Terry Giacomello
Cheese cake di baccalà profumato al finocchietto con ceci, pomodori confit e buccia di limone di Marianna Vitale
Guida alla Guida Paolo Marchi: «Nonostante tutto, si mangia sempre meglio. E non esiste solo il fine dining»
Alessandro Rinaldi a Identità Golose Milano, dove è stato resident chef per sedici mesi. Ora per lui una nuova avventura: a marzo apre l'Alto by Alessandro Rinaldi, in pieno centro a Milano
Qualche giorno fa vi abbiamo raccontato del cambio della guardia a Identità Golose Milano, col nuovo resident chef, Simone Maurelli, che prende il posto di Alessandro Rinaldi, sempre sotto il coordinamento di Andrea Ribaldone (leggi Identità Golose Milano, è cambio della guardia: Maurelli nuovo resident chef). Identità porta bene: già lo chef dell'allora Identità Expo, Domingo Schingaro, ha fatto una gran carriera, oggi vanta una stella al suo Due Camini del prestigioso Borgo Egnazia, in Puglia. Auguriamo uguali soddisfazioni a Rinaldi, classe 1989: ve ne sono tutti i presupposti, intanto perché è molto bravo e determinato. Poi anche per un altro motivo: già c'è un progetto importante che lo coinvolge. Un ristorante nuovo che lo vedrà sulla plancia di comando, a Milano. Col suo nome nell'insegna.
Rinaldi col suo successore a Identità Golose Milano, Simone Maurelli
Rinaldi ripercorre con la mente e i ricordi in suoi sedici mesi in via Romagnosi 3: «Mi è stata data una grande opportunità, ne esco con una visione della cucina più complessiva. Sono diventato qualcosa di diverso, ho affinato tecniche e pensiero. Non è stato facile. Sono stati necessari molta concentrazione e anche un bel lavoro psicologico sulla brigata, per trasmettere ogni volta impulsi nuovi. Ma è stata anche un'esperienza di fondamentale incoraggiamento prima per farmi crescere e ora per consentirmi di scommettere su di me, con questo nuovo progetto. So che Milano è una piazza difficile, dove esiste tanta concorrenza. Ma non vedo l'ora di iniziare questa avventura»
Il cambio chef celebrato a Identità Golose Milano. Da sinistra Paolo Marchi, Alessandro Rinaldi, Claudio Ceroni, Simone Maurelli e Andrea Ribaldone
Rinaldi aggiunge qualche flash: «Mi restano nella mente la grinta dell’instancabile Alfio Ghezzi, la determinazione di Moreno Cedroni, poi Valeria Piccini e la sua cucina nel rispetto del territorio, Anthony Genovese e le influenze dei suoi viaggi all’estero e in particolare in Asia... E poi ancora Corrado Assenza con la sua umiltà e la capacità di trasmettere valori fondamentali. E Philippe Lévéillé con la sua interpretazione della cucina italiana con tecniche francesi. Mi hanno stupito Terry Giacomello e Alessandro Gilmozzi per la materia prima usata, sia quella raccolta dalla natura che li circonda, sia quella provenienti dal tutto il mondo. Mi piace ricordare anche il menu di Gaetano Trovato per il suo modo di cercare e valorizzare i prodotti provenienti da piccoli contadini, artigiani, allevatori... Sono davvero molti e citarli tutti come vorrei è impossibile. Ma tutti e dico tutti hanno lasciato in me un ricordo positivo».
Con Corrado Assenza
Con Terry Giacomello
Con Alfio Ghezzi
A cura della redazione di Identità Golose
Matteo Metullio, a destra, con il resident di Identità Golose Milano Edoardo Traverso e Alessandro Rosato, della brigata dell'Harrys Piccolo
Il resident chef di Identità Golose Milano Edoardo Traverso con le chef Valeria Piccini e Silvia Baracchi. Per prenotare la cena del 22 marzo - Creating Delicious Journeys: la settimana gastronomica di Relais & Châteaux - a Identità Golose Milano con Matteo Metullio e Davide De Pra dell'Harry’s Piccolo di Trieste clicca qui - Foto Annalisa Cavaleri
Valeria Piccini, Silvia Baracchi, Domenico Francone, Marco Marras, Matteo Metullio e Davide De Pra, Vincenzo Candiano e Reimund Brunner: i protagonisti della settimana settimana gastronomica di Relais & Châteaux a Identità Golose Milano
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose