28-02-2024

Wine Paris 2024, un salone internazionale che punta sulle nuove tendenze, del vino e non solo

L’Italia conquista uno spazio importante in una Fiera che rappresenta in modo attento e capillare le produzioni enoiche più interessanti del mondo. Cresce anche in modo notevole la sezione dedicata agli spirits

Pienone all'ingresso dell'edizione 2024 di

Pienone all'ingresso dell'edizione 2024 di Wine Paris

Arrivati a Parigi nel quartier generale di Porte de Versailles e varcando le porte di accesso del salone Wine Paris si viene accolti da una scritta indimenticabile: Paris je t’aime. In effetti Parigi è diventata per il quinto anno consecutivo la capitale del vino, dimostrando di essere un hub del business per il comparto enologico di tutto il pianeta, con numeri significativi: 4047 espositori, in aumento del 53% quelli internazionali provenienti da 48 paesi e ben 41.253 visitatori in tre giorni, con ben 137 passaporti diversi rappresentati.

Interessante sottolineare che le cinque nazioni più presenti, dopo la Francia, sono Italia, Belgio, Regno Unito, Stati Uniti e Germania. Impossibile notiziare tutto quanto ruota nel salone, fuori dalla Fiera e nella miriade di eventi privati che i produttori di vino organizzano nella Ville Lumière.

Noi di Identità Golose siamo stati molto colpiti dalla presenza numerosa di una Francia meno scontata, con produttori giovani e desiderosi di mostrare identità, talvolta meno patinate ma di assoluta raffinatezza. La creazione di isole per “assaggi liberi” ci hanno permesso di scoprire senza preconcetti e gestendo il fattore tempo in autonomia per esprimere valutazioni del tutto personali.

Certo le aree di Champagne, Bordeaux e Borgogna esprimono una fucina di talenti, ma fare scounting vuol dire anche poter scommettere su denominazioni, vitigni dimenticati e misurarne la potenzialità nel futuro. I seminari e talk che hanno animato il salone fanno emergere tendenze chiare sul focus del no o low alcool, sui vini vulcanici, sull'attenzione al riscaldamento del pianeta, al packaging e soprattutto è stato dato ampio spazio al mondo degli spirits.

Lo spazio Be Spirits ha visto esporre a Parigi brand da 26 Paesi produttori, su una superficie cresciuta del 47% rispetto all’anno precedente, e quasi 200 espositori, il 54% dei quali nuovi. Dominio assoluto della Francia, ma creare una hall per valorizzare questo comparto ci fa riflettere sulle tendenze del futuro: birre, sidri, distillati, gin e tanto altro hanno catturato l’attenzione dei professionisti del settore, provenienti da tutto il mondo per individuare i prodotti più rivoluzionari o riscoprire una classicità intramontabile.

In estrema sintesi Slovenia, Portogallo, Oregon, Giappone, New Mexico e la Francia di confine ci hanno aperto un varco verso nuovi percorsi enoici. Dimenticabili gli assaggi no-alcool, non convincono per un impatto zuccherino stucchevole seppur con etichette perfette per il mondo social.

In attesa del prossimo Wine Paris e Vinexpo Paris 2025, dal 10 al 12 febbraio prossimi,, pensiamo che il nostro Paese meriterà un grande padiglione per affermare, ancora una volta, il mosaico enologico di un Italia del vino da ricordare.


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

a cura di

Cinzia Benzi

laureata in psicologia, è stata rapita dalla galassia di Identità Golose. Se lo studio del vino è la sua vita, la vocazione di buongustaia è una scoperta in evoluzione

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