30-04-2022
Claudio Ceroni e Paolo Marchi sul palco di Identità Milano 2022. Foto Brambilla-Serrani
"Nella tempesta abbiamo saputo navigare": a conti fatti, la frase (copyright Cristiano Piccirillo, chef-patron della Masardona a Roma) che era stata adottata come slogan per Identità Milano 2022 si è rivelata profetica, ovverosia perfetta anche per sintetizzare il bilancio finale del congresso stesso. "Nella tempesta abbiamo saputo navigare": noi d'Identità non c'aspettavamo - invero nessuno poteva aspettarselo - di dover svolgere la diciassettesima edizione della kermesse in un contesto così difficile, con la pandemia ancora a mordere e inoltre con il settore (ma no: il mondo intero) stordito, preoccupato e incerto di fronte a una ulteriore grave crisi sopraggiunta, quella internazionale innescata dal conflitto in Ucraina. Eppure, nonostante tali buriane, nonostante le mille difficoltà del dover veleggiare a vista tra flutti spaventosi - senza volersi però ridurre al piccolo cabotaggio, ma puntando sempre con decisione alla meta - a conti fatti Identità Milano 2022 non solo è stato un successo superiore alle ragionevoli previsioni, quasi avesse riportato le lancette indietro di due anni e mezzo, quando il barometro segnava solo cielo sereno. Non solo, dicevamo: infatti, nel contempo, le lancette di cui sopra sono andate anche avanti. Mai come questa volta - e sarà così anche nelle prossime edizioni, vedrete - ci sono stati relatori nuovi, giovani, insomma è stato dato tantissimo spazio alla new wave che spinge dietro i maestri; mai come quest'anno, ancora, al congresso la comunicazione in tutte le sue forme è stata centrale e di grande successo, approfondiremo questo aspetto nei prossimi giorni. In ciò, peraltro, andando ad aderire alla matrice stessa di Identità, che è quella di raccontare la ristorazione italiana e accompagnarla nel suo sviluppo.
Conferma Ceroni: «Non era affatto scontato l'esito d'Identità 2022 come evento dal vivo, perché non siamo ancora in tempi normali. C'erano tante incognite, non pensavamo a un percorso così accidentato». Aggiunge Marchi: «Il tema "Il Futuro è oggi" era stato scelto mesi fa, quando il Covid sembrava decisamente retrocedere e la guerra nell'Est era ancora solo un'ipotesi di alcuni analisti-Cassandre». "Il Futuro è oggi" sembrava quindi una facile affermazione di fiducia: il peggio è passato, ora scateniamoci! E invece... Ceroni: «E invece non è andata così, ma oggi è diventato un tema ancora più complesso e centrale. E proprio in virtù di ciò possiamo dirci molto soddisfatti. Per molti motivi».
Primo: «I nostri relatori hanno presentato contributi credo più interessanti che mai, di qualità assoluta. E questa ricchezza non è venuta solo dal mondo della gastronomia, abbiamo allargato l'orizzonte. Abbiamo aperto il congresso con un intervento illuminante di Davide Rampello: ha citato Sant'Agostino, "Il passato non esiste in quanto non è più, il futuro non esiste in quanto deve ancora essere". Poi è arrivato Massimo Bottura che ci ha detto: "Esiste solo il futuro nella mia testa". Sono concetti diversi, che strutturano però un pensiero dinamico, ne esprimono tutte le sfaccettature, possono convivere solo in un ambiente vitale come quello di Identità Milano. E sono inoltre funzionali a un evento che già ha saputo rinnovarsi e continuerà a farlo, penso agli interventi extra-cucina del primo giorno ("Meno ricette, più idee, lo facciamo da qualche anno", dice Marchi, ndr) quasi fossero piccoli Ted conclusi con l'intervento prestigioso di Marco Bizzarri, ad di Gucci».
Altro motivo di contentezza: la capacità che Identità Milano 2022 ha di nuovo dimostrato di proporsi come luogo dove sboccia la nuova generazione di chef, italiani e internazionali, e di proporli al pubblico. C'era una sezione appositamente dedicata a loro, ma la nuova linfa ha vivificato tutti i tre giorni. Qualche nome? Paolo Griffa, Titti Traina, Davide Marzullo, Emanuele, Maicol e Valerio Izzo, Antonio Ziantoni, Zineb Hattab, Pierluigi Fais, Christian Mandura, Alain Locatelli, Chiara Pavan, Davide Guidara, Carlo Sebastiani, Matteo Casone, Matteo Metullio, Davide De Pra, Alessandro e Filippo Billi, Antonio Biafora, Fatih Tutak, Xinge Liu, Valerio Serino e Lucia De Luca, Himanshu Saini, Richard Abou Zaki, Pierpaolo Ferracuti, Pier Daniele Seu, Gianni Di Lella, Angelo Rumolo, i ragazzi di Big Mamma, Jorg Giubbani, Guglielmo Paolucci e Zuo Cuibing, Jessica Rosval e Zouhaira Mahmoudi, Davide Di Fabio, Riccardo Forapani, Sara Nicolosi e Cinzia De Lauri... E non parliamo di tutto il mondo della mixology che dialoga con la cucina!
Anzi parliamone. Dice Marchi: «Ho un rammarico, non aver potuto sviluppare un programma relativo alla sala come nelle scorse edizioni. Ma torneremo a farlo, questo è sicuro. In compenso, sono felicissimo della crescita di Identità Cocktail e in generale di questa realtà che la sezione va a raccontare».
di
classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it e curatore della Guida di Identità Golose alle Pizzerie e Cocktail Bar d'autore. Instagram: carlopassera
Claudio Ceroni alla celebrazione dei cinque anni di Identità Golose Milano, con il sindaco di Milano Beppe Sala e lo chef Massimo Bottura
Lunedì 27 marzo, a partire dalle ore 11, presentiamo la sedicesima edizione della Guida ai Ristoranti di Identità Golose, in diretta streaming su www.identitagolose.it e sulla pagina facebook di Report Gourmet