10-12-2012

Renato Ratti in verticale

Sua maestà il Barolo nel percorso 2008-2001 tracciato da una delle storiche aziende di Langa

L'Annunziata, sottozona di Barolo de La Morra (Cun

L'Annunziata, sottozona di Barolo de La Morra (Cuneo), annuncia il feudo dei vini di Pietro Ratti, titolare della cantina fondata negli anni Settanta dal padre Renato, +39.0173.50185

Pietro Ratti appartiene all’ambito di quelle conoscenze formali che chi frequenta il mondo del vino intende bene. Un incontro più ravvicinato ci ha fatto entrare per un attimo nel suo universo. Tutti i produttori hanno storie particolari ma non sempre la loro storia si incrocia con quella del territorio in modo così profondo e determinante come quella della famiglia Ratti. Quando Renato accettò, fresco di diploma enologico, di seguire la Cinzano in Brasile, certo non pensava che sarebbe stato uno dei protagonisti della svolta enologica avvenuta nelle Langhe a metà degli anni Settanta.

Precursore ma anche scrittore, storico e divulgatore, a lui si deve la prima classificazione delle sottozone storiche del Barolo e del Barbaresco e la carta delle annate del Barolo. Frequentatore della Borgogna, aveva intuito prima di altri l'importanza della vinificazione separata dei singoli vigneti. Sulla stessa lunghezza d'onda, il figlio Piero ne ha ereditato la passione e la capacità imprenditoriale, dando alla cantina un’ulteriore spinta propulsiva collocandola tra le più importanti delle Langhe e quindi della regione.

Impressionante il colpo d'occhio sulle vigne della cantina

Impressionante il colpo d'occhio sulle vigne della cantina

I vini degustati sono il frutto di questa storia e dei suoi vigneti che appaiono in tutta la loro ordinata bellezza dalla enorme vetrata della grande sala di degustazione. La vigna Le Rocche dell'Annunziata (sottozona), oggetto della degustazione, si trova nella zona estesa (30 ettari) e storica Marcenasco a La Morra. È condivisa anche da altri importanti produttori tra cui: Oberto, Scavino o Voerzio, solo per citarne alcuni. La particolare conformazione del terreno (marne con venature sabbiose) conferisce ai vini profumi di particolare eleganza, spesso floreale.

Barolo Rocche 2008
L'ultimo nato ha naso in via di definizione ancora condizionato dalle note dolci del rovere ed esprime tanto frutto. Trama tannica fitta e importante, è molto giovane e irruento. Gli anni lo domeranno, ma è già piacevole.

Barolo Rocche 2007
Esprime l'annata calda di cui è figlio. Un frutto dolce con venature speziate molto piacevoli. In bocca sembra più pronto di quanto dovrebbe essere, i tannini sono piuttosto levigati, ma l'impatto è comunque molto gradevole.

Barolo Rocche 2006
Note terziarie appena accennate poi frutti neri, liquirizia e accenni floreali. Austero al palato, mostra il tratto giovane con una tannicità viva e densa. Lo scorrere degli anni ne farà sicuramente un grande vino.

Barolo Rocche 2005
Un naso complesso che mostra un frutto nero e note di alloro e rosmarino. Impatto gustativo molto consistente, polputo. L'annata fresca farebbe pensare a tannini spigolosi, invece sono ben lavorati e molto piacevoli.

Barolo Rocche 2001
Annata eccezionale e vino non da meno: esprime un frutto nero maturo e complesso appena sottolineato da piccole note terziarie, poi profumi di fiori appassiti, tabacco e lievi note mentolate. In bocca è di raro equilibrio con frutto, acidità e tannino che si combinano in modo perfetto e armonioso, mostrando quanta strada questo vino ha davanti.


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

a cura di

Pasquale Porcelli

Oltre sessant'anni, è pubblicista e guidaiolo per vanità. In passato ha contribuito ad alimentare diverse guide. Attualmente scrive per Corriere del Mezzogiorno e Winesurf

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