07-04-2023
Gli echi dell’ultimo congresso Identità Milano 2023 sono ancora vivi, complice l’argomento particolarmente attuale e sfidante per i relatori e non solo. La stessa area espositiva con gli appuntamenti degli espositori hanno dimostrato quanto il mondo della ristorazione e le sue dinamiche siano in continua evoluzione. Non solo le aziende che hanno più pertinenza con l’evoluzione e lo sviluppo tecnologico, ma anche realtà produttive come i salumifici hanno raccontato una continua ricerca di qualità, personalizzazione dei prodotti e valorizzazione delle tradizioni.
Riflessioni che sono frutto, in ultima analisi, dell’interesse finale da parte della clientela di prodotti che abbiano non solo peculiarità invitanti ma anche uno storytelling che intrattenga e affascini. In particolare, si sta assistendo a un ritorno e una collaborazione più stretta tra chef, ristoratori e produttori di salumi che siano in grado di rispondere a questa nuova domanda.
Rilevata nel 2012 dalla Cooperativa CLAI, Zuarina è tra i marchi che hanno fatto la storia dei salumifici di Langhirano, rinomati per la qualità. Notoriamente famoso per la sua dolcezza, il prosciutto Zuarina, grazie anche alla secolare esperienza nell’antica produzione del prosciutto di Parma, è conosciuto e apprezzato nelle insegne più prestigiose di tutto il mondo.
Le pezzature delle cosce, selezionate e valutate una a una in salumificio, partono da un minimo di 14 kg e vengono lavorate entro le 120 ore dalla loro macellazione, iniziando con la rifilatura della cotenna – con un minimo di grasso di 2,5cm – e dando alla coscia la classica forma.
Dopo un’ulteriore rifiilatura e i passaggi di stagionature, si arriva nei riposi: quattro mesi di fase fredda, poco sale e lavorazione lenta portano a un prodotto dalle note dolci e delicate, in cui è ancora determinante la componente manuale e umana in tutte le fasi, compresa la sugnatura.
È proprio dal sapere maturato in cantina, osservando giorno dopo giorno per anni, le maturazioni delle cosce sulle giostre che Zuarina ha imboccato la via dello studio e della ricerca di prodotti che rispondano alle richieste dei ristoratori. Non è una vera e propria personalizzazione del salume, ma una ricerca di un prodotto che riesca a sposare le esigenze di una ristorazione d’autore e l’alta qualità che da sempre è tratto distintivo dell’azienda fornendo stagionature, pezzature e disossi ad hoc e lavorando direttamente con chi opera in cantina.
Sono piccole grandi rivoluzioni che, nota Delfini, che Zuarina sta compiendo negli anni per non sacrificare la tradizione e l’artigianalità delle sue radici ma che, nel contempo, sia in grado di seguire gli chef e i loro progetti ristorativi. Una collaborazione particolarmente importante proprio perché ristoranti, gastronomie, bistrot… sono tra i primi narratori di un prodotto, di un territorio e di un sapere che si riconosce tutto il mondo.
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
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A cura della redazione di Identità Golose
In origine era la Vécia col pisst, piatto della tradizione parmense (carne macinata di cavallo cotta lungamente con verdure e aromi, aggiungendo brodo). Al Bequadro di Parma ne propongono una versione contemporanea, La vecchia “svecchiata”, con pesto scottato, composta di cipolle, purè, umami di pomodoro, velo di peperone e glassa di cavallo
La brigata di cucina del ristorante Inkiostro di Parma: da sinistra a destra, Antonio Brancati (sous chef), Salvatore Morello (chef), Andrea di Salvo (sous chef), Alice Gasparri, Attilio Zilli, Riccardo Rossini, Stefano Barghini e Mattia Sabatini
Davide e Umberto Avanzini