09-05-2018
Rabarbaro, rosa e ginepro verde, uno dei tanti piatti di grande impatto di Wojciech Modest Amaro, chef di Atelier Amaro a Varsavia, una stella Michelin
Atelier Amaro è indubbiamente il ristorante più emblematico di Polonia. Si può addirittura affermare, senza rischio di esagerare, che è più di un ristorante: è un punto di riferimento, un tempio della cucina polacca contemporanea. Wojciech Modest Amaro, primo cuoco polacco ad aver ricevuto una stella Michelin, continua ad allargare i suoi orizzonti gastronomici, sfruttando al massimo la prelibatezza degli ingredienti della sua terra, sempre fedele al calendario delle stagioni – che non sono 4 ma 52, come le settimane. Amaro racconta il suo paese ingredienti autentici che richiamano prati, laghi, foreste e mari. Il menu rispecchia un forte impegno a mostrare al mondo intero che la Polonia è un crogiolo di sapori: c’è un menu degustazione aperto diviso in “momenti”, semplicemente delineati da tre ingredienti principali. I fili conduttori sono la natura, la biodiversità, la reminiscenza.
Wojciech Modest Amaro, 46 anni (foto Loroch)
Asparago, ribes nero e pino
Storione, formica, fiori d'aneto
Nota finale per l’interessante scelta di bevande alcoliche polacche: oltre all’estesa selezione di vini, anche liquori, vodke e idromeli, presentati in una gamma di opzioni di abbinamenti. E segnaliamo anche che Wojciech Modest Amaro sarà tra i protagonisti di Terroir Warsaw Forum, domenica e lunedì 27 e 28 maggio, nella capitale polacca. Atelier Amaro Agrykola, 1 Varsavia, Polonia www.atelieramaro.pl +48.22.6285747 Chiuso: domenica. A pranzo aperto solo giovedì e venerdì. Menu degustazione: da 34 a 90 euro
Recensioni, segnalazioni e tendenze dai quattro angoli del pianeta, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
a cura di
Cuoco, giornalista, dottore di ricerca in linguistica italiana, autore dei libri in materia, cammini che convergono in una stessa professione, dalle lettere alla cucina, dalla cucina al giornalismo e dal giornalismo alla cucina, gli stessi che l’hanno portato a scrivere per riviste messicane come Protocolo, Saborearte e Siempre