21-02-2024

Amsterdam da mordere... in tre giorni

Quanto ne sappiamo di cucina olandese? Abbiamo percorso in lungo e in largo la città alla ricerca di assaggi tipici: non solo patatine, gouda e waffle. I nostri consigli per mangiare locale e spendere il giusto

L'ingresso della bottega Rob Wigboldus Vishan

L'ingresso della bottega Rob Wigboldus Vishandel dove poter trovare un ottimo panino all'aringa. Foto a cura di Marialuisa Iannuzzi

La pizza, gli spaghetti, il gelato. I turisti in visita in Italia sanno esattamente cosa desiderano trovare al loro arrivo - grandi classici - per mettere in collegamento sul palato l’idea di un piatto della cucina italiana realizzato nel loro Paese d’origine e il gusto effettivo di quella stessa pietanza nello Stivale. E così, da un’idea generalista e un po’ stereotipata, i più curiosi giungono alla scoperta di quelle tinte di tipicità che mutano di città in regione, restituendo al caro turista un quadro molto più ricco rispetto all’immagine di partenza.

Ma se invece dicessimo Olanda? Se giungessimo ad Amsterdam, cos’è che ci verrebbe in mente di ordinare al nostro arrivo?

Partiamo da un breve preambolo.

C’è stato un periodo durante il quale in Italia è dilagata (e in misura ridotta, ancora resiste qualche rivenditore) la moda delle patatine fritte olandesi, cotte istantaneamente, da consumare da un cono di carta. Niente di diverso rispetto a quanto accade per le stradine di Amsterdam dove di chioschi addetti alla vendita, se ne trovano in quantità a ogni angolo, pareggiando il numero di botteghe di Gouda, il formaggio da latte vaccino, dalle note calde di burro fuso. Diversamente dalle french fries, le Frites olandesi non sono sottili, ma spesse, alle volte conservano la buccia e vengono fritte ben due volte, sia in olio di arachidi che in grasso bovino, servite tradizionalmente con la maionese - tanto da stupire Vincent Vega in Pulp Fiction dal momento che negli States, il ketchup è d'obbligo -; ad ogni modo, la maio olandese è un po’ più leggera rispetto alla nostra in termini di uovo, ma in compenso è più zuccherina, eppure non mancano intingoli più audaci per i temerari - condimenti alle arachidi o al curry (in questo caso, parliamo della stessa salsa nella quale i tedeschi affogano il loro currywurst, un würstel di vitello cosparso abbondantemente di un manto speziato al pomodoro e curry).

Le Patatine fritte di Vleminckx de Sausmeester (foto dalla pagina Facebook di Vleminckx de Sausmeester)

Le Patatine fritte di Vleminckx de Sausmeester (foto dalla pagina Facebook di Vleminckx de Sausmeester)

Noi abbiamo provato quelle di Vleminckx de Sausmeester, bottega del 1950 che spaccia patatine dorate e saporite, croccanti fuori con un cuore pastoso; il plus rispetto a tante altre insegne è la scelta tra ben oltre 25 salse.

Ma è davvero tutto qua?

Siamo andati in giro per canali, tra bici che sfrecciano, gallerie d’arte e architetture sospese, per scoprire dei validi posti in cui fermarsi, per mangiare bene, spendere il giusto e conoscere più da vicino la cucina olandese. Per questa prima tappa, infatti, abbiamo preferito concentrarci sul cibo di strada, locali scovati vagando o suggeriti, ma includiamo anche una lista di insegne (non visitate) raccomandate per chiunque fosse alla ricerca di un’esperienza un po' diversa – approvata dai locals.

(...cosa non mangiare ad Amsterdam)

(...cosa non mangiare ad Amsterdam)

Intanto, una dritta fondamentale: prima di impostare il navigatore verso la vostra prossima destinazione golosa, consigliamo di verificare sempre gli orari di apertura dei locali; alcuni ristoranti aprono alla 17.00 ed è possibile che chiudano prima rispetto ai locali in Italia; altre insegne, invece, sono aperte lungo l’intero arco della giornata, ma in prima serata tirano giù la saracinesca e se ne parla l’indomani.

E adesso arriviamo alla sostanza.

Patate dicevamo: non c’è piatto tipico della cucina olandese che non contempli una razione di patate, che siano semplicemente bollite e servite come un contorno, o quale parte integrante della preparazione. Una tradizione che, d’altronde, è sempre appartenuta a questo popolo, sfamando soprattutto i più poveri.

I mangiatori di patate di Vincent Van Gogh

I mangiatori di patate di Vincent Van Gogh

Non è un caso che uno dei quadri più celebri dell’artista Vincent Van Gogh, I mangiatori di patate, fissi il momento in cui una famiglia di contadini si ritrova per consumare tuberi fumanti e caffè, mentre il vapore si innalza dal centro della tavola; un attimo di ristoro dalla fatica dei campi.

 

A proposito di patate, lo Stamppot di Moeders

Uno scorcio della sala di Moeders

Uno scorcio della sala di Moeders

Prima di entrare da Moeders, godetevi lo spettacolo dalle vetrate che danno sulla strada: tavoli, sedie, piatti e tutto intorno un mosaico di foto…di mamme (in olandese "moeders"). Il ristorante nasce nel 1990 e, in occasione dell’inaugurazione, il patron chiede a tutti i suoi ospiti di portare con sé piatti e stoviglie da casa, gli stessi che troviamo ancora oggi da Moeders, praticamente a ridosso del centro, in una zona residenziale e tranquilla. Cosa assaggiare?

Lo Stamppot di Moeders

Lo Stamppot di Moeders

La zuppa del giorno o la tradizionale Salsiccia, piselli e porri, antipastini misti e i grandi classici della cucina Made in Netherlands: lo Stamppot, un pasticcio olandese con purè di patate (meno cremoso, più compatto e rustico) arricchito a proprio piacimento da cipolle o verdure, servito con salsiccia, polpette e pancetta grigliata, denso gravy (un estratto di carne molto concentrato) con cui irrorare il tutto; in alternativa, l’Hachée, lo stufato alle cipolle servito con patate bollite e insalata di cavolo cappuccio alla cannella. Piatti rustici, molto semplici, che ci aiutano a capire cosa si mangia nelle case olandesi.

 

La Torta di mele di Winkel 43

La Torta di mele di Winkel 43

La Torta di mele di Winkel 43

Jordaan è uno dei quartieri più interessanti del momento: una volta dormitorio della classe operaia, oggi è un dedalo di boutique, ristoranti e locali alla moda. Ma per noi, deboli di gola, Jordaan è la zona in cui trovare la torta di mele più buona di Amsterdam, con un ottimo rapporto qualità-prezzo. Non immaginiamo una base soffice e qualche mela sparsa qua e là nell’impasto: il guscio di questa torta è friabile, profumatissimo, croccante, molto vicino al pan di zenzero, ma dalla spezia più sottile; è questo lo scrigno che racchiude grossi pezzi di mele, deliziose. In cima (a scelta), densa panna montata, una massa morbida, cremosa, consistente, burrosa. Libidine assoluta. Ps. Winkel 43 offre anche piattini e zuppe ideali per il pranzo - strepitoso il loro sourdough al pastrami ; non si accettano prenotazioni, ma la fila non richiede più di una decina di minuti per accomodarsi. Un pizzico di pazienza: ne varrà la pena.

 

 

Il Panino all’aringa di Rob Wigboldus Vishandel

Il Panino all'aringa in preparazione

Il Panino all'aringa in preparazione

Siamo a meno di 200 mt da Piazza Dam, Zousteeg al numero sei, e qui Rob prepara ogni giorno bocconi memorabili a base di pesce: salmone affumicato, filetti di anguilla, tranci di pesce fritto. Ma il vero motivo che ci porta a bussare a questa porta è il suo iconico panino all’aringa. Procedimento: si comincia con un paninetto soffice al burro, elemento che aiuterà a smorzare la sapidità e anche la nota amarognola dell’aringa precedentemente sfilettata. Non è obbligatorio, ma consigliamo vivamente di aggiungere della cipolla bianca e cetriolini per rinfrescare il morso e apportare un po’ di croccantezza al pesce che, tra i due strati di pane, quasi si spalma sul palato. Un morso deciso nel Mare del Nord. Avanti con il secondo.  

 

 

Il Pollo allo spiedo di Van’t Spit

Il Pollo allo spiedo di Van’t Spit

Il Pollo allo spiedo di Van’t Spit

Certo, a qualcuno verrebbe da dire “sarà il solito pollo allo spiedo”. Ma basta un assaggio per mutare subito pensiero. Van’t Spit propone polletti ruspanti che cuociono a fiamma viva, lentamente, ma ogni minuto, ogni nanosecondo, ne sarà valso la pena quando affonderete un morso nella carne succosa, da spolpare fino agli ossi. Viene servito con spicchi di limone che restituiscono pulizia e freschezza al palato; una composta di cipolle che troverete già in tavola, assieme a salsa bbq e ketchup fatti in casa. A scelta, invece, i contorni: coleslow, purea di patate dolci, patatine fritte e pannocchia di mais alla brace. Per i più golosi c’è anche la salsa alle mele, un must della cucina olandese.

 

Un must (perfetti anche come souvenir): gli Stroopwaffle, due cialde sottili sottili di biscotto farciti con cremoso caramello (il segreto è posizionare il biscotto in cima a una tazza di tè, latte o caffè; in pochi istanti il cuore di caramello si scioglie e avvolgerà il palato al primo morso. Tante le botteghe che li farciscono al momento, per poi ricoprirli di cioccolato e granelle a piacimento. Il nostro consiglio è Van Wonderen). 

 

 

Altri indirizzi e dove trovarli...

TROEF, Schollenbrugstraat 8, 1091 EX Amsterdam

ZOLDERING, Utrechtsestraat 141H, 1017 VM Amsterdam

WILS BAKERY&RESTAURANT, Stadionplein 26, Amsterdam

BAK restaurant, Van Diemenstraat 408, 1013 CR Amsterdam


Dal Mondo

Recensioni, segnalazioni e tendenze dai quattro angoli del pianeta, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose

a cura di

Marialuisa Iannuzzi

Classe 1991. Irpina. Si laurea in Lingue e poi in Studi Internazionali, ma segue il cuore e nella New Forest (Regno Unito) nasce il suo amore per l'hospitality. Quello per il cibo era acceso da sempre.  Dopo aver curato l'accoglienza di Identità Golose Milano, oggi è narratrice di sapori per Identità Golose. Isa viaggia, assaggia. Tiene vive le sue sensazioni attraverso le parole.

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