09-06-2022

Borgo Santadrea, una nuova residenza mediterranea gioiello ad Amalfi

Dopo lunghi lavori di ristrutturazione, inaugura l'importante hotel di lusso in Costiera. Accoglienza, libertà e un'ampia offerta gastronomica, con 3 insegne curate dall'esperto Crescenzo Scotti

Vista panoramica sulla spiaggia privata di Borgo S

Vista panoramica sulla spiaggia privata di Borgo Santandrea, neonato hotel di lusso ad Amalfi (Salerno). foto © borgosantandrea.it

Più che hotel, andrebbe definito “residenza mediterranea”. Design anni Cinquanta, ma non solo. Dopo un’ampia ristrutturazione durata 4 anni, Borgo Santandrea si consegna al mondo in un mix and match di elementi vintage e contemporanei. Si affaccia sul molo dei pescatori di Conca dei Marini, poco distante dal centro di Amalfi, passione ed unione d’intenti, un progetto pensato in grande dalle famiglie di imprenditori Orlacchio e De Siano.

Ventinove camere, 16 suite, ciascuna con vista mare. Passeggiando all’esterno della struttura, terrazze panoramiche e giardini mediterranei: melograni, ulivi, mirti e piante secolari raccontano la storia botanica della Costiera. La struttura offre anche la spiaggia privata il che, va specificato, sul roccioso sperone amalfitano, rappresenta un unicum. Molo privato, beach club, palestra, spa e tre ristoranti che diversificano l’offerta tra snack veloci, piatti tradizionali e fine dining. Se non fosse ancora chiaro, Borgo Santandrea ha previsto davvero tutto.

«Volevamo un luogo che non fosse concepito come hotel, ma come casa. Con la possibilità per il cliente di fare tutto, sempre, a qualsiasi ora del dì e della notte. È il nostro concetto di lusso, libertà e relax totali». Ci accoglie così Maurizio Orlacchio, general manager e co-proprietario della struttura. Un paradiso verticale, a 90 metri a picco sul mare.

Borgo Santandrea, panoramica by night

Borgo Santandrea, panoramica by night

Ispirati dalle origini anni Sessanta della struttura originaria, con il contributo dell’architetto Rino Gambardella, questo luogo si arricchisce di un gioiello dall’architettura sostenibile e, soprattutto, accessibile nonostante lo sviluppo in verticale. Otto gli ascensori che traghettano l’ospite dal rooftop fin giù alla spiaggia privata.

Gli interni dell’hotel sono un trionfo del Made in Italy, si spazia dalle ri-edizioni di Molteni&C firmate Gio Ponti, agli arredi personalizzati Tosconova e Lisar, fino ai manufatti di artigiani locali e brianzoli. In realtà le griffe sono tantissime, complice la passione per il collezionismo di uno dei proprietari. Lavorazioni in metallo firmate De Castelli, Ethimo per gli esterni, il tavolo Reale di Carlo Mollino, le poltrone di Fredrik Kayser, le lampade di Gerald Thurston, le sedie di Hans Wegner, ne citiamo alcuni, ma l’elenco sarebbe infinito. Borgo Santandrea è anche un luogo d’arte ammettiamo di esserci quasi smarriti cercando di immortalare ogni angolo di bellezza. I pavimenti ricordano le vicine Pompei ed Ercolano, in un continuo mescolare ferro battuto, ottone, legno, pietra lavica, marmo, ceramica e vetro soffiato.

Sono tre ristoranti sotto la direzione dell'executive chef Crescenzo Scotti: La Libreria fine dining, Alici con una proposta più tradizionale, e il Beach Club, con un’offerta veloce, smart, arricchita anche dalla pizzeria che, a breve, aprirà a cena. Ingredienti locali e stagionali, alcuni provenienti direttamente dall'orto di Borgo Santandrea. Tre cucine progettate dal designer Andrea Viacava per una proposta culinaria che, anche se in forme diverse, restituisce i principi di base dello chef: sapore, territorio, innovazione.

Crostate e torte per la prima colazione

Crostate e torte per la prima colazione

ALICI. È il ristorante operativo già di buon mattino con la colazione, il cuore pulsante di Borgo Santandrea, servita fino a mezzogiorno proprio per lasciare il cliente il più libero possibile. Cucina più che a vista: letteralmente, si passeggia tra i banconi allestiti con formaggi, salumi, torte, pane, ma anche insalate, osservando la brigata (chef compreso) alle prese con omelette ed altre preparazioni espresse. Per rendere l’idea dell’offerta open e totalizzante, se avete voglia di un piatto di spaghetti con i pomodorini freschi, chiedete e sarete accontentati.

«La colazione è per noi il rito più importante di tutta la giornata», commenta lo chef, «dare il buongiorno significa dare il benvenuto ai nostri ospiti, accoglierli con il sorriso nel luogo più intimo della nostra casa: la cucina». Dopo mezzogiorno, Alici si trasforma in una pasticceria con biscotti, granite, limonate e brioche con gelato. A cena, il ristorante si rinnova ancora sfoderando una carta tradizionale con i grandi classici della cucina locale.

BEACH RESTAURANT & BAR, ospitato in un’antica rimessa di pescatori opportunamente ristrutturata, offre una proposta gastronomica semplice a base di frutti di mare, verdure dell’orto, fresella, spaghettoni, pasta alla Nerano, polpo alla griglia, parmigiana di melanzane e, come dicevamo, a breve anche pizza. Comodamente sotto l’ombrellone, spostandosi all’interno del ristorante oppure in terrazza.

Fa parte dell’offerta enogastronomica anche la stessa cantina dell’hotel. Pensata non solo per ospitare le numerose etichette locali e internazionali, ma anche per degustazioni guidate.

LA LIBRERIA. Là dove la cultura incontra la cucina italiana. Una maestosa libreria in legno che corre dal pavimento al soffitto (opera dell’artigiano brianzese Paolo Erba) e tavoli in pietra lavica siciliana firmati Pecchioli Firenze. All’ora della cena, come per magia, la parte centrale della libreria scompare offrendo la vista sulla cucina. Chef Scotti ha uno stile che parte da idee semplici per arrivare ad un’offerta in grado di raccontare storia e territorio. Un curriculum fatto di esperienze segnanti - Le Calandre e Agli Amici – ma saranno i quattro anni in Sicilia, alla guida dei ristoranti del Therasia Resort, a decretarne il successo. Prima di Borgo Santandrea, è stato l’executive chef del ristorante Il Flauto di Pan, all’interno di Villa Cimbrone, a Ravello.

Nato ad Ischia, è uno di quelli che si è fatto la gavetta vera. «Mattone dopo mattone», per usare una sua tipica espressione. Inizia con l’hôtellerie sotto la guida dello chef Nino Di Costanzo, oggi emana sicurezza nelle parole e nelle azioni, ad Amalfi ha accettato una sfida non da poco, eppure chiacchierare con lui è distensivo, illuminante. Un mix di creatività, concretezza e massima organizzazione. Grande appassionato di pasticceria, i suoi piatti nascono da una suggestione, un ricordo personale, per arrivare ad un qualcosa che possa emozionare tutti. Stranieri compresi.

Candele alla genovese con ragù di vitello e cipolla di Montoro

Candele alla genovese con ragù di vitello e cipolla di Montoro

Montanara con stracciata di bufala e crudi di mare

Montanara con stracciata di bufala e crudi di mare

Roccocò estivo: mousse con latte di bufala, crema al mandarino, gelato salato alla mandorla e nocciole di Giffoni pralinate

Roccocò estivo: mousse con latte di bufala, crema al mandarino, gelato salato alla mandorla e nocciole di Giffoni pralinate

GLI ASSAGGI. Salvia in tempura come benvenuto, per proseguire con una serie di amuse bouche allestititi ironicamente su un micro tavolo di legno con tanto di sedie appoggiato al centro del tavolo. Ci sono olive e Aperol Spritz, un tacos con baccalà mantecato, cristal bread con mousse di friarielli, finta bruschetta e pasta e patate. Beviamo “Gioì”, metodo classico millesimato 2018 di San Salvatore, dosaggio zero e realizziamo che lo chef è davvero in gran forma.

Proseguiamo con Cappuccino di astice con crema di patate al latte e polvere al nero di seppia, piatto signature dello chef, e Un unico elemento, ovvero zuppa di cipolla con il suo jus e crema di pane. Beviamo Pian di Stio, Fiano Paestum IGP 2020, sempre di San Salvatore, qui biologico certificato. Altro piatto semplice ed intenso, la Scamorza in foglia di limone ai carboni. Per poi proseguire con un Risotto di pasta di Gragnano affumicato al limone nelle sue declinazioni e scamorza di Agerola. Scommettiamo diventerà a breve un must. Intanto, beviamo Vie di Romans “Ciampagnis”, Chardonnay in purezza 2020.

Ancora carboidrati con Bottoni di semola “Senatore Cappelli” farciti di genovese di vitello e cipolla di Montoro. Subito dopo, Palamita ed il suo shabu-shabu, insalata ai tre pomodorini e asparago di mare. Momento dolce con il Lo faceva la nonna: pizza di gallette con Vermouth e crema pasticciera. Ancora consigliati dal sommelier Andrea Tucciarone, beviamo il Moscato d’Asti Moncalvina 2020 dell’azienda Coppo e ogni sorso, oltre che un respiro inebriante è un sospiro.

Eleganza, accoglienza e unicità. Arte e bellezza italiana. Un luogo che, persino in Costiera amalfitana, sarà capace di aggiungere valore e fare la differenza.

Borgo Santandrea
via Giovanni Augustariccio, 33
Amalfi (Salerno)
+39089831148


Dall'Italia

Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose

a cura di

Nadia Taglialatela

classe 1977. Nata ad Ischia, gli ultimi quindici anni li trascorre a Roma collaborando con le più note scuole di cucina della capitale. Esperta food&wine, collabora con riviste del settore scrivendo di ristoranti, grandi alberghi, prodotti di nicchia ed eroici produttori. Sommelier Ais, attualmente si divide tra Ischia, Napoli e Roma, sempre a caccia di nuove storie da raccontare

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