27-05-2022
Matteo Baronetto, chef del Cambio di Torino, intervistato da remoto dai ragazzi del Master in Food and Wine Communication dell'Università Iulm di Milano
Il dibattito è avviato da qualche tempo: la parola “sostenibilità” è strettamente legata al mondo della cucina e contiene significati diversi. La sfumatura che interessa più di tutte a Matteo Baronetto non è tanto quella legata all’impiego di tutte le parti di una verdura, di rendere commestibile una buccia di banana o «di vedere nel carciofo un maiale, cioè non buttare via niente». Allo chef e manager del ristorante Del Cambio di Torino preme soprattutto assicurare una buona qualità di vita ai ragazzi che lavorano con lui. «Un totale di 82 persone, al momento». Sono gli esiti di una conversazione interessante, in remoto, tra il cuoco/imprenditore - che del complesso in piazza Carignano cura anche la gestione di Farmacia del Cambio e il Bar Cavour - e i ragazzi del Master in Food and Wine Communication, un percorso frutto della collaborazione tra università Iulm e Gambero Rosso. Baronetto si interroga da tempo sulla qualità di vita dei cuochi, un tema esploso in tutta la sua rilevanza con la pandemia. Con un tono pacato e delicato, ha espresso concetti forti e importanti: «Il covid ha evidenziato l’inefficienza di un modello e accelerato bruscamente un cambiamento che aveva avuto inizio prima. Una nuvola che si è trasformata improvvisamente in temporale. Che ha allagato tutto il mondo, perché anche mio fratello Enrico, che lavora come maitre a Londra, mi segnala da tempo gli nostri stessi problemi di carenza del personale».
Matteo Baronetto, classe 1977, cuoco da 25 anni (foto Brambilla/Serrani)
La classe dell'undicesimo Master in Food and Wine Communication, realizzato dall'Università Iulm di Milano in collaborazione con Gambero Rosso. A destra, Gabriele Zanatta di Identità Golose, docente
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
a cura di
classe 1996, della provincia di Milano, laureata in Scienze Linguistiche e studentessa del Master Food & Wine Communication IULM. Solare, gentile ed empatica, ama cucinare i dolci e fotografare le sue creazioni per postarle sui social
Gaëlle Jacquet, direttrice protezione e valorizzazione della denominazione Champagne del Comité Champagne e Domenico Avolio, direttore del Bureau du Champagne Italia
Carlo Cracco a lezione all'Università Iulm, con i ragazzi della tredicesima edizione del "Master in Food and Wine Communication". A destra, Gabriele Zanatta
L'aula Seminari dell'Università Iulm, Milano, lunedì scorso, giorno di presentazione del Master in Restaurant Business Management, ideato in collaborazione con Identità Golose. Il corso avrà inizio il 5 febbraio 2024. Informazioni e iscrizioni a questo link