14-10-2016
Niente da fare per Rapisarda alla S.Pellegrino Young Chef
Fuori anche gli altri due cuochi italiani in gara. In finale i concorrenti di Francia, Spagna e Usa
Delusione per gli italiani alla finale del S.Pellegrino Young Chef: Alessandro Salvatore Rapisarda, Andrea Miacola e Matteo Zonarelli non saranno in gara domani per aggiudicarsi i tre posti sul podio. Ce l'hanno fatta invece il francese di origine asiatica Shintaro Awa, sous chef dell'Hotel le Bristol Epicure a Parigi; lo spagnolo David Andrés, chef dell'ABaC Restaurant di Barcellona; l'americano Mitch Lienhard, chef del Manresa a Los Gatos (California)
Niente da fare per gli italiani alla S.Pellegrino Young Chef: fuori dalla finalissima a tre di domani il nostro Alessandro Salvatore Rapisarda. Fuori anche Matteo Zonarelli, che si era aggiudicato la maglia di portacolori per il Northeast Asia (lavora a Macao per uno dei ristoranti di Umberto Bombana, leggi qui), così come Andrea Miacola (leggi qui), alfiere per il Benelux.

La giuria internazionale. Al centro, Carlo Cracco
A disputarsi la vittoria finale saranno il francese di origine asiatica
Shintaro Awa, sous chef dell'
Hotel le Bristol Epicure a Parigi, con il piatto
Air cured mackerel with potatoes (Maccarello con patate); lo spagnolo
David Andrés, chef dell'
ABaC Restaurant di Barcellona, con
Sheep's milk, artichoke pistils, baby lamb meat and pine smoke (Latte di capra, pistilli di carciofo, agnello e fumo di pino); infine l'americano
Mitch Lienhard, chef del
Manresa a Los Gatos (California), con
Anatra arrosto con arancia speziata e patata dolce.
Questa la decisione della super-giuria (composta da
Gaggan Anand, Elena Arzak, Mauro Colagreco, Carlo Cracco, Wylie Dufresne, David Higgs e
Roberta Sudbrack), che era chiamata a selezionare tre nominativi tra i 20 giunti a Milano da tutto il mondo, in quanto vincitori delle rispettivi gironi territoriali.
Delusione per
Rapisarda: c'era molta fiducia attorno alla possibilità che potesse salire sul podio col suo Risotto alla marinara di nuova concezione, anche grazie ai preziosi consigli del suo mentore.
Davide Oldani, (
leggi qui). Potrebbe averlo penalizzato la scelta di un riso particolare, il Rosa Marchetti, che tiene perfettamente la cottura: «Può sembrare crudo a un giudice che non conosca la nostra tradizione, ma in realtà va servito così, le sue molecole sono perfettamente digeribili. Il riso nutre miliardi di persone al mondo, ma il metodo del risotto “giusto” è solo nostro», aveva commentato
Oldani.
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