ricette per realizzare cocktail a regola d’arte, da accompagnare all’Home Delivery studiato dallo chef Pasquale D’Ambrosio: un servizio innovativo di room service smart ed ecosostenibile per un'esperienza gourmet nella privacy della propria camera.

Tiramisù

Tiramisù

Non ultimo, si sta lavorando anche a un meraviglioso ristorante-serra, immerso in un orto, per dare ancora più valore alla cucina che parte dai prodotti del territorio.


Dall'Italia

Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose

a cura di

Annalisa Leopolda Cavaleri

giornalista professionista e critico enogastronomico, è docente di Antropologia del Cibo e food marketing all'Università di Milano e all'Università Cattolica. Studia da anni il valore simbolico del cibo nelle religioni e collabora con alcune delle più importanti testate del settore

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