21-09-2022
Lo staff del ristorante L'Orto al Nordelaia, delizioso boutique hotel a Cremolino (Alessandria), nell'Alto Monferrato: da sinistra Andrea Ribaldone, supervisore di cucina, poi Stefano Adamo, Niccolò Tartara, Simone Zullian, Dario Terracina, Luca Meazzini, lo chef Charles Pearce, Devis Chiodi e Angela Giornelli
Confessiamo subito: chi scrive non sapeva nulla di Cremolino, borgo attorno ai mille abitanti nell’Ovadese, ovverosia Alto Monferrato, in provincia di Alessandria. Ma proprio nulla di nulla. Pecca non trascurabile, anche perché è luogo di bella tradizione golosa, a iniziare da due piatti - le Tagliatelle alle erbette e il Coniglio alla cremolinese (un coniglio grigio di Carmagnola con aglio e rosmarino, cottura lunga e porzioni abbondanti, per gustarlo al meglio) - che hanno ottenuto il riconoscimento De.Co. Insomma, valeva la pena farci un salto anche prima. Ora ancor di più; ora ci sono due ulteriori e ottimi motivi per inserire questo paese nel proprio navigatore gaudente: da poco si è infatti trasferito proprio qui uno chef che stimiamo, Federico Ferrari, che avevamo già visitato quando il suo Mirepuà Food Lab si trovava sulla colline che dominano Acqui. Ma anche prima di lui Cremolino meritava (e merita) una visita per assaggiare la cucina estroversa ed esatta di Charles Pearce, giovane di talento, che sotto la supervisione di Andrea Ribaldone fa davvero bella figura alle cucine de L’Orto, il ristorante gastronomico del Nordelaia.
È, quest’ultimo, un delizioso boutique hotel indipendente, su tre livelli, con sole 12 camere e una spa, immerso in cinque ettari di terreno agricolo; la struttura deriva dal restauro di una cascina di 800 anni ricca di storia, curato dal pluripremiato studio di design britannico These White Walls (ma del Nordelaia ha già scritto diffusamente la nostra Elisabetta Canoro, e a quell’articolo allora vi rimandiamo per saperne di più).
Il Nordelaia
Ora, a dirla tutta: un profilo così non parrebbe il più adatto per un ristorante che 1) si trova in Piemonte, regione non avvezza a particolari sperimentazioni gastronomiche; 2) a maggior ragione, in un luogo del Piemonte piuttosto periferico rispetto alle solite mete golose; 3) di più: in un hotel di lusso; 4) ancor di più, in una struttura frequentata spesso e volentieri da una clientela internazionale.
Eppure Ribaldone ci ha visto giusto, Pearce funziona molto bene. Ha personalità da vendere, idee, intuizioni, coraggio, tecnica. Sbaglia qualcosa perché rischia molto, va bel oltre l’ovvio, i suoi piatti sono davvero interessanti. Riesce in un’impresa non da poco: plasmare una tavola che a parlare anche un linguaggio semplice, e nel contempo è capace di dialogare con il gourmet incallito, proponendogli piatti concettualmente di alta scuola e gustativamente ben costruiti. Non è poco, è tantissimo. Pearce pone l'accento sui prodotti di produzione propria provenienti da agricoltori locali, che si evolvono con le stagioni (presto, spazio al tartufo) e si ispirano ai piatti tradizionali, andando spesso e volentieri ben oltre.
Il resident chef Charles Pearce
La sala si avvale della collaborazione di Devis Chiodi, spumeggiante e fuori dagli schemi: cura una cantina ricca di etichette piemontesi (oltre ai vini dell'hotel prodotti dai cinque ettari circostanti, coltivati a Pinot Nero, Dolcetto e Barbera, offre a una vasta lista di bottiglie provenienti da vigneti locali indipendenti) ma dà il meglio di sé sui cocktail, per un pit stop pre o post-cena che vi consigliamo di non perdere.
E ora il nostro pasto, le foto sono di Tanio Liotta.
Tartelletta ai piselli, menta e Fiandino Riserva, il formaggio grana del Cuneese
Sigari croccanti ripieni di baccalà mantecato e ricoperti di polvere di erba cipollina
Pappa al pomodoro, ovvero in realtà una sorta di panzanella sferificata ricoperta di gel al pomodoro e polvere di pesto
Bon bon di seppia e yuzu
Carote, nocciole, pompelmo rosa e olive: mousse di carota, pompelmo bruciato, caramello di taggiasche, nocciole, crema di carote sottaceto, biscotto di nocciole salate
Piselli, capperi di aglio orsino, brodo di calamaro tostato
Ricciola, finocchi e cocco. Ispirato alla Thailandia: la ricciola è condita con arachidi tostate, lime e olio di scalogno tostato, sopra un gel di finocchio, molto fresco, e cocco, finger lime, finocchio marino, salsa thai fredda con lemon grass, zenzero, brodo di crostacei e latte di cocco
Tajarin e caviale. La pasta è ai 50 tuorli, mantecata con burro nocciola alle alghe (kombu e nori), poi polvere di limoni essiccati e reidratati col vino Cortese
Risotto, avocado siciliano, crudo di gamberi di Santa Margherita Ligure e la loro bisque
Verza bbq, composta di pera e fondo di galletto. Gran piatto, vale il viaggio: il cuore della verza va sul bbq, la parte esterna invece va in fermentazione (tipo crauti), poi viene seccata per ricarvarne una polvere. Il tutto viene servito con una composta di pera ossidata e con un doppio fondo di galletto, molto intenso
Storione, variazione di broccolo e beurre blanc. Altro gran piatto che valorizza un pesce spesso negletto: viene cotto bt con burro nocciola, poi scottato per dare una nota di fumo. A completare, una variazione di broccolo: in crema, in dischi del gambo in agrodolce. Il beurre blanc a completare è aromatizzato con un olio all'aglio orsino
Latte, yuzu e rosmarino: gelato di latte ristretto, gel di yuzu, meringhe, chips di latte infuso nel rosmarino, fiori di rosmarino
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di
classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it e curatore della Guida di Identità Golose alle Pizzerie e Cocktail Bar d'autore. Instagram: carlopassera
La brigata del ristorante L'Orto del Nordelaia Resort a Cremolino (Alessandria), Stefano Adamo, Dario Terracina e lo chef Charles Joshua Pearce
I prodotti della linea Parmacotto Selection si prestano a essere abbinati alle creazioni della cucina d'autore. La spalla cotta, per esempio, è ideale per aggiungere un tocco di sapidità a un classico risotto burro e parmigiano
Lorenzo, Elena e Giovanni Rosso