01-12-2018
Nicodemo Librandi, fondatore, insieme al fratello Antonio, dell'azienda agricola che porta il nome della famiglia
Quattro generazioni di coltivatori di vite e olivi fanno della famiglia Librandi un punto fermo per l’enologia italiana declinata in Calabria, a Cirò Marina, dove ha sede l’azienda e furono piantati i vitigni di Gaglioppo e Greco Bianco, vinificati già nel lontano 1953 nella piccola cantina di Via Tirone.
Come spiega Paolo Librandi, figlio di Nicodemo e fratello di Raffaele: «Nonostante siano passati molti anni dalla fondazione dell'azienda, compiuta da mio padre con mio zio Antonio, purtroppo non più con noi, l’identità Librandi è rimasta tale. Siamo una famiglia di contadini calabresi e la vigna concentra in sé il valore e la continuità di ciò che vogliamo fare nel futuro. Abbiamo sei tenute di proprietà con 350 ettari, dei quali 232 vitati, 80 a uliveto e restanti boschivi».
Oggi vogliamo parlare dell’azienda Critone nel comune di Strongoli, prima proprietà acquisita fuori dalla doc Cirò, con vigneti dedicati a vitigni internazionali e associati al Gaglioppo allevato ad alberello.
Lanati non ha bisogno di molte presentazioni, vista la sua autorevolezza scientifica con cui si è conquistato la fama di enologo scienziato, proprio in virtù del metodo di lavoro applicato al centro Enosis in Piemonte, sua terra d’ origine, che gli ha permesso di raggiungere obiettivi importanti su vini che portano la sua firma.
Il suo approccio, applicato anche ai vini di Librandi, è lo studio del Dna del territorio, al fine di creare vini autentici. Grazie a una schematizzazione scientifica, e a grafici fatti di fiori o “wine man”, è in gradi di stilare analisi immediate sulla creazione, sulla vita e sul futuro invecchiamento di ciò che si trova nei calici. Una vera sintesi di cultura, tra scienza e civiltà agricola.
L’Hotel Mandarin Oriental di Milano ha ospitato una singolare verticale di Gravello dal 1988 al 2014, ben 15 annate (1988, 1989, 1990, 1998, 1999, 2001, 2003, 2004, 2005, 2007, 2009, 2010, 2011, 2012 e 2014). Uve vendemmiate solitamente nella prima decade di ottobre, fermentate in acciaio con macerazione di 15 giorni e un passaggio in legno di 12 mesi in barriques di Allier, per poi sostare in bottiglia almeno 6 mesi prima della commercializzazione.
Grande millesimo il 1990, con impatto al naso complesso, in continua evoluzione, chee all’assaggio svela un vino molto equilibrato, con tannini vellutati, a dimostrazione dell'eleganza di un prodotto ancora con molta strada da percorrere, in gran forma.
Donato Lanati, in piedi, e Nicodemo Librandi
Standing ovation per il 2011, con i suoi sentori spiccati di macchia mediterranea e liquirizia, per poi virare in sottobosco e sfumature balsamiche, una continua evoluzione al naso e all’assaggio, per un calice davvero carico di quella luminosità intensa che accompagna chiunque entri a contatto con la filosofia Librandi.
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
a cura di
laureata in psicologia, è stata rapita dalla galassia di Identità Golose. Se lo studio del vino è la sua vita, la vocazione di buongustaia è una scoperta in evoluzione