Annotate questo indirizzo tra le scommesse sul futuro del panorama gastronomico italiano giacché i motivi son chiari e netti, un po’ come l’impressione del sapore che irrompe alla tavola di Retroscena, lì dove le menti pensanti sono due (Pierpaolo Ferracuti e Richard Abou Zaki), mentre la creatività è affidata al più giovane, Richard, che estrae il gusto attraverso un lavoro affilato di limatura, il Labor Limae, titolo dell’ultimo menu. Perché conservare, se non serve? Perché addizionare, quando pochi elementi possono essere deputati squisitamente a una precisa missione di gusto, caricati all’ennesima potenza della loro stessa essenza ed esplodere in un manifesto di concentrazioni assolute?
Senza sottrarre, però la eco culturale della cucina italiana e dei suoi saldi fondamenti, intrecciata alle singole voci regionali, di Richard, di Pierpaolo, di ogni membro della brigata chiamata a contribuire al processo creativo; e ancora, l’introspezione, un viaggio a ritroso nella propria esperienza dalla quale non si emula, ma se ne riceve il beneficio dell’approccio alla creazione. Poi c’è un’ispirazione ragionata, guidata dalla consapevolezza di ciò che si vuole trasmettere, plasmando dal primo assaggio una relazione tra il palato di chi assaggia e la mente di chi immagina.
La finezza degli accostamenti, l’alternarsi delle consistenze, gli umori di un mare inesplorato accostato a memorie semplici. Tutto questo è il rispetto per la materia, che genera eleganza, e incontra nella profondità la dimensione preferita dal gusto, la direzione in cui la cucina di Retroscena naviga spedita.
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Tavoli all’aperto
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classe 1991. Irpina. Si laurea in Lingue e poi in Studi Internazionali, ma segue il cuore e nella New Forest (Regno Unito) nasce il suo amore per l'hospitality. Quello per il cibo è acceso da sempre. Dopo aver curato l'accoglienza di Identità Golose Milano, oggi è narratrice di sapori per Identità Golose. Isa viaggia, assaggia. Tiene vive le sue sensazioni attraverso le parole.