14-09-2024

Il grande successo del primo World Fiordilatte Summit, la festa di Latteria Sorrentina

Evento culmine di un anno di tappe in giro per il mondo per promuovere e far conoscere meglio il latticino, la kermesse è stata una spettacolare celebrazione del bello, del buono, della convivialità. Con un assunto di base: il fiordilatte è Napoli

«Noi viviamo di emozioni», dice Franco Amodio, presidente di Latteria Sorrentina, nel dare l’avvio al World Fiordilatte Summit, la grande festa che la sua azienda ha voluto, pensato e organizzato per concludere la prima edizione del Fiordilatte Summit, giro del mondo grazie al quale l’eccellenza casearia partenopea – parliamo di fiordilatte in primis, ma non solo – si è fatta conoscere e apprezzare in mezzo globo, dalla Corea a Singapore, dalla Norvegia agli Emirati Arabi Uniti. Emozioni, appunto: quelle delle centinaia di dipendenti, fornitori, clienti, grandi firme della cucina e ospiti d’onore che hanno preso alla serata, col pratone davanti a Latteria Sorrentina, a Sant’Anastasia (Napoli) allestito come mai si sarebbe pensato, un grande palco, una tavolata infinita, tanti gazebo variopinti che han regalato per ore leccornie d’ogni genere, il fiordilatte come file rouge, anzi blanc.

Giovanni e Franco Amodio, figlio e padre

Giovanni e Franco Amodio, figlio e padre

«Una quindicina di anni fa, io e Giovanni abbiamo capito le potenzialità del fiordilatte, che allora era relegato in un angolino, un po’ bistrattato. Ci siamo impegnati a riscattarlo», ha spiegato ancora Franco Amodio. Il Giovanni citato altri non è che il figlio, vicepresidente di Latteria Sorrentina ed erede designato di una famiglia di casari giunta con lui alla quinta generazione. «Ci è molto piaciuto raccontare nel mondo Napoli e la sua eccellenza agroalimentare attraverso i nostri prodotti – ha chiosato Giovanni Amodio – Prima nessuno capiva bene cosa fosse il fiordilatte, lo confondevano: “Mozzarella? Cheese?”. Ora le cose sono cambiate», grazie all’impegno che il World Fiordilatte Summit ha voluto celebrare. Tale impegno continuerà anche in futuro perché, conclude Franco Amodio, «l’ho confessato anche a mia moglie: io ho un’amante. È quest’azienda!».
(Carlo Passera)

 

Il fiordilatte è Napoli (e bisogna raccontarlo sempre meglio)

Una spinta verso il futuro. La individua il giornalista gastronomico Leonardo Ciccarelli quando sottolinea come, da un lato, la definizione “fiordilatte”, molto e troppo spesso sovrapposta a quella di “mozzarella” (mentre da almeno gli anni Cinquanta del secolo scorso le due strade iniziano a divergere: fiordilatte per il latte vaccino, mozzarella per quello bufalino), possa definitivamente affermarsi nella contemporaneità attraverso l’opera congiunta di produttori e comunicatori; e poi, dall’altro lato, la centralità del fiordilatte nella tradizione gastronomica partenopea vada alimentata continuamente, debba insomma nutrirsi di coraggio e innovazione, non specchiarsi nella contemplazione di sé, della propria bellezza e del proprio passato. Ecco: questa duplice spinta verso il futuro – che è poi il leitmotiv dell’attività di Latteria Sorrentina – è stata protagonista del primo dei due talk organizzati nell’ambito del World Fiordilatte Summit e intitolato “Fiordilatte è Napoli”.

All’affermazione del titolo, che poi può diventare anche una domanda (“Fiordilatte è Napoli?”) ha risposto secco il giornalista Luciano Pignataro: «Sì». Addentrandosi poi in una breve disamina storica, «come mai quella partenopea si è plasmata nei secoli come area specializzata nella produzione di latticini freschi (come il fiordilatte, appunto) più che di quelli stagionati?». Risposta abbastanza agevole: Napoli è stata una delle città più popolose d’Europa, per secoli seconda solo a Londra e Parigi, «è sempre stata insomma un enorme mercato di consumo, più adatto ai prodotti freschi che a quelli destinati alla conservazione». E, tra i latticini freschi, quello che chiamiamo fiordilatte ha attestazioni storiche di molto precedenti alla mozzarella (di bufala) per il semplice fatto che di bufali, in zona, a lungo non ce ne sono stati, sono stati introdotti dai Borbone, cosicché quando si legge “mozza”, in documenti antichi, proprio del fiordilatte (ossia “mozzarella” vaccina) si tratta.

C’è da fare, insomma, un po’ di chiarezza su questi temi. Lo ha sottolineato anche Antonio Giacoli, fondatore dell’Accademia Nazionale Pizza Doc, laddove ha dato atto a Latteria Sorrentina di essersi molto spesa nell’opera di formazione e informazione. Perché non basta avere tra le mani (e quindi aver prodotto) un’eccellenza agroalimentare, bisogna anche saperla comunicare: «Io posso anche comprare una Ferrari. Ma è abbastanza inutile, se non ho la patente e non la so guidare!».
(Carlo Passera)

 

Il fiordilatte in Italia e nel mondo, fiore all'occhiello del nostro "saper fare"

Paolo Marchi, Francesca Romana Barberini, Giovanno Amodio

Paolo Marchi, Francesca Romana Barberini, Giovanno Amodio

World Fiordilatte Summit ha fatto il giro del mondo in 11 mesi. Sono queste parole molto significative espresse da Franco Amodio, presidente del gruppo Latteria Sorrentina, sul palco del grande evento tenutosi mercoledì 11 settembre presso la sede madre a Sant’Anastasia. Tantissimi gli amici arrivati da ogni dove: sono pizzaioli, chef, pasticceri che hanno scelto di far parte di questa grande famiglia ormai internazionale, grazie al programma di informazione e comunicazione che gli Amodio stanno portando avanti da ben quindici anni e che ha dato vita nei mesi scorsi al primo tour itinerante Fiordilatte Summit nel mondo. Lo scopo è quello di far conoscere il fiordilatte, la lunga storia importante che lo lega alla tradizione napoletana, alla pizza in primis, e di informare su come vada utilizzato al meglio. Merito di Giovanni Amodio, vicepresidente che rappresenta la quinta generazione di famiglia alla guida dell'azienda, con una visione molto aperta, attento al linguaggio contemporaneo e a guardare al futuro.

Sul palco tra i relatori c’era anche Paolo Marchi, ideatore e curatore di Identità Golose; sottolinea come Napoli sia la città più bella d’Italia, così varia nelle espressioni culturali, nelle bellezze storiche e del territorio, e, soprattutto, nella sua tradizione culinaria. «Finalmente a Milano, la mia città, il fiordilatte è ben distribuito e apprezzato, grazie anche al mondo pizza che ne è un ambasciatore rilevante».

Interviene poi Francesca Barberini, giornalista enogastronomica, felice che anche a Roma questo latticino sia molto presente e utilizzato da tempo. Sottolinea la bravura della famiglia Amodio nel promuovere il "saper fare italiano", fino a portare il fiordilatte a essere protagonista del made in Italy nel mondo. Un’impresa tutt’altro che facile, e per questo lodevole, partire da Sant’Anastasia, cercando di trasmettere la cultura di questo luogo poco noto, vicino a Napoli, e nel contempo far comprendere che il fiordilatte non è mozzarella, è un altro latticino con un’antica storia alle spalle, legatissimo alle radici partenopea.

Antonio Pace, presidente e fondatore dell’Associazione Verace Pizza Napoletana, conclude gli interventi ricordando come l’affermazione del fiordilatte vada di pari passo con quello della pizza, ed è riconducibile agli anni Cinquanta, quando le pizze non avevano un nome, ma erano ”olio, pomodoro e fiordilatte”. Appunto.
(Marina Alaimo)

 

Il nostro giro goloso tra gli artigiani del gusto al World Fiordilatte Summit

La grande kermesse World Fiordilatte Summit di Latteria Sorrentina ha completamente trasformato il grande spazio all’aperto antistante l'azienda, allestito come si trattasse di una mega-festa di paese, con luminarie, lunghe tavolate con sedute sulle balle di fieno, tovaglie rosse e bianche a scacchi che fanno tanto buon cibo della tradizione, e una serie di stand con presenze eccellenti.

Protagonista molto apprezzato lo street food di Sant’Anastasia, paese dell’area interna del Vesuvio. Ecco ad esempio l’Apecar delle zentraglie con per’ ‘e muss’ (piedino di maiale e muso di vitello lessi) affettati e serviti al momento, poi lo spighetto di O bell’ o niente di Angelo Di Pascale, la pannocchia lessa al banco old style di La Tana di Tano, il mellonaro con le fette di anguria...

Tra i volti noti, spiccava il perenne sorriso di Mimmo De Gregorio e del padre Paolo, trattoria Lo Stuzzichino di Massa Lubrense: nel loro stand hanno servito uno dei primissimi piatti dei propri esordi, le Penne con melanzane dell'orto Ghezi, fiordilatte e salsa di pomodorino del piennolo del Vesuvio. Proprio adiacente c’era lo stand di E Curti, la celebre e storica osteria di Sant’Anastasia, con assaggi di Pasta, fagioli e caciocavallo Latteria Sorrentina.

Freschissima, fa tanto estate in tutta Napoli e provincia, la Caprese con fiordilatte e pomodoro di Sorrento, divenuta un made in Italy molto diffuso sia in Italia che all’estero, qui preparata da Giuseppe Daddio. Gli Gnocchi alla sorrentina (rigorosamente ricoperti da fiordilatte) sono stati il piatto di Peppe Aversa, chef e patron del Buco, stella Michelin a Sorrento. Frequentatissima la postazione dell’Onaf che ha servito gli assaggi in purezza di ricotta, stracciata, fiordilatte e provola.

E ancora: Igacio Ito di Otoro 81 (ne abbiamo parlato qui) ha proposto un Riso con stracciata, ortaggi di stagione e alga giapponese. Eccellente la carne alla brace di Trippicella.

Con la pizza Margherita, Napoli ha conquistato il mondo prendendolo per la gola. E la Margherita porta sempre con sé il fiordilatte, oltre al pomodoro. Molto buona quella sfornata da Armando Scalella per l’Associazione Verace Pizza Napoletana. Frequentatissimo il carretto dei gelati di Nancy Sannino: un solo gusto, artigianale come è nel suo stile, ovviamente il fiordilatte (e buonissime le sfogliatelle ricce e le santarosa!).
(Marina Alaimo)


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