Salvatore e Francesco Salvo
Consistenze dell’ortodi Nadia Moscardi
Dall'Italia Emilia-Giappone senza confini da Ailimē a Torino
Simone Breda e Liana Genini: chef e responsabile di sala e cantina al Sedicesimo Secolo di Pudiano (Brescia)
Recentemente ho avuto l'occasione di provare il ristorante Sedicesimo Secolo, prima stella Michelin ottenuta a novembre 2018, guidato dallo chef Simone Breda. Si trova a Pudiano, un piccolo paesino della bassa pianura bresciana, quindi in una zona in cui le risorse del territorio non mancano di certo.
Simone ha origini bergamasche, è infatti nato a Pumenengo nel 1985 e ha aperto il Sedicesimo Secolo nel 2016 insieme alla compagna Liana, anche lei bergamasca, nata nel 1986. Si sono conosciuti nel 2000 all’alberghiero di San Pellegrino Terme: lui voleva diventare chef, mentre lei voleva diventare maître e sommelier. Insieme hanno realizzato il loro sogno tre anni fa.
Lo chef nel 2009, a 24 anni, è stato stagista all’Albereta di Gualtiero Marchesi, che puntò forte su di lui facendolo diventare capopartita per due anni, e nel 2011, sempre insieme alla sua compagna Liana, è entrato a far parte dello staff del Clandestino di Moreno Cedroni, nella baia di Portonovo. Ha quindi varcato il confine e si è trasferito in Svizzera (in particolare nel Vallese) per alcuni anni, poi ritornato in Italia allo Spazio 7 di Torino, per infine aprire il suo ristorante.
L'ingresso
Lo chef racconta che Marchesi gli ha insegnato a cercare la purezza e a rispettare gli ingredienti. E quindi lui vuole assolutamente mantenere i sapori originari e non usare più di due o tre elementi, che devono sempre restare riconoscibili.
Il ristorante, come detto, si trova in piena campagna bresciana in questo storico palazzo del XVI Secolo. La sala principale è molto elegante, signorile, con tavoli ben distanziati tra di loro e un soffitto molto alto, quindi risulta anche molto luminosa. Ci sono anche due sale più piccole e altrettanto curate e belle.
Le sale
Dal menu si ha la possibilità di scegliere piatti à la carte, ma ci sono anche tre menu degustazione diversi, uno di terra da quattro portate, uno di mare sempre da quattro portate e uno a mano libera da sette portate. Io ho scelto il menu a mano libera.
Il menu degustazione prende il via con una bella e variegata selezione di stuzzichini di benvenuto. La Focaccina ai ceci con lardo e sedano era molto golosa come lo era anche lo Scalitì di polenta con un saporito maiale iberico. Più delicati ma sempre ottimi e molto equilibrati sono stati sia la Bruschetta al pomodoro con sgombro affumicato e maionese al lime sia il Cracker di sesamo con salmone e stracchino. Ottimi inoltre anche i grissini, le cialde e i diversi tipi di pane fatti in casa.
Tiepido di storione, Franciacorta, bieta e caviale
Risotto, crema di midollo, burro affumicato, erbe dai campi
Bottoni, cipolla dolce, semi di pomodoro, sedano ed acqua di grana
Anguilla, brodetto………..ravanello e lampone
A concludere egregiamente il menu, un dessert: Ananas, capperi e levistico. Anche in questo caso un piatto ben equilibrato, fresco, non troppo dolce. Ma era ottima anche la piccola pasticceria che mi hanno portato a fine pasto.
In conclusione devo dire che al Sedicesimo Secolo ho trovato un’ottima cucina, che unisce la tradizione alla contemporaneità, cercando sempre l’equilibrio in tutti i piatti e un servizio in sala molto professionale ma allo stesso tempo anche “friendly”. Questo è, secondo me, il giusto mix che ci vuole oggi per far sentire i clienti a loro agio.
Sedicesimo Secolo via Gerolanuova, 4 Orzinuovi (Brescia) - Pudiano +39 030 5636125 Chiuso l'intero lunedì, sabato a pranzo e domenica sera Menu degustazione 65 e 80 euro
Classe 1971, cittadino britannico e sloveno, cresciuto in Ticino nella Svizzera italiana, lavora in banca da quasi due decenni. Le sue grandi passioni sono la buona cucina, i vini e i viaggi. Si è appassionato di cibo dieci anni fa seguendo i primi programmi in tv di Gordon Ramsay e ha iniziato a girare prima in Italia e poi anche in Europa e nel resto del mondo alla scoperta dei migliori ristoranti. Un buon piatto deve sempre riuscire ad emozionarlo, perché la cucina, come tante altre forme d’arte, è emozione
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose