17-12-2023
Splendide geometrie dei vigneti Zorzettig, la cantina di Cividale del Friuli (Udine), nel Collio, con 118 gli ettari di proprietà, su poderi che vanno dalla pianura sino ai 350 metri di altezza
Alcune combinazioni favorevoli sono in grado di rendere un evento indimenticabile e partecipato. È successo alla presentazione milanese dei vini dell’azienda friulana Zorzettig. Il luogo, il ristorante Verso dei due fratelli Mario e Remo Capitaneo. La giornata è coincisa con la riapertura del locale di piazza Duomo dopo l’assegnazione della doppia stella Michelin. Clima di festa dunque, meritato tributo ai padroni di casa e atmosfera gioviale. Elementi accessori, non secondari, di una degustazione interessante e piacevolmente coinvolgente. Cosi come sono stati sorprendentemente azzeccati gli abbinamenti fra i vini della linea Myò Vigneti di Spessa – massima espressione della cantina - e i piatti dei Capitaneo, a detta di Annalisa Zorzettig decisi solo pochi giorni prima del pranzo e, nonostante ciò, perfettamente azzeccati. Un binomio di qualità per esaltare i prodotti della cantina friulana che nei Colli Orientali, con base a Cividale, produce vini dal 1874.
Annalisa Zorzettig
Un’azienda, la Zorzettig, da diversi anni attenta alla sostenibilità. Dal 2016 ha aderito al protocollo Sqnpi, per una produzione senza l’uso della chimica in vigna e con l’installazione di “infrastrutture ecologiche”: aree all’interno delle tenute piantumate con specie autoctone di alberi da frutto ed essenze locali per la preservazione della biodiversità.
Abbiamo apprezzato e degustato la linea Myò, prodotta da vere e proprie riserve di biodiversità. Vini con nel dna la cultura friulana. Grandi bianchi e rossi selezionati con cura e impegno per rispettare e valorizzare il terroir. A partire dai Myò Colli Orientali Pinot Bianco e Friuliano. Il primo, prodotto da vigneti di oltre 30 anni, è elegante e ricco di profumi di fiori e frutti, legati all’affinamento in barrique di legno di rovere e acacia. Il secondo, da vigne vecchissime, alcune risalenti il 1936, anno di inizio della produzione famigliare, ha personalità, possanza come si richiede a quello che possiamo ancora, non in etichetta ma a tavola, chiamare tocai. Le uve raccolte a mano a metà settembre fermentano prima in acciaio e poi in grandi botti di rovere dove restano poi per 6 mesi su fecce fini. I profumi di mandorla e liquirizia si sposano perfettamente al piatto presentato dai Capitaneo, la Capasanta marinata con carote di Polignano e mandorle.
Capasanta marinata con carote di Polignano e mandorle
Per finire il Myò Picolit, chiusura dei desinar friulani dai profumi intensi di frutta secca e degustato con la divertente e particolare Meringata alla patata americana gianduja e gelato al tartufo bianco.
Una giornata memorabile di grandi vini e alta cucina che apre lo sguardo verso il futuro di Zorzettig. Il 2024 regalerà una nuova cantina, ottenuta dall’attento recupero della struttura pre esistente, ovviamente realizzata con criteri di architettura sostenibile, risparmio energetico, recupero delle acque reflue e concetti di funzionalità ed ergonomicità. Il nuovo cuore pulsante dell’azienda a cui sarà abbinata anche una parte di ricettività con diversi percorsi per soddisfare le esigenze dei turisti. Il tutto accompagnato dai sapori del territorio friulano.
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
a cura di
giornalista, classe 1966 con una laurea in Fisica e oggi un lavoro da comunicatore. Ha raccontato due Olimpiadi e 5 Mondiali di atletica leggera su Eurosport. Super appassionato di buona cucina, rhum caraibici e golf
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