30-09-2024
L'elegantissima Place de la Bourse di Bordeaux. Realizzata dall'architetto francese Ange-Jacques Gabriel tra il 1730 e il 1775 e inaugurata nel 1749, è una delle opere più esemplari dell'arte neoclassica francese del XVIII secolo. Di fronte alla piazza, con i suoi 3.450 m², si estende lo specchio d'acqua artificiale più grande del mondo. La piazza rappresenta uno dei luoghi principali della città, ed è divenuta, negli ultimi anni, un punto d'incontro per tutti i bordolesi e per i turisti
Anche se è indiscutibilmente meta per gli appassionati e i cultori dei vini francesi di qualità, Bordeaux non è solo vino. Innanzitutto, è una città con un centro storico assai ben conservato, con porte di vecchie cinte murarie, edifici in pietra e chiese di gran fascino, prima fra tutte la cattedrale di St. André. Tutto questo senza essere ferma: la sensazione, quando passeggi, è di una città viva, vibrante, che prende energia dal corso d’acqua che la attraversa, la Garonna, navigabile a bordo di imbarcazioni turistiche e che offre - ça va sans dire - numerosi posti vista fiume in cui bere e mangiare. Grazie alla maestosa riqualificazione dei Quais di Bordeaux, avvenuta negli ultimi vent’anni - piste ciclabili e pedonali, orti urbani, aiuole fiorite in cui sostare - una parte sostanziosa della vita serale e notturna si svolge proprio qui. Tapas e buon bere lungofiume. Fra i tanti posti sorti sul fiume, ce n’è uno frequentato da un pubblico locale e giovane: Symbiose. Un bistrot contemporaneo con una ventina di coperti (indispensabile prenotare!), la cui saletta sul retro funziona anche come cocktail bar, che da qualche tempo compare nelle liste internazionali dei luoghi del bere bene. In carta per cena piccole tapas per cominciare e gustosi piatti a base di selvaggina e pescato, oltre a una selezione di dessert home made. Per pranzo, Symbiose propone un menu del giorno fisso e più snello. La carta dei vini, non molto ampia in realtà, è completata da una divertente selezione di cocktail.
Un cocktail del Symbiose
Vini naturali e cucina a vista. Addentrandosi verso il centro storico, ma ancora a pochi passi dal lungofiume, ci si può sedere da Au Bon Jaja, enoteca di vini naturali con piccola cucina a vista, con una proposta gastronomica che non sfigura affatto rispetto al ricco scaffale dei vini. In menu la formula da due, tre o quattro portate, pensate per essere condivise. Ed ecco che la scelta cade sulla Lattuga brasata con aglio nero e Parmigiano 22 mesi, la Tartare di manzo con nocciole coperta da un velo di petto d’anatra stagionato e, a chiudere, le Costolette d’agnello dei Pirenei accompagnate da fagiolini bardati al lardo affumicato. Nel calice, vini artigianali del Beaujolaias, di Jura e provenienti dalle zone vinicole a sud di Bordeaux: alcuni giovani esordienti, qualche etichetta inedita, per bevute divertenti che escono dai classici canoni bordolesi. Prima di andare via, al bancone, un veloce – ma pericolosamente ampio – assaggio di vermuth e liquori artigianali pensati per il fine pasto.
Au bon Jaja
La tartare di Au bon Jaja
L’informalità in caffetteria. Merita una sosta, magari per il brunch domenicale, il Café Eriu: una caffetteria irlandese, che serve dalla colazione fino al primo pomeriggio piatti semplici ma ben curati. Si può scegliere fra bagel con salmone e panna acida, uova alla Benedict, hamburger con salse e bacon, salsicce di carni bianche e una lunghissima carta dei dolci, con torte di ogni sorta. Per accompagnare il pasto, ovviamente, un tè o uno dei tanti caffè proposti. Una nota di merito al personale, giovane e gentilissimo, che rende il luogo veramente conviviale e rilassante!
Il brunch del Cafè Eriu
Desinare in cantina. Se, come da copione, lascerete poi la città per visitare le migliori cantine della zona, lasciatevi tentare dai bistrot e dalle caffetterie che spesso completano la proposta delle aziende vitivinicole più strutturate, come il raffinato Café Lavinal di proprietà di Lynch-Bages della famiglia Cazes e adiacente all’azienda: davvero ottimi i secondi a base di carne, così come la selezione di ostriche.
Cafè Lavinal
Le ostriche ad Arès. Se infine, dato che vi trovate in uno dei luoghi più celebri per l’allevamento delle ostriche, volete approfittarne… concedetevi allora una sosta ad Arès, nel bacino di Arcachon. Una volta arrivati a destinazione, schivate i ristoranti altisonanti e i ristorantini alla moda e fermatevi a Le Bistrot à Huitre, Chez Inès et Christian, poco più di un baracchino in legno, con terrazza sul canale, tavoli spartani e nessun menu… e godetevi a dozzine le splendide ostriche n. 1, 2 o 3 poco importa, vendute direttamente dagli allevatori (e quindi a prezzi commoventemente contenuti), ma anche i gamberetti locali e le terrine de bassin tipiche del luogo. Lasciatevi coccolare dalla squisita Inès e respirate Bordeaux a pieni polmoni!
Le Bistrot à Huitre, Chez Inès et Christian
Recensioni, segnalazioni e tendenze dai quattro angoli del pianeta, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
di
Napoletana di nascita e lucchese di adozione, parte dalla critica letteraria per arrivare poi a raccontare di cibo e di vino (che sono anche le sue passioni). Adora viaggiare e va matta per la convivialità che si crea intorno alla tavola
Pienone all'ingresso dell'edizione 2024 di Wine Paris
Essentiel Blanc de Noirs di Piper-Heidsieck - Foto: Studiodieppedalle
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