15-01-2024
Lo chef Leonardo Norcini
Pratovecchio Stia si trova nel cuore del Casentino, una delle quattro valli della Provincia di Arezzo proprio dove l’Arno - che nasce sul Monte Falterona - incontra il fondovalle. Il suo nome deriva da quello del torrente che lo attraversa: Staggia, affluente di sinistra del fiume Arno, proprio a Stia.
Dante Alighieri nel suo XIV canto del Purgatorio cita il Monte Falterona: «Per mezza Toscana si spazia un fiumicel che nasce in Falterona, e cento miglia di corso nol sazia» e oggi, dal 2016, sono Leonardo Norcini ed Elena Amoruso, 33 anni lui, chef, e 31 anni lei, a capo della sala - che si sono conosciuti durante l’istituto alberghiero, mai lasciati nella vita e ora anche nel lavoro - a portare questo nome su Piazza Bernardo Tanucci con il loro Ristorante Falterona.
Norcini, originario della vicina Poppi, dopo l’esperienza a Bagno di Romagna a fianco di Paolo Teverini, quella all’Osteria Le Logge a Siena, a Cracovia e a San Francisco è tornato nel suo amato Casentino, «perché qui è tutta un’altra cosa».
Alla base di questo progetto ci sono sì un cuore - la cucina di Leonardo Norcini - e un’anima - l’ospitalità di Elena Amoruso - ma c’è anche una serie di scelte ben precise che dettano l’approvvigionamento delle materie prime che, a loro volta, delineano i menu, e l’autoproduzione: cerchiamo di non acquistare nulla di già pronto. Anche tutto il pane lo facciamo noi, con impasti prefermentati 12 ore.
I vegetali, immancabile accompagnamento delle proteine protagoniste dei piatti, sono per il 70% prodotte localmente: tutte le mattine, intorno alle 6:40, al mercato di Firenze, sono i produttori locali a vendere i loro prodotti, con tutte le peculiarità delle diverse zone - comprese le aromatiche - che permettono di arricchire il menu di prodotti molto vari. E poi non mancano ovviamente funghi e tartufo quando è stagione.
Agnello, anatre, piccioni sono invece quelli di piccoli produttori: questo territorio vanta ancora una ricchezza in termini di piccoli produttori. Arrivando da Firenze, percorrendo la Consuma, si incontrano piccole macellerie, che Norcini spiega «o sono i punti vendita di piccole allevamenti, oppure un allevamento, solitamente, conferisce la carne a pochi punti vendita di zona».
Il lato carnivoro di questa regione apre le danze dei menu del Falterona, prima di passare sul mare o nei boschi: Tacos di verza ripieno di chianina e polvere di capperi essiccati, una Pralina di paté di fegatini - rivisitato alla francese, con più burro e quindi anche più delicatezza - avvolta da nocciole coltivate qui e poi il pane con il lardo fresco di grigio del casentino.
A queste scelte ne consegue un menu che si rinnova in continuazione, che cambia non solo al cambiare delle stagioni ma anche alla disponibilità giornaliera, a quello che Leonardo Norcini trova al momento della spesa.
Non c’è dubbio che la cucina del Falterona sia un omaggio al territorio che presiede che nasce dallo slancio di valorizzare al massimo i frutti della sua terra. In più c’è la scelta di servire l’acqua Maxim’s, direttamente dalle sorgenti del Casentino, di proprietà dello stilista Pierre Cardin - oggi gestita dal figlio dello stilista.
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
di
Classe '96, cresciuta dove la tradizione gastronomica è culto: Bologna, la Grassa. Dopo una laurea in Scienze Gastronomiche e un Master in Food & Wine oggi è contributor per la Guida ai Ristoranti e segue come consulente la comunicazione e i progetti di realtà F&W. A tavola è il suo posto preferito: è lì che il cibo si esprime e accadono meraviglie.
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Lo chef Stefano Pinciaroli. Nel 2020 ha trasferito il suo Ps Ristorante alla Villa Petriolo, pochi chilometri da dove stava prima, sempre a Cerreto Guidi (Firenze) ma in aperta campagna, all'interno di una grande tenuta con agriturismo votato al biologico e all'ecosostenibilità
Dall’Italia è una narrazione in continua evoluzione di tutto il buono che racchiude in lungo e in largo il nostro Belpaese. Una rubrica che ci porta alla scoperta delle migliori trattorie, i ristoranti più esclusivi, osterie, tra le vette più alte o in riva al mare. Delizie che non possono sfuggire alle rotte dei più entusiasti viaggiatori.