09-08-2019

WeAreTodini, un'Umbria diversa e il Grechetto di Todi

Luisa Todini: «Voglio raccontare la mia città e il mio territorio. Ci sono grandi potenzialità inespresse»

Luisa Todini lancia il suo progetto WeAreTodini

Luisa Todini lancia il suo progetto WeAreTodini

WeAreTodini. Con un’immagine rinnovata e un progetto per diventare una cantina di riferimento per quanto riguarda l’alta qualità dell’Umbria.

Luisa Todini ha le idee ben chiare. D’altronde, ha un curriculum di tutto rispetto, dalla presidenza di Poste Italiane, al consiglio di amministrazione della Rai, fino all’attuale presidenza del Comitato Leonardo, che riunisce oltre 160 personalità tra imprenditori, artisti, scienziati e uomini di cultura, desiderosi di condividere l’obiettivo di promuovere ed affermare la “Qualità Italia” nel mondo.

Il parco faunistico all'interno della proprietà

Il parco faunistico all'interno della proprietà

Ma soprattutto ha Todi nel cuore, la sua Umbria. E quando parla dei nuovi progetti di Cantina Todini, insieme al socio Stefano Russo, le si illuminano gli occhi. «Todi è meravigliosa e la Tenuta Todini è unica. Questo è quello che voglio raccontare. Si tratta di mille ettari dove è possibile fare un’esperienza a tutto campo: il vino, il cibo, l’accoglienza, l’attività faunistica e venatoria, e la scoperta di 45 specie di animali esotici, nel Leo Wild Park».

Per raccontare la storia e la tradizione umbra, si passa dal vino, con il Sangiovese, ma soprattutto con il Grechetto di Todi, che è il vitigno autoctono della zona.

La cantina e i vigneti

La cantina e i vigneti

«WeAreTodini è il brand che abbiamo scelto per raccontarci – spiega Luisa Todini – raffigura il nostro nome, ma anche la nostra città. L’Umbria ha la possibilità di esprimere grandi valori, noi vogliamo partire da questo progetto per creare e consolidare un sistema». Uno sguardo a 360 gradi, quindi.

Così, dal 2017, si è affidata alla consulenza di Luca Fusani, già responsabile vini di Partesa, per ridisegnare l’azienda: «L’idea è quella di ispirarci a Bordeaux – spiega lo stesso Fusani – dove nelle cantine vengono proposti il primo e il secondo vino bianco e il primo e il secondo vino rosso. Punto». Una scelta netta: quattro vini per raccontare un territorio. «A due vini storici dell’azienda – spiega ancora Fusani – abbiamo affiancato due vini nuovi».

Luisa Todini con l'enologo Maurilio Chioccia

Luisa Todini con l'enologo Maurilio Chioccia

In cantina, come enologo dal 1989, è rimasto Maurilio Chioccia: «Per quanto riguarda i bianchi, abbiamo cercato una strada per esaltare il nostro Grechetto di Todi, sul quale è stato fatto uno studio con l’Università di Milano durato 5 anni. Per i rossi, invece, abbiamo ragionato attorno al Sangiovese».

Oltre a questi due vitigni, sui 70 ettari di vigneti, vengono coltivati Cabernet Sauvignon e Merlot per le varietà a bacca rossa e Chardonnay, Trebbiano Spoletino, Verdicchio e Viognier per quelle a bacca bianca. «La nostra tecnologia in cantina è piuttosto semplice ma si basa sul freddo. Abbiamo rese molto basse: 70 quintali per ettaro per i bianchi, e 60 per i rossi».

I quattro vini in degustazione

I quattro vini in degustazione

In degustazione il Bianco del Cavaliere 2018, Grechetto di Todi al 60% e il rimanente Viognier: un vino sicuramente d’impatto, molto fresco e immediato.

Con il Laudato 2017, invece, si fa un passo verso la “fascia alta”: il Grechetto si sposa, questa volta, a Chardonnay e Verdicchio, con un breve passaggio in legno. Un vino sicuramente più introverso, che ha bisogno di tempo per esprimersi, ma dalla buona personalità.

L'azienda ha deciso un cambio di passo

L'azienda ha deciso un cambio di passo

Per i rossi, invece, il Rubro 2015 esprime il Sangiovese di Todi: 12 mesi di barrique conferiscono al vino una buona intensità, con il legno che ben si amalgama. Infine il Consolare, sempre 2015, dove oltre al Sangiovese intervengono anche Cabernet e Merlot. In questo caso sono 18 i mesi in legno piccolo, è ne deriva un vino più strutturato e complesso.

Il progetto WeAreTodini non si ferma al vino: per saperne di più, basta consultare il sito www.wearetodini.com.


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

a cura di

Raffaele Foglia

giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose

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