Mondo pizza

19-03-2025

La Vita è Bella, a Casal di Principe la pizza diventa simbolo di riscatto sociale

Antonio Della Volpe ha creato un percorso gastronomico che valorizza prodotti locali provenienti da terreni confiscati alla criminalità e da realtà impegnate nel civismo

A Casal di Principe c'è un posto speciale, di quelli in cui capisci che il famoso slogan «un mondo migliore è possibile» non è solo retorica. E non a caso in questo posto la pizza è la protagonista. Ancora una volta lei, icona di un paese e della sua cultura gastronomica, ma anche simbolo di impegno sociale. Questo posto si chiama La vita è bella e più che il nome di una pizzeria è un invito a vivere la vita in modo positivo, con passione, «perché la vita è bella e va vissuta intensamente» come dice il suo patron Antonio Della Volpe.

Quest'avventura è iniziata nel 2021 con un chiaro obiettivo, dare al territorio e a Casal di Principe un riscatto che trova forma attraverso la cultura del cibo e dell'agroalimentare. Ci sono tanti piccoli produttori che operano in zona, artigiani, allevatori, vignaioli, che con il loro lavoro stanno riplasmando un luogo che non ha mai goduto di grande fama. Antonio è consapevole di ciò, vede ogni giorno con i suoi occhi la crescita, il miglioramento o come la definisce lui la «rinascita». La stessa apertura di questa pizzeria, diversa dalle altre, elegante e con un'offerta che si discosta totalmente dalla classicità, è stata e continua a essere uno stimolo e un messaggio di speranza per molti giovani che nonostante le difficoltà cercano di seguire le proprie passioni.

Fin dall'inizio in carta il pizzaiolo executive de La Vita è Bella ha voluto dare spazio a prodotti che arrivano da terreni confiscati alla criminalità o a basso impatto ambientale, dal pomodoro alla mozzarella di Bufala Dop, dall'olio evo a tutti gli ortaggi fino ai vini per il pairing. E nei mesi c'è sempre più spazio a legalità e sostenibilità, la carta si arricchisce di nuovi prodotti e ovviamente di nuove pizze.
 

Com'è la pizza di Antonio Della Volpe?

Si tratta, come abbiamo fatto capire, di una pizza contemporanea, che mette insieme la lunga esperienza di Della Volpe sugli impasti e sulla cucina, oltre a essere protagonista di un percorso che coinvolge molti attori, una rete di produttori con cui il nostro pizzaiolo è riuscito a creare un sistema sinergico positivo e proattivo e gli stessi clienti, che ne scoprono la bellezza e ne diventano partecipi.

Partiamo dall'impasto, un pre-fermento finito con una maturazione di circa 24 ore e almeno 12 ore di lievitazione, farina da grani tutti italiani di tipo 0, per una pizza leggera, idratata e digeribile. Il cornicione alto e perfettamente asciutto all'interno, e da qui si denota una buona gestione della cottura; al morso è delicata e scioglievole con un gioco equilibrato sulla croccantezza a seconda degli stili proposti. Un bell'esempio di cottura è il padellino, cotto nel suo ruoto a bocca di forno a legna e non elettrico, con grande maestria, per un risultato sorprendente.

Nel menu troviamo diversi formati e stili, ciò che li accomuna oltre al gusto è la ricerca nella semplicità. I topping non si discostano troppo dalla tradizione campana e dal territorio, su cui si impernia l'intera filosofia del locale e gli ingredienti oltre a essere buoni sono virtuosi. «Nel mio lavoro e nel mio piccolo cerco di dare supporto a realtà impegnate per il sociale, che producono prodotti genuini, attenti all'ambiente, a chilometro zero» conferma Della Volpe che per sottolineare l'importanza del suo progetto corale ha costruito il percorso di degustazione Rinascita, portando la sua pizzeria ad essere una delle poche di zona, se non l'unica a proporre un menu degustazione con tanto di abbinamento vino per ogni portata.
 

Rinascita Capitolo II

Rinascita è un percorso di scoperta, il gusto è il filo conduttore per il commensale, la fiducia nel territorio è quello del pizzaiolo. Questo secondo capitolo, che rappresenta l'upgrade di quello presentato nella primavera dello scorso anno, accoglie sei spicchi a degustazione, sei pizze pensate per omaggiare tutti i produttori coraggiosi e il loro lavoro. Fanno parte la zucca della Fattoria sociale Fuori di Zucca di Lusciano (un'azienda agricola biologica che coinvolge in modo attivo persone con svantaggio psico-sociale), i funghi cardoncelli della Cooperativa sociale Terra Felix di Succivo e la confettura di mela annurca e cannella de Le Ghiottonerie di Casa Lorena di Casal di Principe (Cooperativa sociale E.V.A. che sostiene le donne e i bambini vittime di violenza), gli ortaggi dell'azienda agricola Lamberti di Orta di Atella e la birra Rinascita del birrificio artigianale Karma di Alife, che si aggiungono alla mozzarella di bufala campana Dop del caseificio della Cooperativa sociale Le Terre di Don Peppe Diana -- Libera Terra di Castel Volturno, i pomodori datterini dell'azienda Diana 2.0 di Villa Literno e i vini della Cantine Vitematta di Casal di Principe.

Ma veniamo alle pizze che abbiamo avuto il piacere di degustare. Non manca la già consolidata Margherita Rinascita e Salsiccia e friarielli Rinascita, due assaggi classici, ma di chiaro impatto emotivo, in particolare la seconda che mette in campo l'intensità dei sapori del suino nero e dei vegetali e della mozzarella di bufala affumicata. Non delude la Montanara in doppia cottura, (prima fritta e poi ripassata al forno, con ragù di datterino liternese, stracotto di suino nero casertano, crema di latte di bufala e riduzione di basilico) gustosa, divertente e con una risultante leggera seppur ricca nella sua farcitura. Momento che abbiamo trovato topico è il Padellino con un impasto al finocchietto e ripieno di ragù alla genovese dove si trova la mano felice e la tecnica sia di un padellino croccante, cotto a bocca di forno, che di un ragù dalla lunga cottura, che rimanda mentalmente al pranzo domenicale. Si chiude il viaggio con una delle tappe più interessanti e possiamo anche dire di rilievo, la Pizza polacca con confettura di mela annurca e cannella (in doppia cottura con crema pasticciera al profumo di lime e confettura di mela annurca e cannella). Si tratta di un rifacimento in versione pizza del dolce tipico di Aversa che diventa un esempio di pizza dolce ben realizzata ma soprattutto ben concepita. Tutto il percorso Rinascita è fatto in abbinamento ai vini di Cantine Vitematta con il suo Asprinio, vitigno tipico di zona declinato in varie versioni dallo spumante, al fermo fino al passito.
 

Cosa troviamo in carta da La Vita è Bella

La carta si apre con i fritti, tra cui il suo imprescindibile Arancino di Sorrento realizzato con riso Acquerello, grattugiata di limone, riduzione di basilico e pomodorino confit ed è servito su una fonduta di parmigiano reggiano e si chiude con la sezione dolce. Il menu prevede tre tipologie di pizza: contemporanea, doppia cottura e padellino. Tra le pizze più originali c'è la pizza che si ispira alla Cotoletta alla milanese, con un impasto che viene prima impanato con pane panko e poi fritto. Tra le tonde in carta rimangono un must la Cosacca Cilentana (pomodoro San Marzano Dop, pomodoro datterino, cacioricotta del Cilento presidio Slow Food e olio extravergine di oliva) e la Sogni di latte (mozzarella di bufala campana Dop, cacioricotta del Cilento presidio Slow Food, pecorino di Bagnoli Irpino, caciotta stracchianata, blu di bufala campana e polvere di caffè) e poi la Marinara e la Margherita, anche in versione doppia cottura. Il menu prevede anche delle proposte senza glutine. Sempre presente la pizza che prende il nome del locale realizzata con fior di latte di Agerola, datterino rosso, datterino giallo e all'uscita dal forno guanciale di maialino nero casertano, perline di bufala, scaglie di caciocavallo, provolone del Monaco, olio extravergine e basilico, con cui Antonio Della Volpe ha vinto nel 2017 la Pizza World Cup.
Dopo aver assaggiato la pizza di Antonio Della Volpe ed esserci avvicinati al suo progetto possiamo dire che qui la pizza è buona due volte.


La Vita è bella
Via Circumvallazione, 189
Casal di Principe (Caserta)
+39.388.1268927
Chiuso la domenica a pranzo e l'intero lunedì


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Giusy Ferraina

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Giusy Ferraina

Calabrese di origine e romana di adozione. Laurea in Scienze della Comunicazione. Dopo alcuni anni passati nell’editoria, si avvicina al mondo dell’enogastronomia, muovendo i primi passi tra redazionali, ricette da editare, social network e fiere di settore. Giornalista pubblicista, collabora con La Madia e Pizza e Pasta Italiana, è autrice del podcast Misticanza per Radio Food, di cui dirige il magazine. La sua passione è raccontare le storie di aziende e produttori. Amante del buon cibo, della pizza abbinata con il vino e dei libri. Fanatica di sport

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