C’è chi va a Sorrento per il Grand Hotel Excelsior Vittoria, perché ricerca il piacere di essere ospitato in questa affascinante dimora storica. Arrivano un po’ da tutto il mondo, ma sono soprattutto americani ed inglesi a volere il lusso senza mai distaccarsi dall’estrema eleganza e da un patrimonio importante legato alla passione per la cultura e l’arte che raccoglie collezioni di quadri, sculture, reperti archeologici, mobili d’epoca, di foto e ricordi legati a grandi interpreti della musica.
La famiglia Fiorentino ne è proprietaria da 180 anni e questo albergo a cinque stelle lusso non conosce crisi. Chi viene qui non riceve solo i servizi adeguati alla categoria, ma vive una esperienza unica avvalorata ulteriormente dalla conduzione familiare che rappresenta un valore aggiunto di grande importanza. Oggi i Fiorentino sono alla quinta generazione di albergatori e Guido è ceo e presidente dell’hotel, inoltre membro dell’Executive Commetee di Leating Hotels of the World (Lhw).

Antonino Montefusco, classe 1983
La bellissima storia di questo albergo parte da basi molto piccole, sembra quasi la protagonista di una fiaba. In principio era una locanda posta nella piazza centrale di Sorrento, piazza Tasso, e apparteneva alla famiglia
Rispoli. Nel 1834
Raffaele Fiorentino sposa
Antonietta Rispoli diventando socio per poi rilevare l’attività di famiglia. Da lì ha scelto di investire tutti i ricavi per ingrandire l’albergo e dotarlo di arredi di lusso per i suoi ospiti. Gli affari sono andati molto bene e successivamente i
Fiorentino hanno costruito anche l’
hotel Vesuvio a Napoli, a lungo il migliore in città, preso in gestione l’
Hotel de La Ville a Milano e il
Regina Isabella ad Ischia. Con
Guido l’
Excelsior Vittoria oltre alle cinque stelle diventa lusso e inizia un percorso mirato a valorizzare ulteriormente l’alta qualità dell’ospitalità con una offerta interessante legata alle iniziative culturali e alla ristorazione, affiancato dalla hotel manager
Tiziana Laterza.
Terrazza Bosquet è il ristorante dell’albergo aperto anche agli esterni ed ha ricevuto la stella Michelin nel 2014 con lo chef
Luigi Tramontano – oggi è
Antonino Montefusco alla guida.
Antonino è giovane, classe 1983, eppure ha già un curriculum importante come tanti chef della costiera sorrentina che hanno questo mestiere nel sangue grazie al fatto che da sempre questi luoghi sono dediti al turismo di alta qualità. Ha lavorato con
Philippe Chevrier, due stelle Michelin al
Domaine de Chateauvieux in Svizzera, poi alla
Pergola di
Heinz Beck nella stagione della terza stella,
Hotel de Russie,
Rossellinis con
Pino Lavarra e al
Quattro Passi di Nerano.

Pasta e patate affumicate, erba cipollina e caviale
La collaborazione con
Terrazza Bosquet inizia nel 2004 per una stagione, poi ad intermittenza è tornato più volte per fermarsi nel 2016 come executive chef. Il ristorante prende il nome dalla bellissima terrazza dell’albergo che affaccia sul golfo di Sorrento dove vengono serviti il pranzo e le cene a tema durante la bella stagione. Nonostante il peso della storia importante che trasuda da ogni piccolo particolare, la cucina di
Tony punta alla leggerezza, trasmette gli umori mediterranei e della tradizione locale con una chiave di lettura personale e di grande attualità, senza escludere contaminazioni e confronti con altre culture e realtà.
Al pescato del giorno che si riesce a reperire grazie al lungo rapporto di fiducia istituito con le famiglie di pescatori locali, è dedicato uno spazio importante che si distacca dai piatti del menù proponendo ciò che l’umore del mare ha reso disponibile, sempre accompagnato dalle verdure degli orti di terra di sirene. Ritornando al programma di iniziative culturali che la proprietà rivolge agli ospiti, questo va sempre pari passo con la cucina di Terrazza Bosquet.
E’ noto il legame dell’albergo con il tenore
Enrico Caruso, più volte ospite nella suite che porta il suo nome, nella quale ha dimorato
Lucio Dalla che proprio sul pianoforte della casa ha composto la celebre canzone “Caruso”. A sua volta interpretata dal grande
Luciano Pavarotti al quale è stata dedicata la suite Pavarotti nel decennale dalla sua morte, arredata con oggetti personali del tenore e inaugurata con una giornata di grandi celebrazioni, compresa la cena a
Terrazza Bosquet con ospiti illustri.

Carpaccio di gamberi, lampone e burrata
Domenica 22 ottobre c’è stato il grande
Bobo Cerea per una cena a quattro mani con
Antonino Montefusco in una alternanza di piatti che ha divertito non poco i palati presenti, in una successione di piatti che tra un ingrediente e l’altro hanno duettato le diverse origini territoriali degli chef mantenendo una piena armonia. Il 10 novembre è in calendario la "Dinner with Jackson Pollock" alla quale sarà presente sua nipote Alessandra e il 25 novembre è prevista la cena gourmet a “effetto” preparata con
Alessandro Gualtieri, alias Nasomatto, autore di importanti fragranze appartenenti alla profumeria di nicchia. Insomma si può scegliere di venire per la cucina di Montefusco e godere contemporaneamente della bellezza del grand hotel immaginando di rivedere i suoi illustri ospiti aggirarsi in terrazza o nella hall, ricordiamo
Richard Wagner,
Enrico Caruso,
Marylin Monroe,
Sophia Loren,
Jack Lemmon o
Luciano Pavarotti.