09-04-2024
Davide Cannavino, genovese, classe 1984, al timone di Etra, Genova
Gli appassionati di orologi definiscono quasi come una malattia l’ossessione che hanno per i segnatempo. Non sappiamo se ciò accade perché il tempo rappresenta oggettivamente l'unico bene non acquistabile, ma solo cedibile nella misura in cui decidiamo di trascorrerlo insieme a qualcuno; fatto sta che imprigionarlo dentro a un meccanismo ci fa sentire, anche solo per un attimo, onnipotenti e capaci di dominarlo. Ciò che salta subito agli occhi è invece quando il segnatempo, inteso come “sistema che ne scandisce l’incedere", non si indossa al polso o è appeso alla parete, ma diventa un luogo in cui si può mangiare.
Da novembre 2023 questo luogo esiste, è a Genova e si chiama Etra. Si tratta della più recente tra le creature del duo visionario che risponde ai nomi di Alessandro Ferrada e Iacopo Briano. Imprenditore di successo il primo, esperto di paleontologia il secondo, insieme hanno fatto dell'arte il loro biglietto da visita e della gastronomia il loro faro. Ma quello di cui vi raccontiamo oggi è il terzo genitore, lo chef Davide Cannavino, ingrediente fondamentale della ricetta di Etra.
L’esperienza è caratterizzata dal dubbio: Etra è un ristorante dove sono esposte opere che diventano ospiti con cui condividere il desco, oppure è una galleria d'arte dove viene esposta e consumata anche l'arte tanto cara al Marchesi? La domanda è puramente retorica, perché la verità è che non si possono disgiungere le due anime di questo "contenitore nero": un’inaspettata Wunderkammer contemporanea che offre al pubblico un'esperienza nuova, creando una sinestesia sensoriale in cui la cucina si unisce alla contemplazione delle opere esposte.
Contro il logorio della vita moderna - Il carciofo
Foie gras di mare, radici e tuberi liguri, limone nero
Zucca, semi tostati, mandorla, feta affumicata, lamponi ghiacciati
Cannavino non è affatto nuovo alla scena gastronomica genovese che ci piace; in passato già protagonista di interessanti cucine, ritorna ad Etra con una maturità diversa che non rinnega il "Cannavino di prima", ma che ne esalta gli aspetti più particolari, semplificandoli. Fuori gli orpelli che potrebbero aiutarlo a fare molto rumore, ma che lascerebbero poco e dentro tanta ricerca sull'ingrediente. L'evoluzione del suo stile va nella direzione della pulizia, dell'esaltazione del gusto originale senza rinnegare la modernità; infatti, il suo contributo disobbediente è rigirare l'innovazione per renderla al servizio della tradizione: le tecniche di lavorazione che utilizza sono tutt'altro che primitive, ma sono usate con lo scopo di far brillare aspetti gustativi che altrimenti rimarrebbero nascosti.
Risotto, fondo bruno, tartufo bianco
Lepre à la royale
La nostra idea di torrone
Questi ultimi due piatti hanno ancorato il gusto al preciso momento in cui li abbiamo consumati, come un tatuaggio nei recettori della vista, del gusto e dell'olfatto, li hanno resi senza tempo. La barbabietola, senza troppi convenevoli, sembra una citazione dell'iconico piatto di Mauro Colagreco del Mirazur, ma già dal primo assaggio si capisce che il campo da gioco è un altro. Il twist della mornay acidulata insieme alla dolcezza della barbabietola sposta tutta la partita sull'acidità intermittente, che si accende e si spegne, che oscilla come l'ancora dello scappamento nel meccanismo dell'orologio; la consistenza della rapa rossa è ancora soda tanto che il morso non sprofonda languido, ma è tenuto sveglio dalla croccantezza: un piatto all’apparenza molto semplice, ma costruito intorno a un’idea non banale.
Particolare di cucina
Davide Cannavino e Luca Ghiani
Come l’arte conserva la sua unicità dalle mille identità, così Etra si distingue come un luogo unico dove potersi immergere senza badare, per un attimo, al tempo che passa e godere appieno dell’assenza di ansia. In questo connubio tra passato e presente, tra arte e gastronomia, Etra si conferma come un punto di riferimento per chi cerca un'esperienza culinaria e artistica unica. Etra piazza De Ferrari 4 Genova +390107316733 Menu degustazione: 75 e 100 (più wine pairing da 60 e 80 euro) Chiuso lunedì, a pranzo aperto solo domenica
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
a cura di
Gli odori sono emozioni enogastronomiche: annuso tutto, orgogliosamente, dal 1983. Quando non sono seduto a tavola faccio il papà e l'ingegnere
Particolare de La Lucerna di Ferro, Ameglia (La Spezia)
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