Un cult è ciò che resiste al tempo. Anzi, un cult è ciò che il tempo l'ha superato. Un cult è un film che riconosciamo da pochi frame mentre facciamo zapping. E smettiamo di fare zapping. Un cult è irresistibile. Per il cibo è la stessa cosa. Esistono piatti cult, materia organica a diversi stati fisici, che scatena i nostri feromoni come una calamita. La crew di Le Grand Fooding, progetto gastronomico mutante e itinerante nato a Parigi, ha scelto il nome CULTorama per l'edizione 2013. Il bello è che sono partiti dalla materia e non dall'artista. Cavalcando icone come la carbonara o il cous cous. Dal 2 al 4 luglio in quel cultodromo, per l’occasione griffato S.Pellegino&Acqua Panna, che tutti i milanesi conoscono come Plastic, andrà in scena un food festival che attinge dallo street food ma che punta a sfociare nella sua dissacrazione.
Le
Grand Fooding si è sempre posizionato come un evento alternativo, una proposta per la pancia condita di intrattenimento e di un pizzico di follia. I presupposti perché anche quest'anno sia un successo ci sono tutti. Basta citare gli ingredienti della tre giorni, per immaginare cosa potrà succedere. 6 chef internazionali dentro 6 food truck che cucinano 6 piatti cult. Dall’immaginario cult del cinema sono state tratte le illustrazioni delle locandine che presentano chef e ricetta con un linguaggio parodistico ma contemporaneamente epico.
Il bio-guru
Paolo Parisi, rappresentato come un cowboy di
Sergio Leone, presenterà una
Carbonara fusione a freddo, cioè a crudo, preparata con il guanciale dei suoi maiali di cinta senese e le sue galline nutrite solo con latte di capra. Il celebre
Bernard Chesneau tingerà di noir la classica ricetta danese dell’arrosto di maiale, il
Flæskesteg, direttamente dal suo
truck con cui, da qualche anno, sta girando la Danimarca. La Burgerella
Kristin Frederick, chef losangelina trapiantata a Parigi, dal suo
Camion qui Fume ci proporrà hamburger di un altro pianeta. I suoi ufo ben conditi stanno facendo impazzire i parigini disposti a stare anche due ore in fila per provarli.

Burgerella, aka Kristin Frederick, chef del parigino Camion qui Fume
Una catastrofe sarà non provare la specialità francese
Aligot à l'ancienne, patate schiacciate arricchite da formaggi, eccezionalmente filanti, di
Jean-Francois Ferrié. E non unirsi alla ricerca dell’Indiana Jones del cous cous con agnello di
Mohamed Ourad, chef franco-algerino del ristorante
Momo a Londra-Soho. L’epilogo dell’autostop tra i furgoni è affidato a un fuoriclasse nostrano:
Franco Aliberti. Pronto per la sua personale apertura a Riccione dopo i funambolismi all’
Osteria Francescana, è pronto per metterci al tappeto con la sua rivisitazione del
Tiramisù con camomilla, mela renetta e acetosella. Il prosecco col fondo e fermo di
Zanotto assieme a una selezione di
Birra del Borgo sono un’ottima scelta per accompagnare i piatti dei ”camionisti”.
A tutti i cult-ori del cibo non resta che salire a bordo.
Le Grand Fooding Milano
2-3-4 luglio dalle 20.00
c/o Plastic
via Gargano, 15
Ingresso: 26 euro tutto incluso (pasto completo, acqua naturale e frizzante, birra, vino, caffè) 20% del biglietto sarà devoluto a CAF ONLUS, Centro di aiuto al bambino maltrattato e alla famiglia in crisi.