12-03-2023
I banchi d'assaggio con i produttori: l'Anteprima del Chiaretto di Bardolino ha mostrato tutto il potenziale di questo vino
Il futuro del Chiaretto di Bardolino appare sempre più rosa. Ma per fare sì che questa previsione possa avverarsi, bisogna ancora lavorare molto, non tanto sulla qualità dei vini, quanto sulla capacità comunicativa.
Se pensate che il Chiaretto sia un “vinello” estivo, da bere ghiacciato in riva al lago di Garda, vi state sbagliando. È certamente piacevole sorseggiare un calice di questo rosé nei mesi più caldi, magari dopo essersi rilassati con la famiglia. Però il Chiaretto di Bardolino è decisamente di più.
La conferma è arrivata alla recente Anteprima, organizzata dal Consorzio di Tutela, che si è svolta proprio in riva al lago di Garda nei giorni scorsi.
Il presidente del Consorzio Franco Cristoforetti
Il Chiaretto di Bardolino è salito, con l’ultima annata, a circa dieci milioni di bottiglie, mentre 12 anni fa erano solo 4 milioni. Il totale della produzione di Bardolino è di 25 milioni di bottiglie, 15 milioni di bottiglie di rosso. Anche nell’ultimo periodo si è confermato un trend del +3% per il Chiaretto e di un -5% di produzione di Bardolino.
Una masterclass di approfondimento
Il dilemma è proprio questo: il Chiaretto, troppo spesso, viene consumato troppo presto. «Al momento – spiega Franco Cristoforetti – il 95% del Chiaretto viene venduto entro l’anno e solo il 5% dopo qualche tempo. Noi vorremmo che quest’ultima quota salisse almeno al 12%, per far comprendere il reale valore di questo prodotto. Da parte nostra, ci sono già alcuni produttori che fanno due o tre Chiaretti differenti, proprio con l’obiettivo di fare bere questi vini anche con una maggiore maturità». E questo anche con un conseguente aumento di valore (e di prezzo) delle singole bottiglie.
Il confronto con i produttori
Entrando nell’analisi dell’annata, la 2022 ha subito un periodo di caldo notevole, e non è stato facile contenere le gradazioni alcoliche oppure, dall’altra parte, i residui zuccherini. Per quanto riguarda i colori, invece, la gamma cromatica era decisamente ampia, anche se in alcuni casi la tendenza di andare “in sottrazione” è andata all’eccesso, trovando nel bicchiere vini che erano decisamente più bianchi “sporchi” che rosa.
Gli assaggi, con le differenze cromatiche tra i vari Chiaretto
Sugli spumanti, il Consorzio ha in mente un progetto interessante per i prossimi anni. Il nostro pensiero è che l’identità del Chiaretto debba essere trasferita anche nelle bollicine, senza andare a fare paragoni con zone più blasonate e senza nemmeno cercare un’inutile lotta al prezzo. Identità, come diceva il presidente Cristoforetti. Così ne citiamo tre: Gorgo Brut Perlato Rosa Bio, Monte del Frà Spumante Extra Dry La Picia e Valetti Spumante Brut.
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
a cura di
giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose
I piatti dello chef Edoardo Traverso, Executive di Identità Golose Milano abbinati ai grandi vini del Consorzio Garda DOC. Per prenotare la prossima serata del 5 ottobre clicca qui
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