22-04-2022
Antonia Klugmann con Gabriele Zanatta, che ha presentato la sua lezione (Tutte le foto sono di Brambilla/Serrani)
Venerdì, 22 aprile, secondo giorno di Identità Milano 2022. In una mattinata già partita dal botto inevitabilmente generato dalla presenza di Carlo Cracco, in maniera fluida e coerente si inserisce il secondo ospite dell’Auditorium. Intervento moderato da Gabriele Zanatta, Antonia Klugmann, chef patron de L’Argine a Vencò, in Friuli, è un concentrato di grazia. Là dove la grazia convive con la potenza di un messaggio ben preciso, sostenibilità emanata da ogni parola che propone, una visione gentile della cucina e dei suoi protagonisti. Gli ingredienti.
Con questo garbo e uno storytelling affascinante per ritmo e contenuti, chef Klugmann dipana una lezione che non ammette spettacolarizzazioni, ma solo interpretazione degli ingredienti. Due i piatti, Cozze e Cannelloni. «Mi sento una privilegiata a vivere in quest’epoca così particolare, tutti abbiamo spostato l’attenzione sull’impegno ambientale. A prescindere dal lavoro che si fa, ma per noi cuochi deve essere più di un obbligo».
Tornando ai piatti, le Cozze sono da un anno in carta a Vencò, rappresentano un prodotto che lei definisce fuori dal comune, straordinario per bellezza e complessità. Arrivano dagli allevamenti triestini e scopriamo che proprio questi allevamenti si differenziano tra loro per sapidità, dimensioni, sono le mille sfumature di un ingrediente sostanzialmente comune. Per la realizzazione del piatto, i mitili vengono aperti velocemente (senza soffritto, ma con un tocco di elicrisio che aggiunge sentore di liquirizia) e serviti con crema di vongole e lupini, emulsionando solo con olio extravergine di oliva ed acqua di apertura dei frutti di mare. Completa il tutto, una centrifuga di bieta da taglio (completamente diversa da quella comune, a coste), un’erba che cresce velocemente, dolce, minerale, e che ben si mescola all’altra centrifuga, quella di friggitelli. Infine, foglie di bieta appena scottata.
Ricotta di Cividale di una piccola latteria di zona. L’esterno viene glassato con l’infuso che ormai è una salsa di bosco e ortiche, mentre l’assaggio promette purezza di sensazioni amare, pochissimi i grassi, velocissima la cottura. «Sono felice di avere un pubblico capace di cogliere il valore economico di un piatto come questo». In effetti, analizzandolo, l’ingrediente più costoso è la ricotta, segue il lavoro delle persone, infine l’energia per eseguire il piatto. Una maniera completamente capovolta di far vivere la cucina. In sintesi, quello che realmente dovrebbe rappresentare il lavoro del cuoco. Grazie, Antonia.
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classe 1977. Nata ad Ischia, gli ultimi quindici anni li trascorre a Roma collaborando con le più note scuole di cucina della capitale. Esperta food&wine, collabora con riviste del settore scrivendo di ristoranti, grandi alberghi, prodotti di nicchia ed eroici produttori. Sommelier Ais, attualmente si divide tra Ischia, Napoli e Roma, sempre a caccia di nuove storie da raccontare
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L'esterno e il nuovo rustico col glicine fiorito de L'Argine a Vencò, Dolegna del Collio (Gorizia). Foto Antonia Klugmann