02-04-2020
Riccardo Camanini, chef-patron del Lido 84 a Gardone Riviera (Brescia). Insieme al fratello Giancarlo, ogni mattina alle 11 è in collegamento Skype con tutta la sua brigata chiusa a casa, per tre ore, così da condividere idee, speranze, prospettive, progetti per il futuro
La catarsi quotidiana, il rito che quasi purifica l'anima - come fosse un momento apotropaico di riflessione e compartecipazione, scambio e comunanza - è fissato ogni mattina alle ore 11, fin dal primo giorno di questa dannata emergenza. «Ho la fortuna di abitare a pochi passi dal Lido 84. Raggiungo allora il ristorante, e da lì io e mio fratello Giancarlo ci colleghiamo via Skype con i ragazzi della nostra brigata», 23 persone sparse per mezzo Nord Italia, «molti in verità qua attorno a poche decine di metri, perché sono rimasti negli appartamenti dove abitavano quando eravamo aperti. Altri invece sono tornati a casa e si connettono da lì», dunque Mantova, Milano, Piacenza, Bergamo, Modena... Il punto di congiunzione virtuale di queste realtà distanti tra loro - legate dal dramma comune che tutti stiamo vivendo, ma in più da una progettualità per il futuro - è Gardone Riviera, chez (e chef) Riccardo Camanini.
Il Lido 84 visto dal lago
Era il 31 dicembre scorso: foto di fine anno con lo staff
Riccardo e Giancarlo Camanini
Camanini a Identità Golose
«Il cibo allena all'altro, al rapporto con l'altro. È nella società, nella condivisione d'intenti, che si può creare la forza necessaria per rialzare il Paese»
E ancora: «Noi ragioniamo sui concetti di artigianalità. Smusseremo qualche aspetto che può creare disagio nell'accesso alla convivialità prossima ventura: ci sono cose che prima erano adeguate ma presto suoneranno stonate. Per il resto, ci auguriamo che - per tutti - lo sguardo possa rimanere fiducioso, verso l'alto. Cerchiamo di delineare un'evoluzione ancor più innervata d'attenzioni mirate all'essere umano. Ciò di cui sono sicuro è la necessità di esprimersi. Anzi, riprendere a esprimersi». Sforzandosi persino di essere ottimisti, «perché il cibo allena all'altro, al rapporto con l'altro. È nella società, nella condivisione d'intenti, che si può creare la forza necessaria per rialzare il Paese».
Riccardo Camanini pensa questo. E intanto tiene sul comodino alcuni libri: La donna leopardo di Alberto Moravia, poi Relae. Un libro di idee di Christian Puglisi, quindi un testo sulla cucina kaiseki, e ancora Opera di Bartolomeo Scappi, la Naturalis historia di Plinio il Vecchio... Sorride: «Sono un lettore disordinato, passo dall'uno all'altro». Perché occorre anche ragionare senza steccati.
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
a cura di
classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it e curatore della Guida di Identità Golose alle Pizzerie e Cocktail Bar d'autore. Instagram: carlopassera
Riccardo Camanini, dal palco di Identità Milano 2024, mostra al pubblico la particolare sfoglia con cui ha preparato il primo dei piatti che ha presentato (Tutte le foto sono di Brambilla / Serrani)
La lezione di Riccardo Camanini a Identità Milano 2024 sarà lunedì 11 marzo, alle 10:55, nell'Auditorium di MiCo
Foto di gruppo con gli chef e le brigate al pass dell'Hub