Il profumo della scoperta, del viaggio, la meraviglia di scovare borghi nascosti, sedersi al tavolo di un ristorante, chiacchierare con lo chef. Una socialità bella, che fa stare bene e che in questo periodo ci è tanto mancata. Tornare a viaggiare, tornare a vivere. Riprendere il nostro ritmo girovago, respirare l’aria di mare, farci rincorrere dalle onde. Ripartire dalla nostra Italia e, in questo caso, dalla Costiera Amalfitana e Sorretina.
Un tour in macchina con pochi alberghi prenotati e la volontà di fermarsi solo dove il cuore e la pancia lo richiedessero. Dopo un dovuto stop a metà strada, a Cortona, con visita alla Cantina Baldetti per assaggiare Arenite, il nuovo vino appena nato (100% Syrah prodotto soltanto nelle annate favorevoli con uve selezionate) e una notte all’Agriturismo i Pagliai dal carismatico Vittorio, è da Napoli che il viaggio è iniziato.
Una Napoli vuota, stranamente silenziosa che, sotto un velo di pioggia, mostra comunque la sua bellezza. Per le vie del centro storico il profumo della pizza che cuoce svelta nei forni a legna si fa sentire. Ha urgenza di essere mangiata, celebrata. E Gino Sorbillo, quando ti trovi in via dei Tribunali e la fame si fa sentire (anche se non ce l’hai ti viene) è una tappa obbligata. Presidi Slow Food, ingredienti ottimi, profumi che trovi solo in quella strada, dove la pizza è nata. La bontà della semplicità: pomodoro, basilico e mozzarella, magari di bufala. Sì perché la Campania è anche mamma patria di questo prodotto amatissimo in tutto il mondo.
Per assaggiarla appena nata e comprendere la sua produzione, andare in Cilento è l’idea migliore.
Raffaele Barlotti, dell’omonimo caseificio, vi porterà a spasso tra le bufale e vi farà assaggiare i suoi prodotti. Non solo potrete acquistarli nel punto vendita, ma potrete anche prenotare un tavolo per pranzo così da godere a pieno delle bontà casearie. Per la sera, un ristorante a conduzione familiare con una lunga storia alle spalle,
Nonna Sceppa dove, oltre ai fritti e sfizi come antipasto, sono da provare gli
Ziti alla Cetarese. Dopo il sito archeologico (e la mozzarella) di Paestum, è la volta di Pompei (e della sua pasticceria).
Qui, oltre gli scavi, c’è infatti il laboratorio di Salvatore Gabbiano. Obbligo assoluto: assaggiare la sua pastiera. E così, con la pancia piena di dolcezza, l’arrivo in Costiera diventa ancora più piacevole.
Dal balcone del
Romantic Relais Sorrento ci si rende conto di quanto l’occhio, in questa parte d’Italia, si abitui presto alla bellezza: sotto il golfo di Sorrento, davanti la grandezza maestosa del Vesuvio. Da qui, si possono raggiungere con facilità gioielli come Positano, Amalfi, Vico Equense, Nerano e la splendida
Baia di Ieranto, bene del
FAI che si trova proprio davanti ai Faraglioni di Capri e che si dice essere dimora delle sirene. Se avete intenzione di visitarla, prenotate con anticipo (
info@puntacampanella.org), perché l’accesso alla baia è limitato. Una dura camminata tra rocce e ulivi vi condurrà a un mare cristallino senza pari.
Da visitare anche la
Grotta dello Smeraldo, a Conca dei Marini (la patria della sfogliatella), dove l’acqua che va dalle sfumature del blu a quelle del verde è davvero strabiliante. E proprio qui, vicino alla grotta, si trova una delle strutture più belle della Costiera: l’
NH Collection Grand Hotel Convento di Amalfi, all’interno di un ex monastero del XIII secolo. Distese di limoni, tetti di bouganville che vi ripareranno dal sole e una vista da togliere il fiato. Potrete sorseggiare un drink seduti in terrazza nei pressi della piscina a sfioro (chicca dell’hotel) ma anche concedervi una cena al
Ristorante dei Cappuccini, firmata dallo chef
Claudio Lanuto.

NH Collection Grand Hotel Convento di Amalfi
Dopo una gavetta importante, con esperienze in cucine come quella di
Anthony Genovese al
Pagliaccio,
Claudio si è innamorato della Costiera. All’
NH propone un menu legato al territorio, capace di esaltarne ogni sua sfumatura. Tradizione, gusto, qualità e freschezza, sono l’imperativo di ogni suo piatto. Da provare, oltre allo
Spaghetto con limone sfusato di Amalfi e vongole, la
Delizia al limone e il
Babà. Se siete amanti dei dolci, concedetevi anche una pausa di relax ai tavolini della
Pasticceria Pansa, di fianco al Duomo, il tempio delle goloserie amalfitane.
La Costiera però non è solo passione zuccherata, ma è anche ristorazione di altissimo livello. Come
Il Bikini, a Vico Equense, dove la chef giapponese
Fumiko Sakai propone un menu degustazione fatto di sperimentazione, tecniche di cucina ed ingredienti che strizzano sì l’occhio all’Oriente ma che sono fortemente radicati alla tradizione campana. Poco lontano da questa oasi di pace, da dove si gode un ottimo tramonto (chiedete un tavolo all’esterno se prenotate per cena), c’è
La Tradizione, un locale sui generis, difficile da definire, che vi farà innamorare.
Una gastronomia-macelleria con prodotti d’eccellenza, ma anche un ristorante capace di proporre piatti buonissimi e goduriosi, di quelli che ti entrano in testa e non escono più. Come la carne che puoi scegliere direttamente al bancone e farti grigliare o il babbà rustico preparato con la ricetta di mamma Annamaria da Giovanna De Gennaro che scherza: “venire qui e non assaggiarlo è come passare davanti a una chiesa e non fare il segno di croce”. Simpatia e disponibilità che rendono ancora più buono ogni piatto.
E questa armonia si respira anche a
Lo Stuzzichino a Sant'Agata dei Due Golfi, altra insegna a conduzione familiare, dove la cortesia è di casa. Qui, oltre alla sublime
Parmigiana classica e agli
Involtini di Pesce Bandiera con provola affumicata, chiedete se ci sono i
Gamberetti di nassa di Crapolla, rarità e fiore all’occhiello del ristorante. Oltre alla bontà dei piatti (preparati nella cucina a vista), fatevi incantare dalla strepitosa cantina, gioiello nascosto di
Mimmo De Gregorio.
Dopo tanto girovagare, però, non tornate a casa senza aver assaggiato gli
Spaghetti alla Nerano, con Provolone del Monaco, zucchine fritte e basilico. Se vi volete coccolare, fate ricadere la vostra scelta del locale sull’eccellenza: la
Taverna del Capitano, a Massa Lubrense, una stella Michelin. Il menu degustazione “I classici” dello chef
Alfonso Caputo è un viaggio tra i profumi e i sapori della Costiera. Attaccamento di cuore e anima alla sua terra e mente leggera, alla ricerca di nuovi stimoli per far emozionare il cliente goloso. A spiegare piatti e vini, la sorella
Mariella e il marito
Claudio Di Mauro, ottimi direttori d’orchestra in sala, capaci, in un clima di assoluta armonia, di esaltare e raccontare le splendide sinfonie della cucina.

I mitici Spaghetti alla Nerano di Alfonso Caputo
Un tour così, dopo un periodo come quello che abbiamo passato, rende omaggio alla vita e la celebra, facendoci sentire fortunati di poterla assaporare giorno per giorno, a spasso per la nostra Italia, uno dei posti più belli ed emozionanti che ci siano.