22-05-2019
Salcheto è una di quelle aziende che puntano davvero moltissimo sulla sostenibilità, sull’essere “green”, senza mai perdere di vista il fattore principale: fare vini buoni.
Ci troviamo a Montepulciano, nel cuore della Toscana dei vini rossi: qui la parola d’ordine è Vino Nobile, e ancora di più valorizzare il Sangiovese. Salcheto, nata nel 1984 con pochi terreni e tanta voglia di fare bene, è un’azienda che in questi anni è riuscita a farsi luce, con vini dove l’eleganza è uno dei fattori principali. Attualmente l’azienda agricola può contare più di 73 ettari di terreno, dei quali 58 vitati, 30 di proprietà e 20 in affitto decennale.
I lucernari che portano la luce, con un sistema di specchi, dalla superficie fino in cantina
Insomma, l’attenzione all’ambiente è totale. Ma la cantina è, ovviamente, costruita anche per poter migliorare la tecnica di produzione del vino, a partire dallo sviluppo in verticale dello stesso edificio, quasi completamente interrato, che evita l’utilizzo di pompe per il trasporto di uve, mosto e vino, sfruttando semplicemente la gravità.
I moderni vinificatori
Come accennato all’inizio, l’azienda non ha mai perso di vista l’obiettivo primario: fare vini buoni, rappresentativi del territorio e rispettosi del vigneto, in particolare del Sangiovese. Nascono così dei Nobile di Montepulciano molto puliti, netti, fragranti ed eleganti. La Riserva viene vinificata con il metodo del “Governo Toscano” da uve Sangiovese Prugnolo Gentile in purezza in leggera surmaturazione da appassimento, invecchia per 24 mesi in botti grandi e piccole, per poi affinare almeno 12 mesi in vetro.
Durante una piacevole verticale in azienda condotta da Chiara Fè, sono state degustate le annate 2000, 2002, 2008, 2010 e 2014. «La 2000 è l’annata più vecchia che abbiamo in cantina – spiega – E all’inizio c’era un utilizzo piuttosto importante delle barriques».
I vigneti dell'azienda
La 2010 si dimostra come una delle migliori annate dell’ultimo periodo. E tale è: un vino ricco, pieno, ancora giovane e scalpitante, ma che mantiene il “marchio di fabbrica” dell’eleganza.
La tinaia illuminata dai lucernari
Ricordiamo infine che oltre al Salco, da qualche tempo l’azienda propone anche il Nobile Vecchie Vigne del Salco, prodotto da piante che hanno circa 30 anni di vita.
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
a cura di
giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose