Alessandro Perricone
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Francesco Intorcia davanti ai vigneti di proprietà in Contrada Casale
Il Marsala è un vino complesso, non di facile approccio, figlio dell’ossigeno. Lo è da sempre. Il Grillo, una volta vinificato assieme a piccole percentuali di Catarratto, Ansonica e Damaschino, viene messo a riposare in botti da 400 litri, accatastate in tre file sovrapposte: è il metodo Soleras. Mano a mano che le vendemmie si avvicendano, il vino passa da un livello superiore a uno inferiore e si riduce, si ossida, si concentra.
Ma Marsala è anche sinonimo di una denominazione dalla storia travagliata: scelte vincenti nell’immediato, ma molto poco lungimiranti, hanno portato negli anni ’60 e ‘70 a svenderne il nobile passato in favore di un prodotto più facile da proporre sul mercato, come la versione “all’uovo” per lo zabaione o quello in bottiglioni da cucina. Il risorgimento, iniziato nei primi anni ’80 con Marco De Bartoli, sta vedendo la luce grazie a un manipolo di produttori che hanno investito nella qualità, restituendo orgoglio e dignità a questo grande vino siciliano.
Il Marsala Heritage Riserva Superiore Oro Semisecco Vintage 2014 è il più giovane di casa Heritage-Intorcia. È un vino dai profumi di fichi secchi e scorza d’arancia, rinfrescanti richiami di alloro e delicati accenni di cuoio, dal sorso avvolgente, che conserva freschezza e vivacità.
Nel Marsala Heritage Superiore Ambra Semisecco Vintage 1994 lo spettro dei richiami olfattivi va dai toni affumicati e speziati, alle note albicocca disidratata, con un intenso sottofondo salmastro. Il sorso è materico e caldo, ma con un buon contrasto rinfrescante e ritorni fruttati dall’integrità sorprendente.
Il Marsala Heritage Riserva Superiore Ambra Dolce Vintage 1980 rappresenta la quadrature del cerchio, con le note di caramello, arancia candita, cannella e fave di cacao che si fondono ai richiami più profondi di sottobosco e alle note incensate. Un vino dalla dolcezza mai stucchevole, contrastata da un’acidità ancora integra, che si arricchisce di un lungo finale salino.
Napoletana, classe 1984, una laurea in legge e una grande passione per il vino, ereditata da una nonna di Monforte d’Alba. Oggi racconta storie di buone tavole e buon vino per varie testate specializzate, partecipa a commissioni di assaggio internazionali ed è cordinatrice della guida Slow Wine per Campania e Basilicata.
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo