19-01-2024
Jacopo Mercuro è un giovane romano che, dopo essersi innamorato dell’arte bianca e soprattutto del disco basso e scrocchiarello, si è posto l’obiettivo di farlo salpare e sbarcare al di là dei confini regionali, dandogli nuova vita. Innescando quello che possiamo chiamare un rinascimento della pizza romana. Non si tratta solo di puro riposizionamento dello status del disco romano, ma di spingersi ancora oltre: riproporre la tonda in chiave contemporanea, avanguardista, proiettandola nel futuro. Non a caso il claim della creatura di Mercuro, 180g Pizzeria Romana, Back to the Pizza, riprende il celebre film Back to the Future (Ritorno al futuro).
Questa strategia di marketing ha creato una forte richiesta, oltre alle critiche da parte dei clienti meno tempestivi. Ma non si tratta solo di puro marketing, infaticabile lavoro e grande talento hanno portato i loro frutti in men che non si dica. I continui riconoscimenti ne sono piena dimostrazione, solo citando l’anno che si è appena concluso: Jacopo Mercuro si è aggiudicato la quinta posizione nella 50 Best Pizza a livello nazionale e la nona su scala mondiale e la sua Parmigiana Viaggiatrice è stata riconosciuta come Pizza dell’anno 2023.
Pizza bianca co'nbotto de mortazza
Umami - Pizza al burro, zucca hokkaido in crema e croccante, burro montato al miso, funghi shiitake e polvere di yuzu
Senza rinnegare il passato, Jacopo ripropone tranci di pizza in teglia in chiave totalmente inedita e contemporanea. Noi ci siamo lasciati conquistare da Umami, due fragranti tranci di pizza al burro sui quali si adagiano una vellutata crema di zucca hokkaido con le sue chips crispy, burro montato al miso, funghi shiitake e polvere di yuzu, semplicemente umami.
La Parmigiana viaggiatrice - Pomodoro azienda agricola Migliarese, melanzane fritte, crema di zaaloouk, crema di babaganoush al siero di bufala, Parmigiano Reggiano Vacche Rosse, basilico, menta e polvere di lime
Bosco vista mare - Fior di latte Alveti e Camusi, funghi misti alle erbe, sarde affumicate, lamponi fermentati, portulaca, tartufo e crumble di noci e funghi shiitake
Non si può passare alla regina indiscussa, la pizza romana, senza aver prima ordinato l’Iconica pizza bianca co’nbotto de mortazza, due sottilissimi strati di pasta super crunchy da cui straborda copiosa e irriverente l’aromatica mortadella. E poi si raggiunge il climax con la selezione di tonde romane, qualsiasi sarà la vostra scelta, non ve ne pentirete. Dai topping più tradizionali a quelli più elaborati, il comune denominatore resta un impasto incredibilmente fragrante e scrocchiarello frutto di continua ricerca per garantire elevata digeribilità e piacevolezza.
Sampietrino® "Alfredo ha fatti i soldi" - Fettuccine, burro, pepe nero affumicato e Parmigiano Reggiano Vacche Rosse servito con una crema al Parmigiano Reggiano Vacche Rosse e tartufo fresco
Fluffy Banana Pudding - Impasto soffice, namelaka cioccolato bianco e banana, caramello salato e biscotto al brownie
In ultimo, non dimenticate di lasciare un piccolo spazio per il loro intramontabile Fluffy Banana Pudding, un impasto ibrido, a metà tra una pizza e una brioche, sofficissimo, come una nuvola, sul quale si riversa una goduriosa namelaka cioccolato bianco e banana, caramello salato e una nevicata di crumble al brownie. Godereccio.
Tutte le notizie sul piatto italiano più copiato e mangiato nel pianeta
a cura di
pugliese, classe 1995. Laurea in Traduzione Specialistica e Master in Food & Wine Communication all'università Iulm, è una globetrotter alla costante ricerca del prossimo piatto da assaggiare e del nuovo posto da scoprire
La pizza Cochinita (fiordilatte, maiale marinato nell’achiote cotto a bassa temperatura sotto foglie di banano e spezie, crema di mais all’habanero e lime, cipolla in agro, coriandolo e polvere di lime), una delle proposte più recenti e creative di Jacopo Mercuro al suo 180 grammi
I protagonisti di Fast Revolution, l'evento dedicato alla pizza contemporanea, che si è svolto lo scorso 4 aprile presso la pizzeria La Bufala di Maranello (Modena), del patron e pizzaiolo Gianni Di Lella: da sinistra, Richard Abou Zaki (chef del ristorante Retroscena, una stella Michelin a Porto San Giorgio, Fermo), Gianni Di Lella, Jacopo Mercuro della sua pizzeria romana 180grammi assieme alla sua spalla destra Simone Ballicu, chef "convertito" per amore della pizza e Manuel Alicchi, della squadra della pizzeria La Bufala
Foto di Marialuisa Iannuzzi
Tutte le foto sono di Brambilla-Serrani