14-09-2020
Foto di gruppo per i protagonisti al Kresios di Telese Terme della seconda tappa (su cinque) di Spessore 2020, quest'anno un evento itinerante. Tutte le foto sono di Stefano Delia
Spessore 2020 ha fatto sosta in Campania, come si sa l'evento è infatti diventato itinerante e per la prima volta viaggia su e giù per lo stivale, coinvolgendo molti dei cuochi che hanno determinato il concretizzarsi della manifestazione, con un totale di cinque tappe. La voglia di andare avanti insieme, anche per sostenere la ripartenza della cucina italiana, diventa così momento ludico e condiviso, fatto di sorrisi, professionalità e capacità di mettersi in gioco.
Come nella tradizione di Spessore, evento nato nel 2013 da un’idea di Fausto Fratti, cuochi, pizzaioli, pasticceri e panificatori si uniscono per dar voce alla loro creatività, dando valore ai prodotti del territorio italiano attraverso la messa a sistema di tecnica e abilità dei singoli. Così qualche giorno fa la seconda tappa di questo viaggio itinerante si è fermata a Telese Terme, piccola cittadina circa a 30 km di Benevento, ai piedi del Monte Pugliano; in particolare presso il Kresios, la calda e accogliente “casa” della famiglia Iannotti.
Il Kresios
Va anche sottolineato che il valore aggiunto di Spessore è che tutte le creazioni sono rigorosamente anonime; questo, sia per sottolineare il senso corale del lavoro dei cuochi, sia per mettere in rilievo la qualità dei prodotti e la professionalità di tutti coloro che contribuiscono alla realizzazione della serata.
Giuseppe Iannotti e Simone Bonini
Cristian Torsiello riflette in una pausa
Poiché c'era buon cibo, non poteva mancare il buon vino, che ha fatto da cornice in modo discreto, ma riconoscibile, attraverso la firma distintiva di Meteri, con tre referenze scelte dalla loro selezione. A partire dal Pinot nero frizzante Verona Igt di lagosud, un divertente e fresco vino frizzante che nasce nelle colline moreniche del basso Lago di Garda da agricoltura biologica non certificata, la cui rifermentazione avviene attraverso l’innesco con mosto di uve di garganega passite. Per poi passare al Bombino Macerato Igp Puglia Bio 2019 della Tenuta Demaio, azienda poco distante dal Parco Nazionale del Gargano, un vino profondo e intenso al sorso, con leggere note speziate e di mandorla in retrolfazione. Ha chiuso il trio il Turi Rosso 2018 dell’Azienda Agricola Salvatore Marino, nei pressi di Pachino, un nero d’Avola prodotto da vigne ad alberello coltivate in regime biologico; un vino siciliano che prende il nome dal titolare dell’azienda, prodotto nella Contrada Buonivini, espressivo e profondo.
A tavola
Venti le portate protagoniste della tavola: Palamita e cetrioli; Pesca, pesce serra e semi di zucca; Zuppa di pomodoro, calamaretti e lavanda; Sandwich di fegato; Cipollotto, anguria, ruta e peperoncino; Merluzzo, melanzana ed erbe balsamiche; Lattughino e garum di alici; Mazzancolle, sedano rapa e nocciole; Misticanza aromatica; Pomodoro, cozze e pecora; Fichi, animella, cicoria e sesamo; Controfiletto di vacca e vongole; Polpo e teriyaki di ‘nduja; Zuppa di cipolla e frattaglie di pollo; Agnello e aglio nero; Mezzo pacchero e coccio al limone; Tubetto, sugo di pesce e cipolla; Cono crema al limone; Melanzana al cioccolato; Omaggio a Giovanni.
Sandwich di fegato
Omaggio a Giovanni Assante
Merluzzo, melanzana ed erbe balsamiche
Melanzana al cioccolato
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
a cura di
napoletana, classe 1978, architetto e sommelier Ais. Fa parte dei Narratori del Gusto e insieme al Centro Studi Assaggiatori di Brescia partecipa a panel di degustazione nel settore enogastronomico. Collaboratrice della rivista L’Assaggio, oltre che di altre testate, è membro delle Donne del Vino