08-08-2018
Joël Robuchon. La scritta dice: "Sono molto onorato per tutti questi premi e riconoscimenti, ma ciò a cui tengo di più sono i clienti e il fatto che siano soddisfatti del mio cibo e dei miei ristoranti"
«La cucina è semplicità e la cosa più difficile è la semplicità». Vorrei aprire questo articolo in omaggio a Joël Robuchon, lo chef francese appena scomparso (leggi Se ne va un altro grande della cucina: addio a Joël Robuchon), con questa importante e significativa frase che rappresenta molto bene la sua filosofia di cucina. Che infatti era chiara: «Mai più di quattro ingredienti per piatto, perché niente mi irrita tanto quanto mangiare qualcosa che non capisco». La sua è quindi un’idea di cucina semplice e confortevole e questo è proprio il punto di forza che gli è valso l’appellativo di “più grande ghef del XX secolo” per la guida Gault & Millau e che gli ha portato ben 32 stelle Michelin nei tanti locali aperti in questi anni in Francia, in Europa e nel mondo.
Un’altra cosa che ho sempre trovato geniale e che mi ha affascinato degli Atelier è la composizione della carta. Vi sono diversi menu degustazione, la carta vera e propria e poi anche una piccola lista di piatti in porzioni più piccole, che è proprio la cosa che apprezzo di più, perché in questo modo ognuno può scegliere più cose e costruirsi praticamente un proprio menu degustazione con quello che preferisce.
La tartare di Robuchon
Il purè
Ravioli di scampi con tartufo nero e salsa al foie gras
Mini burgers
Quaglia caramellata farcita di foie gras con puré al tartufo
Vellutata di castagne con foie gras e bacon affumicato
Pomodori all’antica
Soufflé al cioccolato
Babà di Robuchon
Recensioni, segnalazioni e tendenze dai quattro angoli del pianeta, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
a cura di
Classe 1971, cittadino britannico e sloveno, cresciuto in Ticino nella Svizzera italiana, lavora in banca da quasi due decenni. Le sue grandi passioni sono la buona cucina, i vini e i viaggi. Si è appassionato di cibo dieci anni fa seguendo i primi programmi in tv di Gordon Ramsay e ha iniziato a girare prima in Italia e poi anche in Europa e nel resto del mondo alla scoperta dei migliori ristoranti. Così, da cliente assiduo, condivide le sue osservazioni e suoi entusiasmi con i lettori di Identità Golose. Un buon piatto deve sempre riuscire ad emozionarlo, perché la cucina, come tante altre forme d’arte, è emozione