23-10-2021
Davide Di Fabio, 36 anni, chef del ristorante Dalla Gioconda a Gabicce Mare (Pesaro Urbino)
Questa stagione di Identità Golose Milano si era aperta con due serate gemelle, che hanno portato nell'Hub di via Romagnosi due ottimi rappresentanti di quella che possiamo chiamare la "scuola Bottura": Jessica Rosval, executive chef di Casa Maria Luigia, e Francesco Vincenzi, chef della Franceschetta 58. E' stato anche per questo molto bello e significativo ospitare, sempre nel 2021, un altro limpido talento uscito da quella bottega rinascimentale dei giorni nostri che è l'Osteria Francescana.
Davide Di Fabio in via Stella a Modena ci ha passato sedici anni, diversi dei quali da secondo di Bottura: su queste pagine abbiamo già ampiamente raccontato dell'inizio di una nuova avventura per lui, come chef del ristorante di Stefano Bizzarri a Gabicce Monte, Dalla Gioconda. A qualche mese dal taglio del nastro per questa esperienza, è stato interessante chiacchierare con lui per ascoltare le sue sensazioni sul lavoro fatto sinora e le sue idee sull'evoluzione della sua cucina.
Con il restaurant manager di Identità Golose Milano Andrea Polini, il resident chef Edoardo Traverso, e due dei componenti della brigata di Dalla Gioconda
Una squadra che tu non conoscevi, vero? Sì, è così. Quando sono arrivato, il ristorante era guidato da Stefano già da due anni, ed era già stata avviata una ricerca attenta sulle materie prime. C'erano una brigata di sala e una di cucina che hanno scelto di rimanere, io non mi sono portato nessuno da Modena. Poteva essere un'arma a doppio taglio. Si è poi dimostrata la mia forza: mi ha aiutato avere alle spalle 22 anni di questo lavoro, di cui 16 con Massimo, che è un maestro assoluto anche nella gestione delle persone, nella costruzione di una squadra, mi ha insegnato molto. Quando sono arrivato a Gabicce ho iniziato a spiegare la mia idea di cucina partendo dalle preparazioni. E arrivati al primo servizio, ho detto: "Bene, voi avete lavorato insieme, vi conoscete, quindi facciamo una cosa. Io sto al pass, con le comande, e voi vi coordinate come avete sempre fatto". E' lo stesso approccio che ho avuto questa sera, con la brigata di Identità Golose Milano.
Insalata di scarola, erbe e baccalà: «Adoro le insalate. E in questo piatto volevo da una parte proporre un'insalata che avesse croccantezza, una consistenza carnosa, da masticare, dall'altra volevo giocare con i profumi che amo come gli agrumi, le alghe, questa parte marina. Quello che conta è l'equilibrio nella scelta delle erbe e delle insalate, unendo le note salmastre a quelle fresche, a quelle balsamiche...»
Zuppiera di pasta e pesci dell’Adriatico: un piatto davvero strepitoso. Paolo Marchi ne racconta storia e caratteristiche in questo articolo
Agnello alla milanese, ceci, maionese al curry, menta: «Volevo fare un piccolo omaggio a Milano, ma interpretarlo con la carne più rappresentativa dell'Abruzzo, quindi l'agnello. Nelle salse invece troviamo le esperienze e i viaggi che ho fatto, ma anche nella panatura, a grana grossa, ispirata dal Tonkatsu giapponese»
Sei felice, insomma? Molto, davvero. Stiamo lavorando benissimo e questa esperienza mi sta confermando una cosa che già sapevo di me. Quello che mi piace davvero, che mi realizza, non è cucinare per me, per il mio ego, ma per far stare bene le persone. Quando le vedo andare via contente, sono felice anche io.
Ed è proprio quello che è successo anche alle persone che sono state alla prima delle due cene firmate da Davide Di Fabio a Identità Golose Milano, dove si fermerà anche oggi, sabato 23 ottobre (qui per le prenotazioni).
Dolce amaro al caffè: «Ho sempre mangiato il sorbetto al limone o quello al caffè, è una cosa che fa parte del mio dna, non so nemmeno perché. Così sono partito dal caffè, usandone due tipi diversi, un'arabica e una robusta, con cui ho fatto il gelato e la crema che si trova sopra. Poi ci ho messo delle fave di cacao fermentate, che danno quella parte di umami e di acidità, e una pasta di nocciole salate, giocando con diversi tipi di amaro. E' un dolce quasi senza zucchero, in cui la parte dolce viene fornita dallo stesso caffè. Infatti, come si impara in Oriente con le infusioni, se l'ingrediente viene tostato e lasciato in infusione a una certa temperatura, poi rilascia la sua parte dolce. In questo caso il caffè viene tostato e lasciato in infusione nel latte, dando una dolcezza ulteriore che porta questo dessert a ricordare un Tiramisù»
Racconti, storie e immagini dal primo Hub Internazionale della Gastronomia, in via Romagnosi 3 a Milano
a cura di
Giornalista milanese. A 8 anni gli hanno regalato un disco di Springsteen e non si è più ripreso. Musica e gastronomia sono le sue passioni. Fa parte della redazione di Identità Golose dal 2014, dal 1997 è voce di Radio Popolare Instagram: @NiccoloVecchia
Edoardo Traverso, ligure classe 1996, è cresciuto nella brigata di Identità Golose Milano, in cui lavora dal giorno dell'inaugurazione, fino a diventare l'executive chef
Venerdì 27 settembre, alle ore 20:00, a Identità Golose Milano ci saranno i brand ambassador di Molino Casillo Giuseppe Errichiello della Pizzeria Peppe - Napoli sta’ ca' (Tokyo) e Tiziana Cappiello della pizzeria Il Balcone (Minervino Murge, Bari). Per prenotare il vostro tavolo, visitate la pagina dedicata sul sito ufficiale dell'Hub