19-06-2022

"Venghino signori, venghino!": il programma del secondo (e imperdibile) giorno ad Al Mèni

Ultima chiamata per partecipare alla grande festa di oggi in Piazzale Fellini: mercati, laboratori, street food e grandi chef, con le mani e con il cuore nel Mediterraneo

Il tendone rosso e bianco del circo 8 1/2 di sapor

Il tendone rosso e bianco del circo 8 1/2 di sapori e cose fatte con le mani e con il cuore: Al Mèni vi aspetta oggi in Piazzale Fellini a Rimini

Che inizio quello di ieri: la prima densa giornata di Al Mèni (seguirà nelle prossime ore una cronaca dettagliata), a Rimini, ha lasciato sulla pelle dei tanti partecipanti una dose copiosa di energia, e quella magia leggera che solo il circo può donare.

Il circo...Il tendone rosso e bianco che, per questa nona edizione, si lascia inondare dalla forza evocativa del mar Mediterraneo, «un tema», come precisa Enrico Vignoli, curatore gastronomico di Al Mèni, «davvero davvero forte: il Mediterraneo è un bacino, un raccoglitore di culture; un teatro di scontri e di conflitti, ma anche di tanta umanità, di popoli meravigliosi che si mescolano tra di loro. Ed è proprio quello che proponiamo qui – un grandioso spettacolo di culture che si avvicinano e creano insieme: Grecia, Francia, Criazia, Malta, Israele, Turchia, Ucraina e, naturalmente, tanta tanta Italia».

Una mescolanza senza fine, per natura, perché Al Mèni nasce proprio così: è, è stato e sempre sarà un evento popolare, uno spazio in cui la cucina stellata viene servita in formato street food per avvicinarsi ai pescatori e alle loro braci, o alle piade della Lella, ma soprattutto per farsi conoscere e apprezzare da un pubblico davvero variegato, sia per bontà, sia per il valore sociale di inclusività e sostenibilità necessari in fase di avvio per ogni nuovo progetto.

Le braci ardenti dei Pescatori Riminesi per il loro street food

Le braci ardenti dei Pescatori Riminesi per il loro street food

E inclusivo lo è, per esempio, Il Tortellante, a cui è riservata una postazione tra gli stand dello Street food stellato intorno al circo, «un laboratorio terapeutico-riabilitativo,– commenta Massimo Bottura – per giovani e adulti nello spettro autistico, che lavorano la pasta fresca assieme agli anziani, vale a dire coloro che custodiscono i gesti tra le loro mani». Come un coro, in perfetta sintonia, danno vita alle più liete sinfonie, destinate a durare nel tempo, proprio perchè rivestite - per intero - dal pensiero di futuro.

Massimo e Charlie Bottura alla postazione del Tortellante ad Al Mèni

Massimo e Charlie Bottura alla postazione del Tortellante ad Al Mèni

Dopotutto, non dimentichiamo che Al Mèni è pur sempre il circo dei sapori e delle cose fatte con le mani e con il cuore: noi aggiungiamo volentieri, con passione, scrupolosità, cura. Niente di questo manca aigli "addetti alla narrazione" dei prodotti al Mercato di Al Mèni, vale a dire chi produce: una parata di eccellenze straordinarie, e tante storie da declamare a ogni assaggio.

Al Mercato di Al Mèni, l'azienda NennaPep: segni particolari, una passione viscerale per il peperoncino

Al Mercato di Al Mèni, l'azienda NennaPep: segni particolari, una passione viscerale per il peperoncino

Pensiamo ai peperoncini di NennaPep e ai suoi triti piccanti con varietà agrumate davvero sfiziose - da quello aglio e arancia, per gli spaghetti alle vongole, o la mousse al peperoncino da abbinare ai formaggi; i tanti presidi Slow Food come la ciliegia di Vignola, polposa e dolcissima. L’abbiamo assaggiata in purezza e in composta abbinata a una cremosa ricotta varietà vacche bianche.

Un presidio Slow Food: la ciliegia di Vignola

Un presidio Slow Food: la ciliegia di Vignola

E ancora le creazioni a spreco zero di Ecopesce, una realtà impegnata nella lavorazione e nella trasformazione sostenibile del pesce locale. Ma Al Mèni non è solo cibo: per gli amanti dell’artigianato sarà davvero difficile resistere alla tentazione di tornare a casa senza almeno uno dei pezzi unici di Matrioska Labstore e dei loro straordinari manifatturieri: bijoux in cemento, borse di carta riciclata, divertenti t-shirt e ceramiche di ogni tipo per rallegrare la tavola.

Sempre attivi sono i talk nello spazio Slow Food Emilia Romagna - Chef to Chef, con gli appuntamenti di TERRA MEDITERRANEA e TERRA MEDITERRANEA LAB: storie, riflessioni e dialoghi da godersi al fresco, vista circo.

Il Grand Hotel Rimini

Il Grand Hotel Rimini

Ma non finisce qui perchè questa seconda e ultima giornata non vuole certo passare inosservata e, non a caso, sarà animata dell’evento nell’evento: poco al di fuori di Piazzale Fellini, nei meravigliosi giardini del Grand Hotel Rimini, accorrete, scegliere un angolino all'ombra e, sul prato, stendete un telo. Rilassatevi e godetevi tutte le golosità del Déjeuneur sur l’herbe, un pic nic speciale, a cura di Claudio di Bernardo, chef del Grand Hotel, e Roberto Rinaldini, maestro pasticciere, in collaborazione con Massimo Bottura e gli chef di Al Mèni (vi ricordiamo che avete solo poche ore per prenotare; la disponibilità è limitata e il costo è € 55. Solo su prenotazione, info@grandhotelrimini.com). 

E dentro al tendone, cosa accade? Show COOKING time!

Inaugurano la mattinata, Fatih Tutak del TURK Fatih Tutak di Istanbul, esponente di punta della scena contemporanea della città. Con Tutak, infatti, la millenaria storia turca incontra un nuovo corso. Al suo fianco la cucina ferrarese altrettanto innovativa di Michele Bacilieri di Cucina Bacillieri.

Subito dopo saliranno sul palco Mario Ferrara, lo chef lucano dello Scacco Matto di Bologna, e con lui Mirali Dilbazi del ristorante Mirali: origine ucraina, domiciliato attualmente a Berlino, con la viva speranza che questa guerra presto abbia fine. A tal proposito ricordiamo che quest'anno Al Mèni ospita anche People for Ukraine, l’associazione benefica a supporto del popolo ucraino, nata dall’incontro fra cittadini ucraini residenti nel riminese, che raccoglierà fondi per sostenere l’acquisto di un’ambulanza.

Pausa pomeridiana, per riprendere al tramonto con due italianissimi, ambasciatori silenti e operosi delle loro terre: la prima è Isa Mazzocchi del ristorante La Palta di Borgonovo Val Tidone sulle morbide colline piacentine che protendono i loro fianchi fino al cuore del Mediterraneo procidano di Marco Ambrosino del 28 Posti a Milano.

Seconda tappa serale è lungo un ponte tra Atene e Modena, con George Papazacharias e Thanos Feskos con Giovanni Cuocci. I primi, promotori di una nuova cucina greca permeata dalla cultura scandinava in cui i due chef sono stati immersi per anni; il secondo, conduce le cucine di La Lanterna di Diogene, una delle osterie più prestigiose d'Italia, con un progetto sociale di rilievo. 

Terzo round ed è la volta di Florencia Montes, attualmente alla ricerca di uno spazio in cui esprimere al massimo il frutto della sua esperienza, con il nostrano Raffaele Liuzzi dell’omonima Locanda a Cattolica (Rimini): personalità a dir poco frizzante.

Gran finale con Andrea Medici dell’Osteria di Scandiano (a Scandiano, Reggio Emilia) e Carlo Alberto Romagnoli (La Locanda del feudo a Castelvetro di Modena) insieme per un’inedita creazione a quattro mani!

Quel che sembra la fine ad Al Mèni, non può forse diventareun nuovo inizio?

Lo scopriremo domani: venghino signori venghino!


Dall'Italia

Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose

a cura di

Marialuisa Iannuzzi

Classe 1991. Irpina. Si laurea in Lingue e poi in Studi Internazionali, ma segue il cuore e nella New Forest (Regno Unito) nasce il suo amore per l'hospitality. Quello per il cibo era acceso da sempre.  Dopo aver curato l'accoglienza di Identità Golose Milano, oggi è narratrice di sapori per Identità Golose. Isa viaggia, assaggia. Tiene vive le sue sensazioni attraverso le parole.

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