Giuseppe Carino
Fagottino di pasta fresca ai frutti di mare
Dall'Italia Retrobottega a Roma, una tavola con l’ingrediente al centro
Una nuova collaborazione con il mondo dell’arte e del design per il progetto Il cibo non mente: Franco Aliberti e l’artista Laura Zeni. Lui, lo chef del ristorante Tre Cristi di Milano, una forte attenzione alla creazione di una cucina ecosostenibile, valorizza le parti meno nobili degli ingredienti; lei che vede i profili delle persone come contenitori di emozioni, di esperienze, pensieri, essenze della vita.
Proprio a partire dal primo giorno del Salone del Mobile 2019, oggi 8 aprile, al ristorante Tre Cristi si potrà degustare Il cibo non mente, proposta culinaria e progetto artistico insieme, servito su un piatto che ha la forma del profilo dello chef Aliberti, disegnato e realizzato per l’occasione da Laura Zeni in 20 pezzi unici. Il duo creativo ha scelto il Krion®, un materiale caldo al tatto e simile alla pietra naturale. Composto da due terzi di minerali naturali e da una piccola percentuale di resine ad alta resistenza, 100% biologico e interamente riciclabile, un materiale che può essere rilavorato e riutilizzato sostanzialmente all’infinito, in perfetto sposalizio con la filosofia di Franco Aliberti.
La riflessione culturale prende le mosse dall'alchimia che si crea a livello cerebrale tra il cibo, il suo profumo e il suo gusto, e le memorie che si attivano nella nostra testa quando lo degustiamo. E quale piatto universalmente riconosciuto come tipico italiano, se non gli Spaghetti al pomodoro, poteva inserirsi in questo contesto multisensoriale?
Nello spirito dei due ideatori, Il cibo non mente racchiude un messaggio culturale trasversale: in tutti i campi, e quindi anche nell'arte culinaria, non c'è evoluzione senza la conoscenza del passato e la tensione verso la semplicità. Una sintonia magica con il credo dello chef incentrato sull'essenzialità.
Il cibo non mente sarà presente con continuità nella carta del ristorante Tre Cristi, come il grande ritratto che Laura Zeni ha dedicato a Aliberti, un metro per un metro di colori, gesti, pensieri e anima dello chef che si è raccontato alla Zeni entrando nella sua arte con un approccio inconsueto, non a parole, ma scegliendo una texture già realizzata dall’artista.
Ma il progetto è solo agli inizi, presto vedremo anche un libro che racconta il dialogo incessante tra profili di chef che hanno trovato uno spazio nell’arte creativa di Laura Zeni.
A cura della redazione di Identità Golose
«Un solo ingrediente, moltissime possibilità: del carciofo non c'è solo il cuore, ma anche le foglie più coriacee o i gambi hanno qualcosa da raccontare, se si sa come lavorarli, valorizzandoli. Quello che per molti costituisce uno scarto, per Franco, da anni impegnato nella lotta contro gli sprechi, è una sfida e un punto di partenza per creare qualcosa di interessante e innovativo» dice lo chef Niko Romito nella prefazione
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