Giuseppe Carino
Fagottino di pasta fresca ai frutti di mare
Dall'Italia Retrobottega a Roma, una tavola con l’ingrediente al centro
Valeria Margherita Mosca, forager e fondatrice di Wooding Food Lab e Marco Bay, architetto paesaggista, a Identità Golose Milano martedì sera scorso
È Livia Peraldo Matton, direttore di Elle Decor Italia, a introdurre il terzo appuntamento di Identità Golose Milano con le Fab Food Conversations, un itinerario sulle relazioni tra cibo e progetto, spazio e nutrizione. Con lei ci sono questa volta Valeria Margherita Mosca, forager e fondatrice di Wooding Food Lab e Marco Bay, architetto paesaggista. Il tema della serata è “Il verde che nutre”, gli spazi abitativi e le persone. Per questo Bay illustra da subito le slide del suo Bosco, un itinerario labirintico puntellato da alberi e piante dei nostri ecosistemi: noce, castagno, sottobosco di felci, bacche ornamentali… Labirinti con bacche di mirto, foglie di carciofo e corbezzoli che arredano. La natura in casa. Che dopo la pandemia s’è presa le sue rivincite, «I pomodori che coltivo io nell’orto», specificava Bay, «non li trovo da nessuna parte. La natura è un’àncora che ci permette di sopravvivere e sognare». Di certo Valeria Margherita Mosca è d'accordo. Una laurea in Conservazione dei beni culturali, già relatrice al congresso di Identità Golose e molto gettonata sulle nostre pagine per la fertilità con cui macina progetti super-interessanti, oggi è qui in veste di forager, la sua prima pelle. «La mia è una vocazione a trasmissione familiare. Un mondo legato a immensi paesaggi commestibili da esplorare. Spazi che dovremmo recuperare, non per nostalgia, ma per riacquisire un rapporto con l’ambiente che nei decenni abbiamo del tutto sfilacciato».
A cura della redazione di Identità Golose
Racconti, storie e immagini dal primo Hub Internazionale della Gastronomia, in via Romagnosi 3 a Milano