22-10-2013

Miracolo a Milano/2

Dietro ai grandi nomi, il capoluogo lombardo si allinea all'onda bistronomica. Ecco dove

Daniel Canzian, ex executive chef del Marchesino d

Daniel Canzian, ex executive chef del Marchesino di Gualtiero Marchesi, comanda la sua brigata tra le mura della neo-avventura Daniel, tra via Castelfidardo e via San Marco, Brera a Milano

segue dalla prima parte

Se sono molti i grandi nomi della cucina con new entries meneghine, sono anche di più le nuove proposte bistronomiche di qualità, a delineare una tendenza di fondo che accomuna Milano alle altre città europee.

Per primo vogliamo citare Rebelot, parto di Matias Perdomo: proprio a fianco del Pont de Ferr, nato come bar-dove-si-mangia, si sta trasformando in ristorante-dove-si-beve (buoni vini, la cantina è la stessa del gemello, curata da Maida Mercuri, mentre lo shaker spetta a Oscar Quagliarini) grazie al brasiliano Mauricio Zillo, che molti - noi tra essi - pronosticano destinato a eguagliare lo chef uruguagio. Una bella novità, così come piacciono le tre creature del poker d’assi Berton-Vudafieri-Fiorin-Rigatti: Pisacco, gastro-bistrot in zona Brera; Dry, che nel palazzo di fronte sforna quelle che per alcuni sono le migliori pizze cittadine, by Simone Lombardi, accompagnandole con cocktail firmati Guglielmo Miriello; e l’ultimo nato, Turbigo, questa volta sui Navigli, aperto da mane a sera per soddisfare ogni voglia edibile, con un under 30 ai fornelli, il napoletano Raffaele Lenzi, già con Bruno Barbieri all’Arquade.

Al Fresco, via Savona 50 (foto finedininglovers.com)

Al Fresco, via Savona 50 (foto finedininglovers.com)

E’ una formula, questa, assai adatta alla zona più bohémienne di Milano, tanto che viene replicata in altre due novità vicine, Taglio ed Elita. Il primo è un bar-negozio-cockteleria-ristorante, scrigno di cose buone ideato da quattro soci tra i quali Gianluca Biscalchin, e vanta al bancone Umberto Consiglio e ai fornelli Domenico della Salandra, che vi conferisce una connotazione piuttosto classica; il secondo punta sui cocktail ideati da Miguel Angel Palau, già al 41° barcellonese degli Adrià brothers, e schiera in cucina l’ex Enocratia Eugenio Boer, per un mix tra tradizione italiana, Sudamerica e Asia.

Ci si sposta poi di poco per scoprire un’altra insegna da provare: in via Savona è Al Fresco, allusione forse al non lontano San Vittore ma di sicuro al green-style che caratterizza l’ambiente. I piatti? Una versione light e meno impettita del tempio di via Montecuccoli, abbiamo scritto: perché alle pentole c’è Kokichi Takahashi che segue gli input dei suoi mentori storici Alessandro Negrini e Fabio Pisani, chef del Luogo di Aimo e Nadia.

Se un altro duo, quello Nespor-Roncoroni de Al Mercato, anima da qualche mese il Noodle bar di viale Bligny, menu tra Far West e Far East e cocktail del Tucci by Atomic bar, accogliamo pure un paio di novità assolute, figlie della scommessa di altrettanti allievi prediletti. Daniel è creatura di Daniel Canzian, che Gualtiero Marchesi aveva voluto executive al Marchesino e ora tenta l’avventura con un locale suo in via Castelfidardo, in quella zona Moscova-Porta Nuova-Repubblica dove inizia a ben ingranare anche L’Alchimista di Misha Sukyas, estroso globetrotter italo-armeno col beneplacito dell’israeliano Moshik Roth, alfiere del tecno-emozionale ad Amsterdam.

Larte, via Manzoni 5 (foto artribune.com)

Larte, via Manzoni 5 (foto artribune.com)

Due passi e si arriva al primo locale ambrosiano targato Baladin, in via Solferino, con hamburger, birre garantite Teo Musso e qualche report iniziale non proprio favorevole. In piazza XXV Aprile, ossia ad altri 200 metri di distanza, si attende l’apertura di Eataly che ingloberà il nuovo Alice di Viviana Varese (ne abbiamo parlato ieri). Fervono i lavori anche nel vecchio locale di via Adige 9, rilevato da Stefano Sardella e Davide Viviani per farne un bistrot e, proprio di fronte al nuovo, nello “storico” Princi ampliato, che sfornerà anche le pizze partenopee di Franco Pepe.

E se facendo altri 500 metri, nella nuova piazza Aulenti e dunque all’ombra dei grattacieli, è stato inaugurato il ristorante-libreria Red Feltrinelli, un altro indirizzo eclettico è infine quello de Larte di via Manzoni 5, hostaria-caffè-galleria d’arte con l’idea di ospitare ogni mese uno chef famoso. Al qual proposito, desta infine curiosità la newentrissima Tartufotto, in via Cusani: ci aiuterà a capire se Simone Rugiati oltre al talento mediatico possiede anche quello dello chef vero e proprio.


Dall'Italia

Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose

a cura di

Carlo Passera

classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it e curatore della Guida di Identità Golose alle Pizzerie e Cocktail Bar d'autore. Instagram: carlopassera

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