Nessuno di noi si aspettava un evento di tale grandezza, c’è chi l’ha paragonato a una guerra, chi ha tirato in ballo un complotto tra Stati... Io non ci credo, ma so di certo che noi italiani, come popolo, abbiamo dimostrato responsabilità, altruismo e rispetto. Di questo vado fiero.
Il lockdown ha messo a dura prova spirito, mente e corpo. Ma quello che credo di aver imparato è che durante la vita si possono trarre insegnamenti anche nel corso dei momenti più difficili, come è stato quello quello recente e com'è tutto sommato anche ora. Per quanto mi riguarda, ne ho approfittato per leggere e studiare, ho cucinato e ho provato nuovi piatti, ma senza frenesie, perché ho preferito piuttosto dedicare del tempo alla mia famiglia, riflettendo sul futuro e sulla ripartenza.
Hanno detto che la pandemia ci cambierà. Non ne sono convinto. Non cambieranno le persone, ma si modificherà l’approccio al quotidiano e di questo fattore dovremo tenere conto noi che lavoriamo nel mondo della ristorazione. Chi vorrà rimanere in piedi, chi vorrà preservare la propria attività, dovrà necessariamente compiere uno sforzo di adattamento alla nuova situazione. Il tema portante sarà quello economico, dovremo insomma fare i conti coi bilanci. Eppure dovremo essere capaci anche di non dimenticare gli aspetti etici della nostra professione; sarà altrettanto importante non perdere di vista il proprio obbiettivo, la filosofia e il credo.

Puleio premiato come "Miglior giovane chef" dalla Guida Michelin 2020
Ci vorrà del tempo, ma la normalità prima o poi tornerà, a pieno ritmo, fa parte dell’evoluzione della specie. Dovremo farci trovare pronti.
Io continuerò a cucinare come ho sempre fatto, anzi persino con più impegno. Ho un enorme necessità di ritornare ai fornelli, francamente non saprei vedermi altrove, perché amo quello che faccio.
Il mio approccio alla cucina è estremamente diretto e comprensibile, metto sempre in primo piano il gusto e il benessere del cliente. Non cambierò questa impostazione. Punterò molto alla fidelizzazione, perché è bello avere persone che tornino più di una volta a settimana, appaga tutti gli sforzi e la fatica che ci mettiamo per poter sempre dare il massimo. Servirà molta sensibilità, la giusta atmosfera, un servizio snello e attento e una grande cucina per chiudere il cerchio dell’esperienza. Sono le cose che, secondo me, le persone cercheranno nei prossimi mesi.
Proverò a trasporre queste idee e questi principi in un nuovo, stimolante e ambizioso progetto che sto portando avanti, e che la pandemia non ha certo fermato. Sono felicissimo di tornare nella mia città, Roma. Speriamo di poter tagliare il nastro entro il nuovo anno. Per ora non dico altro, se non che certamente ripartirò da lì. Con passione e determinazione.