28-03-2024

Declinazioni territoriali (e i nostri migliori assaggi) del Montepulciano d'Abruzzo

Presentate in anteprima le nuove annate di Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo DOCG e Montepulciano d’Abruzzo DOC, due denominazioni che evidenziano l'artigianalità e l'autenticità al calice di una terra davvero generosa

L'Abruzzo, una terra da scoprire, generosa, è

L'Abruzzo, una terra da scoprire, generosa, è custode di bellezze naturali, Storia e vini memorabili, come il Trebbiano, il Cerasuolo ed il Montepulciano d’Abruzzo

Tra le maestose vette dell'Appennino e le acque cristalline dell'Adriatico, si trova una regione che incanta con la sua bellezza naturale, la sua ricca storia e i suoi vini, ambasciatori di un territorio e tra i portabandiera dell’enologia italiana del mondo, l’Abruzzo. Spesso definito come un tesoro nascosto, questo angolo di paradiso offre una vasta gamma di esperienze uniche per i viaggiatori in cerca di autenticità e genuinità come quelle legate ai vini più rappresentativi del territorio come il Trebbiano, il Cerasuolo ed il Montepulciano d’Abruzzo.

L'anteprima dei vini d'Abruzzo è un evento riservato alla stampa di settore e offre un'opportunità per scoprire e assaporare il meglio dei vini abruzzesi prima che arrivino sul mercato: ogni anno, i produttori di Montepulciano si riuniscono per presentare l’ultima annata disponibile, permettendo, come in questo caso, a 60 giornalisti italiani e americani di esplorare il panorama vinicolo regionale in un'atmosfera ricca di sapori. L’appuntamento dedicato al Montepulciano d’Abruzzo nelle sue declinazioni territoriali ha aperto le attività consortili del 2024, con due degustazioni tecniche: un primo momento è stato dedicato alla DOCG Colline Teramane, poi si sono potute degustare le nuove annate del Montepulciano d’Abruzzo DOC che usciranno nel corso del 2024.

 

Le Colline Teramane DOCG

Prima denominazione di origine controllata e garantita della regione Abruzzo, Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo DOCG è stata tutelata e promossa - dal 2003 al 2023 - dal Consorzio di Tutela Vini Colline Teramane, recentemente confluito nel Consorzio Vini d'Abruzzo in forza del nuovo Modello Abruzzo che ha l'obiettivo di valorizzare le produzioni dei singoli territori. L’area di produzione abbraccia l’intera collina litoranea e interna della provincia di Teramo ed è caratterizzata, a est, da ampie colline che scivolano verso il mare Adriatico e a nord-ovest dalla presenza imponente del Gran Sasso e dei Monti della Laga. La denominazione si estende su una superficie totale di 172 ettari con una produzione annua di circa 600 mila bottiglie e definisce un'area racchiusa tra il massiccio del Gran Sasso e il mare Adriatico, che include 32 comuni interamente compresi nella provincia di Teramo, la più settentrionale d'Abruzzo.

Anteprima di Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo DOCG

Anteprima di Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo DOCG

Montepulciano minimo 90% - è previsto Sangiovese fino al 10% anche se la stragrande maggioranza dei produttori vinifica Montepulciano in purezza - si distingue in Giovane e Riserva. Per il Giovane, il vino deve essere sottoposto a un periodo minimo di invecchiamento obbligatorio di un anno, di cui almeno due mesi di affinamento in bottiglia. Da assaggi alla cieca, ci sono piaciuti particolarmente Terraviva 2022 (Tenuta Terraviva), Yang 2022 (Barba), Gruè 2021 (Cerulli Spinozzi), Apollo 2021 (Ausonia), Emidio Pepe 2022 bottiglia numero 28437 (Emidio Pepe), Man 2021 (Abbazia di Propezzano). Nella versione Riserva, invece, il vino è sottoposto a un periodo di invecchiamento di almeno tre anni, di cui almeno uno in botti di legno e almeno due mesi di affinamento in bottiglia, vi consigliamo: Lui 2020 (Tenuta Terraviva), Neromoro 2020 (Nicodemi), Escol 2019 (San Lorenzo) e Fonte Cupa 2019 (Montori).

 

Il Montepulciano d’Abruzzo DOC

Anteprima Montepulciano d'Abruzzo DOC

Anteprima Montepulciano d'Abruzzo DOC

Il territorio abruzzese è collocato tra il mare Adriatico e i massicci del Gran Sasso d’Italia e della Majella, nell’ambito dei quali si snodano tre Parchi Nazionali e più di dieci tra riserve nazionali e regionali. Il Montepulciano d’Abruzzo è senz’altro il più rappresentativo tra i vitigni abruzzesi: numerosi documenti storici dimostrano infatti che il vitigno in questione è presente nella regione sin dalla metà del ‘700, dove ha trovato la sua terra d’elezione. Coltivato in passato nella Valle Peligna (provincia di L’Aquila) e nelle colline interne della provincia di Pescara, a partire dagli anni ‘50 del 1900 la sua coltivazione si è estesa a tutta la fascia collinare litoranea e oggi costituisce il principale vitigno rosso della regione. Da solo rappresenta oltre l’80% del totale dei vini a denominazione prodotti in Abruzzo ed è tra i primi tre vini doc prodotti in Italia. Abbiamo apprezzato in particolar modo: Baldovino 2022 (Tenuta i Fauri), Bio 2022 (Jasci&Marchesani), Cocca di Casa 2020 Fontefico, Il vino dal Tralcetto Bio 2022 (Cantina Zaccagnini), Vinosophia 2022 (Chiusa Grande), Divus 2020 (Ciavolich), Peladi 2022 (La Quercia), Le Vasche 2020 (Caprera),San Michele 2021 (Centorame), Anfora 2021 (Cirelli), Campo Affamato 2020 (Inalto) e Inferi 2020 (Marramiero).


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

a cura di

Salvo Ognibene

nato in Toscana ma cresciuto a Menfi (Agrigento), ama la pasta, la bici e la Sicilia. È laureato in Giurisprudenza all’Università di Bologna ed ha conseguito due master di cui uno in Marketing digitale alla LUMSA. Sommelier e giornalista, si occupa di comunicazione con attività di ufficio stampa e pr. Degustatore e collaboratore di guide enogastronomiche, è autore di 5 libri

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