È enorme la stima che nutriamo per professionisti come Antonio Guida e Federico dell’Omarino, specificavamo di recente, due cuochi (e amici) animati da un’umiltà così speciale e riservata che, se si concedono pubblicamente, lo fanno solo ed esclusivamente per cause nobili.
Come “A Casa di Antonio”, un format sviluppato dagli chef del Seta - il ristorante contenuto nel Mandarin Oriental Hotel di Milano - e dall’infaticabile Luciana Lombardi, moglie di Antonio, per sostenere L’Abilità, associazione Onlus fondata a Milano 25 anni fa allo scopo di facilitare i percorsi di bambini con disabilità, come quella che affligge la loro piccola Viola. E difendere il loro sacrosanto diritto alla cura, all’educazione, al tempo libero, all’inclusione sociale, un lavoro quotidiano che consente di aiutare le mamme e i papà nella complicata gestione quotidiana delle cose.
Ciclicamente dal 2019, i Guida aprono le porte di casa per cucinare menu speciali per un massimo di 12 persone, disposte a pagare cifre importanti (900 euro l'altra sera, ma spesso le donazioni sono ben superiori) per sostenere L’Abilità. Spesso cucinano loro, altre volte accorrono ad aiutare amici e colleghi, com’è accaduto in passato con Wicky Priyan o Anthony Genovese. Nella cena di lunedì scorso dal lago d’Orta è arrivato niente meno che Antonino Cannavacciuolo con Pierfederico Pascale, pasticciere di Villa Crespi, ristorante insignito da pochi mesi dalla terza stella Michelin. «Io e Antonio», ha spiegato il cuocone di Vico Equense, uno che non concerta spesso menu a 4 mani, anzi, «ci conosciamo da oltre un decennio. Per lui, faccio questo ed altro».
«In termini di preparazione», spiegava Guida, come dell’Omarino felicemente impegnato a cucinare nell’unico giorno libero della settimana, «questa cena richiede più impegno di un servizio al Seta: l’organizzazione s’attiva diversi giorni prima perché i dettagli da mettere assieme sono davvero numerosissimi. Ma la soddisfazione alla fine è enorme: c’è quella che leggiamo negli occhi dei clienti benefattori e la nostra per aver contribuito all’enorme lavoro dei ragazzi dell’Abilità».

La tavola, allestita col sostegno di Dior Maison
Per l’associazione Onlus, c’erano
Carlo Riva e
Anna Tipaldi, pronti a segnalare l’aumento vertiginoso dei casi di disturbo dello spettro autistico: 1 bambino su 77, d’età compresa tra i 7 e i 9 anni, oggi ne soffre e nel 2020, solo in Italia, sono stati diagnosticati 4.630 nuovi casi. «La nostra attività, sostenuta per il 70% da fondi statali, senza quel 30% che arriva dalle donazioni raccolte in serate come questa, non potrebbe stare in piedi. Siamo felici perché così possiamo lavorare per costruire nuove strutture - un nuovo centro per 50 bambini è in dirittura di arrivo -, migliorare i servizi educativi e d’inclusione sociale, gli spazi giochi, le comunità residenziali, i progetti di sostegno e orientamento per le famiglie. E tutte le iniziative che sviluppano le possibilità di presa in carico, e il miglioramento dei servizi di accessibilità nei luoghi pubblici. Garantire, insomma, che un numero sempre crescente di bambini abbia un sostegno adeguato e costante. Una possibilità rara, considerate le liste d’attesa molto lunghe della sanità pubblica».
Lode dunque a tutti agli artefici di questa storia esemplare: i ragazzi di L’Abilità, Guida&friends, Maison Dior che pensa integralmente alla mise-en-place, il sostegno media di Cook-Corriere. Soprattutto, la generosità dei commensali. Cui però non va per niente male eh: il menu di lunedì includeva piatti Cime di rapa con salsa alla maitre d’hotel, acciuga e tartare di seppia al Comté (recente e saporitissimo blockbuster in menu al Seta); l’ormai paradigmatica spirale cannavacciuoliana degli Scampi crudi alla pizzaiola con acqua di polpo di Cannavacciuolo, il Risotto con crema di carciofi, anice stellato e tartare di manzo alla nocciola; Plin d’anatra e foie graso, Animelle con pompelmo, barbabietola e cioccolato, Agnello al tamarindo… e chiusura pasquale con Pastiera e Colomba. A riempire i calici al tavolo (e che calici), c'era poi
Andrea Loi, sommelier del Seta.
«È stata una cena fusion napoletan-milanes-piemontes-salentina», scherzavano Guida e Cannavacciuolo. Che hanno finito di conquistare tutti con un’apprezzatissima Cacio e pepe di mezzanotte. Prossimo appuntamento: dopo l’estate. Nel frattempo, chi vuole donare può farlo
online.

Con il quartetto di cuochi, Luciana Lombardi