24-06-2019
Una carrellata di piatti del ristorante Riviera di Venezia, patron Giovanni Pietro Francesco Maria Cremonini, detto "GP" (foto ristoranteriviera.it)
Giovanni Pietro Francesco Maria Cremonini, detto "GP" (un modo per accorciare bisognava pur trovarlo), ha un'eleganza da dandy, nell'abbigliamento e nei modi, i lunghi capelli brizzolati raccolti in un codino, grandi occhiali rossi, un'età indefinita, un lungo passato da musicista di stanza Parigi (dove ha anche trovato moglie) – contrabbasso e basso elettrico, jazz e musica leggera –, e di girovago attraverso il mondo, al seguito della musica. Poi è tornato nella sua Venezia – da dove era partito, ragazzo, mollando sia il Conservatorio che lo Iuav - per coltivare la sua seconda passione, quella per il cibo, però dopo aver scartato l'idea di accasarsi in un'orchestra in piazza San Marco ("Oddio, suonare tutti i giorni le stesse cose, a comando, anche no... ho già dato sulle navi da crociera").
Quando è tornato da Parigi, GP ha scaldato i motori con un bacaro a Rialto, poi ha aperto il Riviera, 7 anni fa, e con 1.500 euro in tasca ("una follia"), lo ha rimesso a nuovo ("Era fatiscente") e ha organizzato una squadra della quale, oggi, restano solo in due, ma fondamentali: Samuele Silvestri, il cuoco, e Chiara, che 7 anni fa era poco più che una bambina, in sala, entrambi veneziani. Fra lo chef e GP l'intesa è forte perché Samuele, classe 1982, ha lo stesso amore per la città, lo stesso orgoglio di starci dentro e difenderla, lo stesso piacere della conoscenza, della lettura, della crescita, anche personale oltreché professionale del patron.
Lo staff: primo a sinistra lo chef Samuele Silvestri, al suo fianco il patron GP Cremonini (foto Maffione)
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
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Giornalista, una vita dedicata allo sport da inviato, cura la pagina di enogastronomia e viaggi del Gazzettino di Venezia