30-12-2024

Identità Milano 2025: Claudio Ceroni e Paolo Marchi presentano un congresso proiettato al futuro

Nuove sezioni, importanti innovazioni e un focus sui giovani. Intervista con i fondatori per illustrare i contenuti e tutte le novità della ventesima edizione

Dal 22 al 24 febbraio 2025, presso l'Allianz MiCo - North Wing di Milano, andrà in scena la ventesima edizione di Identità Milano, il congresso internazionale di cucina d'autore ideato nel 2005 da Paolo Marchi e Claudio Ceroni. Un'edizione speciale che, con il tema Identità Future, 20 anni di nuove idee in cucina, esplicita molto chiaramente lo spirito con cui affronterà un traguardo così importante: un congresso che non intende celebrare sé stesso, ma raccogliere nuova energia propulsiva per guardare sempre avanti, al futuro della cucina d'autore, come è successo nelle diciannove edizioni precedenti.

Come ha spiegato Paolo Marchi, «alla ventesima edizione il rischio era quello di celebrarci, scordandoci che in fondo si tratta di numeri e che bisogna andare oltre, insistere guardando alla sostanza. Così il tema scelto esalta proprio la natura di questo genere di avvenimenti. Con Identità Future, 20 anni di nuove idee in cucina ribadiamo il nostro credere nelle novità, il sapere che il nostro humus ha iniziato a depositarsi a metà Anni Zero e ora è il concime delle kermesse che sopraggiungeranno».

E a proposito di novità, saranno molte le sezioni inedite che amplieranno e arricchiranno la panoramica offerta da Identità Milano sul mondo dell'enogastronomia e dell'ospitalità: dal Salone Vino e Bollicine interamente dedicato alle eccellenze enoiche, alla Bar Experience di Identità Cocktail, la prima esperienza immersiva dedicata alla mixology e ai bar più prestigiosi al mondo, passando per il Cluster Hôtellerie che riunirà brand alberghieri, destinazioni e fornitori del mondo dell'ospitalità in un viaggio ideale attraverso il meglio dell'hotellerie italiana.

Grande attenzione sarà poi riservata ai giovani talenti con Identità Young, un'iniziativa senza precedenti che consentirà agli under 35 di accedere all'intero congresso a prezzi dimezzati. «Identità Young rappresenta un segno dei tempi e una novità di grande importanza», sottolinea Claudio Ceroni. «Non parliamo di una parte del programma, bensì della creazione di una corsia preferenziale per consentire ai giovani un ingresso il più ampio possibile al congresso attraverso un'intensa operazione di comunicazione e un considerevole abbattimento dei costi di iscrizione. I giovani costituiscono un grande popolo che anima tutte le cucine e le sale d'Italia: il mondo della gastronomia e della ristorazione è totalmente ringiovanito. È questa la realtà del post-pandemia che Identità Young vuole abbracciare e valorizzare».

L'Allianz MiCo - North Wing: che ospiterà per la prima volta il congresso di Identità Milano, offrendo nuovi spazi e nuove opportunità

L'Allianz MiCo - North Wing: che ospiterà per la prima volta il congresso di Identità Milano, offrendo nuovi spazi e nuove opportunità

Le voci dei fondatori: Marchi e Ceroni su Identità Future


Per raccontare da vicino lo spirito che anima questa speciale edizione di Identità Milano, abbiamo avuto modo di confrontarci direttamente con Paolo Marchi e Claudio Ceroni, le due anime del congresso. Una conversazione a due voci per ascoltare da loro gli obiettivi, i contenuti e le prospettive della manifestazione che da vent'anni racconta il presente e il futuro della cucina d'autore italiana e internazionale.

Paolo Marchi, responsabile dei contenuti del congresso con la fondamentale collaborazione di Giulia Corradetti, ci ha spiegato come sia «sempre molto importante trovare un equilibrio tra il palco centrale dell'Auditorium, dove la selezione degli ospiti ha costantemente proposto una combinazione tra grandi figure e giovani talenti, e le altre sale dedicate a temi più specifici, come la pizza, la pasta, il formaggio, il pesce...». E' proprio sul palco principale che, secondo Marchi, «si è colto appieno il tema del congresso, perché gli interventi degli ospiti non erano vincolati a un argomento specifico, ma avevano il compito di interpretare il filo conduttore scelto per ogni edizione. Identità Milano è il congresso sulla cucina d'autore più longevo al di fuori della Spagna, dove esistevano già Lo Mejor de la Gastronomía, poi Gastronomika, e Madrid Fusion. Fu proprio a Madrid nel 2004 che ebbi l'idea di creare Identità. Partimmo nel 2005 e tutti gli altri sono arrivati dopo».

Una foto dalla prima edizione di Identità Milano: Paolo Marchi sul palco con Moreno Cedroni, Davide Scabin, Massimo Bottura, Mauro Uliassi, Carlo Cracco e Pietro Leemann

Una foto dalla prima edizione di Identità Milano: Paolo Marchi sul palco con Moreno Cedroni, Davide Scabin, Massimo Bottura, Mauro Uliassi, Carlo Cracco e Pietro Leemann

«Agli inizi - prosegue nel suo racconto - l'unica cosa che contava era mettere sul palco chef in cui credevamo fermamente, verificare se anche in Italia ci fosse questa voglia di nuovo. Perché in Spagna si respirava un'energia pazzesca, ma non era scontato che in Italia sarebbe stato lo stesso, era una vera scommessa. La primissima edizione vide 18 relatori in due giorni, oggi con 18 relatori si copre appena mezza giornata. Già dal secondo anno aprimmo un nuovo spazio per celebrare la pasticceria, per poi negli anni successivi testimoniare la rilevanza del mondo della pizza, della pasta, del pesce, delle identità vegetali, del gelato: gradualmente siamo cresciuti, non potendo fare un congresso solo su un palco, e abbiamo sfruttato gli spazi a disposizione per aggiungere questi temi».

E in questo 2025, quali ragionamenti hanno guidato Paolo Marchi nel comporre il ricco programma del ventennale? «Non potevamo eludere la questione del traguardo temporale, è successo in questa occasione, come era in parte successo anche per i nostri dieci anni. Il pubblico li percepisce come tappe straordinarie, quasi come cucirsi una stella sul petto dopo aver vinto dieci o venti scudetti. Ma alla fine, come recita una bellissima frase dei movimenti di contestazione del secolo scorso, "puoi essere il numero uno, ma resti pur sempre un numero". L'impegno è sempre massimo, come lo è stato in passato e come lo sarà in futuro».

Il segreto sta nel sapersi rinnovare costantemente, spiega Marchi: «E rinnovarsi significa saper cogliere le novità. Alcuni chef come Massimo BotturaAntonia Klugmann, Massimiliano AlajmoCorrado Assenza, Carlo Cracco o Niko Romito ogni anno propongono qualcosa di nuovo, per cui con loro si va sempre sul sicuro. La vera sfida sta nel saper puntare su qualcuno di emergente, nello scovare nuovi talenti, nell'alta cucina come nel mondo della pizza o della pasta. Quello è il vero impegno, paradossalmente più che invitare di nuovo un Ferran Adrià o un Andreas Caminada».

Massimo Bottura sul palco di Identità Milano: per questa ventesima edizione, lunedì 24 febbraio sarà in Auditorium con la moglie Lara Gilmore e tutta la Francescana Family per 30 anni di Osteria Francescana: passione, dedizione, duro lavoro e... una grande famiglia 

Massimo Bottura sul palco di Identità Milano: per questa ventesima edizione, lunedì 24 febbraio sarà in Auditorium con la moglie Lara Gilmore e tutta la Francescana Family per 30 anni di Osteria Francescana: passione, dedizione, duro lavoro e... una grande famiglia 

Una capacità di intercettare e valorizzare i cambiamenti in atto che, in Marchi, si accompagna a una costante, attenta lettura delle tendenze contemporanee e future della gastronomia: «Oggi lo scenario è cambiato enormemente. C'è una grande attenzione alla salute, propria e del cliente. Un'attenzione al mondo vegetale che vent'anni fa non era assolutamente così diffusa e radicata. E poi il ruolo della cucina come espressione culturale e impegno sociale dei cuochi, che un tempo non esisteva». Marchi cita l'esempio di un ospite internazionale presente nel programma di Identità FutureAndrés Torres, «giornalista e inviato di guerra che ha fondato l'associazione Global Humanitaria, attiva anche a Milano. Un tempo non potevamo raccontare le storie di grandissimi chef impegnati ad alimentare mense nei luoghi di guerra, disastri, catastrofi naturali. È emerso questo lato sociale dei grandi cuochi, penso anche a Food for Soul fondato da Massimo Bottura e Lara Gilmore: è una sensibilità che prima non c'era».

«Il cuoco di oggi - prosegue Marchi nella sua analisi - ha senza dubbio una cultura molto più ampia e ha girato di più il mondo. È impensabile affermarsi senza essersi confrontati con le culture gastronomiche degli altri paesi». Inoltre, «prima non esisteva il concetto che si potesse fare alta cucina con una pizza, un'insalata, un ceviche. La cucina popolare quotidiana è diventata a suo modo alta cucina, le si è tolto quell'obbligo di lusso anche nell'ambiente». Ma se da un lato questo apre nuove prospettive, dall'altro «oggi sono gli alberghi cinque stelle che possono permettersi di investire sull'eccellenza del fine dining, e questo fa riflettere sulle difficoltà economiche attuali. La sfida è essere bravi a costruire strutture e progetti collaterali per reggere economicamente».

Claudio Ceroni, presidente di MAGENTAbureau e da sempre alla guida della macchina organizzativa del congresso ideato insieme a Paolo Marchi, sottolinea con forza come questa ventesima edizione di Identità Milano «porrà al centro le nostre visioni del futuro e celebrerà le novità più interessanti della cucina d'autore, pur senza scordare tutto il lavoro fatto negli anni scorsi. Il titolo stesso, Identità Future, lo dichiara in modo esplicito». E queste novità «non riguarderanno solo il programma messo a punto dal lavoro di Paolo con il contributo di tutti i collaboratori di Identità Golose e di MAGENTAbureau, ma la struttura stessa del congresso, a partire dalla nuova sede presso l'Allianz MiCo in viale Scarampo a Milano, un padiglione che è stato recentemente ristrutturato e offre spazi molto più ampi rispetto a quelli che avevamo a disposizione nella vecchia sede. Questo ci ha consentito di dare corpo anche a una serie di innovazioni che non riguardano solo la logistica e l'organizzazione, ma anche i contenuti. La stessa Sala Auditorium avrà una grande scenografia e si proporrà organizzativamente e tecnologicamente come uno spazio in piena vista».

Tra le novità più importanti di questa edizione, spiega Ceroni, spiccano «un cluster dedicato all'Hospitality, grazie al lavoro di Elisabetta Canoro, e la sezione dedicata alla Bar Experience, proseguendo un impegno che Claudia Orlandi, con Identità Cocktail, ha portato avanti con costanza in questi ultimi anni. E ancora, grazie all'impegno e all'esperienza di Cinzia Benzi e del team di Bollicine del Mondo, questa edizione di Identità Milano non ospiterà solo la presentazione e le premiazioni della Guida 2025, che avverranno sabato pomeriggio, ma un vero e proprio Salone delle bollicine che presenterà al pubblico una selezione delle cantine e delle etichette più prestigiose».

Ma la novità forse più rilevante è quella di Identità Young: «Non un programma o dei contenuti dedicati particolarmente ai giovani, ma una chiamata e un'attenzione alla partecipazione dei giovani a tutte le fasi del congresso, che si concretizzerà in una corsia preferenziale con prezzi particolarmente accessibili». Perché questa edizione «vuole rispecchiare una realtà già presente nella gastronomia di tutto il mondo oggi, e che si svilupperà ancora di più nel futuro, cioè il ringiovanimento complessivo di tutti coloro che lavorano nelle cucine e nelle sale dei ristoranti. Per molti anni parlare di giovani per noi ha voluto dire mettere in luce, come continueremo a fare, i giovani chef o il ruolo delle scuole alberghiere. Oggi si tratta di fare un passo in più e rendersi conto che tutte le migliaia di giovani che oggi lavorano nei ristoranti, e che hanno sempre trovato nei contenuti espressi da Identità Golose un punto di riferimento, vanno coinvolti sempre di più e a tutti i livelli. A questo ci dedicheremo anche nelle forme organizzative della tre giorni del congresso».

Ma è importante sottolineare che «tutti i prezzi di iscrizione a Identità Milano per questa ventesima edizione sono stati resi più accessibili». Un ulteriore elemento attrattivo per un congresso che, anche grazie al cambio di sede, appare come «un nuovo inizio, un simbolo forte di questa nostra tendenza a voler sempre fare qualcosa di nuovo. Essere in spazi che ci consentono quest'ulteriore sviluppo di esperienze e di contenuti è particolarmente simbolico - conclude Ceroni - noi ce ne siamo subito appropriati non come una difficoltà, ma come un'opportunità».

Un'opportunità per guardare al futuro della gastronomia mondiale. Insieme. Dietro al successo di questi vent'anni di Identità Golose ci sono loro, Paolo Marchi e Claudio Ceroni, due anime unite da passione e visione fuori dal comune, per un futuro da costruire e immaginare insieme. Appuntamento dal 22 al 24 febbraio 2025: per confrontarsi, riflettere, emozionarsi e, soprattutto, nutrire di nuove energie un viaggio che continua.
 

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IG2025: Identità Future

Identità Future, 20 anni di nuove idee in cucina.

Niccolò Vecchia

di

Niccolò Vecchia

Giornalista milanese. A 8 anni gli hanno regalato un disco di Springsteen e non si è più ripreso. Musica e gastronomia sono le sue passioni. Fa parte della redazione di Identità Golose dal 2014, dal 1997 è voce di Radio Popolare 
Instagram: @NiccoloVecchia

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