Spessore 2020 ha fatto sosta in Campania, come si sa l'evento è infatti diventato itinerante e per la prima volta viaggia su e giù per lo stivale, coinvolgendo molti dei cuochi che hanno determinato il concretizzarsi della manifestazione, con un totale di cinque tappe. La voglia di andare avanti insieme, anche per sostenere la ripartenza della cucina italiana, diventa così momento ludico e condiviso, fatto di sorrisi, professionalità e capacità di mettersi in gioco.
Come nella tradizione di Spessore, evento nato nel 2013 da un’idea di Fausto Fratti, cuochi, pizzaioli, pasticceri e panificatori si uniscono per dar voce alla loro creatività, dando valore ai prodotti del territorio italiano attraverso la messa a sistema di tecnica e abilità dei singoli. Così qualche giorno fa la seconda tappa di questo viaggio itinerante si è fermata a Telese Terme, piccola cittadina circa a 30 km di Benevento, ai piedi del Monte Pugliano; in particolare presso il Kresios, la calda e accogliente “casa” della famiglia Iannotti.

Parola d’ordine è stata quella di divertirsi e far divertire, mettendo in mostra ciò che la terra ospite mette a disposizione. L’atmosfera è sempre suggestiva e la possibilità di svolgere la serata all’aria aperta, con le giuste disposizioni di sicurezza, ha reso il momento ancora più ricco di significato. Prima di lanciarsi nel seducente gioco di gusti che avrebbe visto il susseguirsi di venti piatti e dei suoi undici autori - intenti a lavorare fianco a fianco, in un laboratorio sperimentale da cui sono nate positive contaminazioni umane e professionali - un piccolo benvenuto ha accolto gli ospiti intervenuti, la deliziosa e saporita mozzarella del caseificio
Il Casolare e il
Pér e muss degli
Antichi sapori della trippa di Acerra; due simboli importanti delle tradizioni gastronomiche campane.
Va anche sottolineato che il valore aggiunto di Spessore è che tutte le creazioni sono rigorosamente anonime; questo, sia per sottolineare il senso corale del lavoro dei cuochi, sia per mettere in rilievo la qualità dei prodotti e la professionalità di tutti coloro che contribuiscono alla realizzazione della serata.

Giuseppe Iannotti e Simone Bonini

Cristian Torsiello riflette in una pausa
L'esito è stato come sempre convincente. Un susseguirsi di sapori, dal mare alla terra, hanno scandito in modo preciso e per nulla affrettato l'incontro. Dal mare alla terra, appunto: aromi decisi e freschi, richiami a tradizioni di luoghi diversi della Campania e il sentito omaggio a
Giovanni Assante, del pastificio
Gerardo di Nola, recentemente scomparso: il testimone è stato raccolto dalla figlia
Mariaelena, chiudendo la serata con la sua indimenticabile pasta e patate.
Poiché c'era buon cibo, non poteva mancare il buon vino, che ha fatto da cornice in modo discreto, ma riconoscibile, attraverso la firma distintiva di Meteri, con tre referenze scelte dalla loro selezione. A partire dal Pinot nero frizzante Verona Igt di lagosud, un divertente e fresco vino frizzante che nasce nelle colline moreniche del basso Lago di Garda da agricoltura biologica non certificata, la cui rifermentazione avviene attraverso l’innesco con mosto di uve di garganega passite. Per poi passare al Bombino Macerato Igp Puglia Bio 2019 della Tenuta Demaio, azienda poco distante dal Parco Nazionale del Gargano, un vino profondo e intenso al sorso, con leggere note speziate e di mandorla in retrolfazione. Ha chiuso il trio il Turi Rosso 2018 dell’Azienda Agricola Salvatore Marino, nei pressi di Pachino, un nero d’Avola prodotto da vigne ad alberello coltivate in regime biologico; un vino siciliano che prende il nome dal titolare dell’azienda, prodotto nella Contrada Buonivini, espressivo e profondo.

Davvero si è stabilita la giusta sinergia tra il divertimento, la sorpresa e l’ospitalità; non da ultimo, si è raggiunto lo scopo: ossia il creare un momento esperienziale di scambio e di condivisione di idee. Quali erano i protagonisti? Oltre al padrone di casa
Giuseppe Iannotti, anche
Luca Abbruzzino (a sua volta padrone di casa alla prima tappa di
Spessore 2020,
leggi qui) poi
Luciano Monosilio, Mattia Spadone, Giuseppe Gasperoni, Cristian Torsiello, Domenico Marotta, Pasquale Torrente e
Gaetano Torrente, Tommaso Tonioni, Franco Pepe e
Simone Bonini.
Venti le portate protagoniste della tavola: Palamita e cetrioli; Pesca, pesce serra e semi di zucca; Zuppa di pomodoro, calamaretti e lavanda; Sandwich di fegato; Cipollotto, anguria, ruta e peperoncino; Merluzzo, melanzana ed erbe balsamiche; Lattughino e garum di alici; Mazzancolle, sedano rapa e nocciole; Misticanza aromatica; Pomodoro, cozze e pecora; Fichi, animella, cicoria e sesamo; Controfiletto di vacca e vongole; Polpo e teriyaki di ‘nduja; Zuppa di cipolla e frattaglie di pollo; Agnello e aglio nero; Mezzo pacchero e coccio al limone; Tubetto, sugo di pesce e cipolla; Cono crema al limone; Melanzana al cioccolato; Omaggio a Giovanni.

Omaggio a Giovanni Assante

Merluzzo, melanzana ed erbe balsamiche
Non resta che aspettare le prossime tappe e non lasciarsele scappare: il 6 ottobre tutti a casa di
Luciano Monosilio nel suo
Luciano Cucina Italiana, a Roma. Poi, il 3 novembre, appuntamento a
La Bandiera della
famiglia Spadone a Civitella Casanova, in provincia di Pescara. A inizio dicembre, infine, il
Grand Hotel di Rimini, luogo carico di storia e di fascino.