19-08-2024
Quadra, pizza quadrata in teglia, è una delle proposte della pizzeria Paglià - Pizza e Fichi, a Pagliare del Tronto, piccola frazione di Spinetoli in provincia di Ascoli Piceno
Vi portiamo alla scoperta dei migliori indirizzi a tema pizza raccolti nella nuova Guida di Identità Golose alle Pizzerie e Cocktail Bar d'autore: oggi destinazione Marche
DA BERTO, Gradara (Pesaro e Urbino) Da Berto nasce negli anni 60, quando nonno Berto eredita una vecchia osteria e decide di trasformarla in una moderna pizzeria. Il locale è un'angolo di paradiso situato in uno dei borghi più belli d'Italia, più precisamente sul monte di Gradara nell'entroterra romagnolo. Da Berto si percepisce la priorità di seguire le orme del nonno, creando pizze genuine basate sulla ricerca di impasti ad alta digeribilità e materie prime che seguono la stagionalità. Il menu è ampio e spazia dai classici, come la Fior di Margherita con pomodoro San Marzano Dop, fiordilatte, basilico; fino alle pizze più contemporanee, tra cui menzioniamo la From Cuba with love, a base di fiordilatte, bresaola, crema di mojito, pomodorini e menta. La carta prevede anche altre sezioni, di cui una dedicata alle piadine e una alle birre artigianali di produzione propria. Sicuramente tra le pizzerie migliori della zona, qualcuno azzarda la migliore. (Marta Gramaglia) Leggi tutti i dettagli qui
BIG BEN, Urbania (Pesaro e Urbino) Ho conosciuto le sorelle Bendelli, Rosa e Giuditta, qualche anno fa, avevano aperto da poco il Big Ben e ne rimasi affascinato fin da subito per la grande ricerca di materie prime. Ci andai una sera e, oltre alla pizza, mi fecero assaggiare delle straordinarie patate di Sompiano fritte. Da allora è diventata la mia pizzeria (e ristorante) del cuore. Le Bendelli dimostrano una passione travolgente per il loro lavoro e un ammirevole rispetto per la cultura gastronomica locale. Ad esempio: sono orgogliose di utilizzare, per la cottura, quello che è stato il primo forno costruito nella Vallata del Metauro, nel 1975, «quando ancora in pizzeria ci si andava alle 22, dopo che i ragazzi uscivano dalle discoteche! È un forno che può ospitare solo 5 pizze, ma per amore della sua storia non abbiamo mai pensato di sostituirlo». Vi cuociono pizze realizzate con ingredienti 100% marchigiani, a partire dalla farina (del Molino Mariani) al fiordilatte, al pomodoro eccetera. Alcuni di questi prodotti sono vere e proprie eccellenze, come la bufala de Il Faro di Fermo o le alici di San Benedetto. A gestire impasti e topping è il giovane Albi Cera. Ma una disgressione finale meritano ancora le patate, indimenticabili: a Sompiano ci sono solo due case e quattro campi. Mi confidano Rosa e Giuditta: «Se l'unico agricoltore che le coltiva dovesse decidere di smettere, saremmo disperate». (Davide Di Fabio) Leggi tutti i dettagli qui
Big Ben, Urbania
NERO CAFFE', Senigallia (Ancona) L’opportunità che Identità Golose ha dato a me e a Mariella di descrivere un nostro posto della pizza preferito ci ha portato a fare alcune riflessioni. Una su tutte: cosa avrebbe condizionato in senso positivo il lettore rendendolo fortemente curioso di andare ad assaggiare il consiglio? Proprio per questo abbiamo pensato a quella pizza che inizi a mangiare da bambino, almeno per quello che riguarda la nostra generazione: la pizza al taglio. Potrebbe sembrare più facile ma non è così. È la pizza che profuma la via circostante, ne segui la scia che ti conduce al forno Nella mia Senigallia - terra di Papi, cuochi ed anche pizzaioli - si trova Nero Caffè, porta aperta su viale Leopardi a due passi dal centro storico, facile da raggiungere a piedi (e in auto? Parcheggio veloce in doppia fila per ritirare il pacco!). Il suo artefice è un ragazzo romano, Damiano Cavicchia, carico di una passione ereditata dal nonno, che nella capitale gestiva il ristorante Ernesto, sulla Cassia. (Moreno Cedroni) Leggi tutti i dettagli qui
MEZZOMETRO, Senigallia (Ancona) e MEZZOMETRO, Jesi (Ancona) Più che una conferma Mezzometro a Senigallia, e a Jesi, è una certezza. Alessandro e Alessia Coppari raccontano la loro passione sfornando pizze soavi e croccanti in un locale veramente aperto a tutti i gusti. Gli impasti ad alta digeribilità si trasformano in basi ideali su cui adagiare materie prime di eccellenza con grande attenzione al territorio marchigiano, ma anche strizzando l’occhio a tutto quanto di buono è presente in Italia. Qui si gioca con forme, dimensioni e cotture, proponendo le classiche pizze tonde oppure la pizza a metro, la cottura in forno, fritta o entrambe. Iconica la Margherita proposta in cinque versioni diverse, veramente difficile decretare quale sia la migliore: talmente buona che si ordina sempre. Imbarazzante scegliere tra condimenti vegetariani e quelli ricchi di salumi, quasi sempre ci si lascia tentare da tutto. La cosa più bella è che tutte le pizze sono proposte anche per celiaci: due forni separati e due banchi diversi per i topping fanno sì che non sia preclusa a nessuno la possibilità di uscire soddisfatti. Tutti i dolci sono gluten free, altra attenzione da non sottovalutare. Oltre a una vasta scelta di birre, carta dei vini molto interessante. (Maresa Bisozzi) Leggi tutti i dettagli qui
Mezzometro, Jesi e Senigallia
MAMMA ROSA, Ortezzano (Fermo) Primo indirizzo di un'insegna di successo che è poi approdata al mare, con la grande sede di San Benedetto del Tronto, distante una trentina di chilometri, dove ha aperto anche un outlet dedicato alle pizze in teglia da asporto, con semplici istruzioni per la rigenerazione o per consumarle al banco, sugli sgabelli. Invece, la sede di Ortezzano è più tradizionale, largo spazio anche alla cucina vera e propria - con primi e secondi piatti della tradizione - e a un menu che contempla sia pizza classiche, in stile napoletano (Disciplinare STG Specialità Tradizionale Garantita), che più creative. Tra queste ultime (anzi: a ben coniugare territorio e creatività), spicca senza dubbio la Pizza O'live, con olive ascolane fatte a mano e cotte al forno, fiordilatte locale, ricotta di bufala, noci, prezzemolo, salsa di tartufo dei Monti Sibillini, pomodorini, basilico e olio extravergine di oliva Ascolana tenera. Che dimostra una cosa molto semplice: lo chef pizzaiolo Marcello D’Erasmo, affiancato dalla moglie Paola e da tutta la famiglia, sa davvero il fatto suo. Leggi tutti i dettagli qui
Mamma Rosa, San Benedetto del Tronto e Ortezzano
DIDACUS, Lapedona (Fermo) Didacus è prima di tutto “materia prima”. Da Lapedona parte la sfida a colpi di lievitati nell’ambito delle pizze gourmet in abbinamento ai prodotti del territorio e ai Presidi Slow Food. Tre le proposte, la pizza in teglia, passando per la tonda fino ad arrivare al soffice al vapore. È un viaggio culinario tra tradizione rivisitata, preparazioni più sofisticate e moderne tecniche di cottura, complice la ricerca sugli impasti e una lievitazione che sfiora i quattro giorni. Il percorso gastronomico offre singole scelte o in alternativa un percorso degustazione, giocando sul trancio o sullo spicchio, oppure - come nel caso del Soffice al vapore - su un lievitato sferico, cotto al vapore e poi ripassato al forno, farcito di caviale d’aringa e baccalà e guarnito da un’insalata di puntarelle. Dal menu fa capolino La mia amica “Margherita”, superlativa reinterpretazione di un classico, che Didacus ripropone con mozzarella, fiori di basilico e salsa di pomodoro racchiusa all’interno dell’alto cornicione, visibile solo al momento del morso. Al trancio vengono servite Come un cocktail di gamberi (tartare di gamberi, maionese in agrodolce e misticanza) e Stracciatella ed erbe; il primo un ritorno ai sapori degli anni ’80, il secondo alla tradizione con le erbe di campo ripassate in padella. Eccellenti le coccole finali, tra gelatine al frutto della passione e piccoli bomboloni con crema pasticcera. Straordinaria la carta dei vini e delle birre. (Elisa Mori) Leggi tutti i dettagli qui
La Scaletta, Ascoli Piceno
PAGLIA' Pizza e Fichi, Spinetoli (Ascoli Piceno) Paglià pizza e fichi, parola d’ordine: prenotare. Il successo di questo format, nato a Pagliare del Tronto, va a Maurizio Mascaretti, Graziano Neroni e Isaia D’Angelo che, con la loro competenza, accompagnati dal know-how di Gregorio Di Agostini (ex di Forno Brisa), hanno saputo reinventare il modo di degustare la pizza. Tre sono le tipologie: fritta, quadra (al trancio) e tonda. Leggere e gustosissime, con un impasto a lunga lievitazione, che vede un mix di farine biologiche in parte di loro produzione, macinate a pietra, combinate alla stagionalità delle materie prime e alle eccellenze del territorio. Un viaggio sinestetico, dalla pizza fritta Prosciutto crudo e fichi, passando alla tonda come la focaccia Pomodori arrosto e peperoni alla brace, la Capricciosa di Franco, rivisitazione di un grande classico, oppure la Cime di rapa, salsiccia di suino nero d’Abruzzo e pecorino, fino ad arrivare alla quadra Ripiena porchetta o alla nera al carbone vegetale con stracciatella di bufala e gambero rosso di Mazara. Paglià non è solo pizza, ma anche maritozzo, un soffice lievitato con panna e gelato all’anisetta, distillato a base di anice verde tipico del capoluogo ascolano. Non deluderà! (Elisa Mori) Leggi tutti i dettagli qui
Tutte le notizie sul piatto italiano più copiato e mangiato nel pianeta
a cura di
A cura della redazione di Identità Golose
Raffaele Boccia, chef pizzaiolo del Nanninella di Poggiomarino, in provincia di Napoli
Ciccio Filippelli, Duodecim Pizze, via Louis Braille 1, Rende (Cosenza)
Claudio Abbate, chef pizzaiolo e patron della sua Abbate Pizzeria a Giugliano in Campania (Napoli)