05-03-2025

Non è meglio tirare a campare: manifesto dei Bros contro i "riempitori di destri"

Floriano Pellegrino, Isabella Potì e la scelta (rischiosa) d'essere avanguardia: «Non è per tutti. Non è per chi cerca consenso. Alcune muoiono e altre che diventano classico. Avanguardia significa accettare il fallimento, l’incomprensione, la solitudine»

Floriano Pellegrino e Isabella Potì, del Bros non

Floriano Pellegrino e Isabella Potì, del Bros non più a Lecce ma presto a Martina Franca (Taranto), sul Main Stage di Identità Milano 2025, dove hanno presentato le loro ricerche gastronomiche d'avanguardia e una sorta di "manifesto" che le contestualizza. Tutte le foto sono di Brambilla-Serrani

«Domani, chi volete essere? Avanguardisti o semplici "riempitori di destri"?”: con questa domanda rivolta al pubblico che gremiva il main Stage, Floriano PellegrinoIsabella Potì hanno chiuso il loro speech a Identità Milano 2025In quella che quindi era una domanda lanciata all’intera categoria degli chef, i Bros hanno ripreso un’espressione di Leonardo Da Vinci, il quale con ironia e sottile arguzia, cita i “riempitori di destri”, ovvero coloro i quali (attualizzando ed edulcorando il concetto) vivono le loro vite solo per utilizzare i servizi igienici, ovvero senza lasciare una traccia importante del loro passaggio nella storia dell’universo. Praticamente conducendo esistenze inutili.

Con un interrogativo così d’impatto (ma allo stesso tempo criptico) PellegrinoPotì hanno posto un limes, un solco profondo tra cuochi avanguardisti e cuochi comuni, chiedendo e chiedendosi di quale categoria si voglia far parte. Insomma: masterclass più attinente (e più estrema), considerando il tema del XX congresso di Identità (ossia "Identità Future"), non sarebbe potuta esserci. 

Floriano e Isabella sul Main Stage

Floriano e Isabella sul Main Stage

Sala piena ad ascoltarli

Sala piena ad ascoltarli

Dopo aver ascoltato tanti grandi professionisti, per tre giorni, su quello stesso stage parlare di innovazione, di prossime generazioni e di futuro, probabilmente nell’intervento dei Bros ci si è spinti quanto più il là si possa andare con le lancette dell’orologio gastronomico. E questo almeno a giudicare dai piatti presentati (ma piatti, in questo caso, forse, non è il termine corretto): ad esempio una pellicola trasparente di cavolo rosso, ideale per fare da involucro commestibile ad altri alimenti; un olio gelificato stampabile in 3D con il quale creare qualsiasi cosa frulli nella testa di uno chef; una batteria edibile, sviluppata con Mario Caironi, docente al Politecnico di Milano, in grado di far sentire il “sapore” dell’energia.

Il "cibo del futuro" studiato da Pellegrino e Potì: una pellicola trasparente di cavolo rosso, ideale per fare da involucro commestibile ad altri alimenti; un olio gelificato stampabile in 3D; una batteria edibile in grado di far sentire il “sapore” dell’energia

Il "cibo del futuro" studiato da Pellegrino e Potì: una pellicola trasparente di cavolo rosso, ideale per fare da involucro commestibile ad altri alimenti; un olio gelificato stampabile in 3D; una batteria edibile in grado di far sentire il “sapore” dell’energia

Isabella Potì e la pellicola trasparente di cavolo rosso

Isabella Potì e la pellicola trasparente di cavolo rosso

Ben capirete che stiamo parlando di un balzo nel futuro, anzi in uno dei tanti futuri possibili del multiverso. Questo lo sanno anche i Bros e lo hanno infatti specificato, in un serrato discorso a due voci, quasi teatrale, giocato interamente sulla figura retorica dell’anafora: «L’avanguardia non è per tutti. Non è per chi cerca consenso. Non è per chi si sente a proprio agio nella mediocrità. Ci sono avanguardie che nascono e muoiono. E ci sono avanguardie che diventano classico. Noi siamo qui per fare la storia, non per fare moda. Essere avanguardia significa accettare il fallimento, l’incomprensione, la solitudine».

Il mercato, quindi (e con esso la società, le consuetudini... In poche parole: il normale defluire del tempo), darà le sue ardue sentenze. Un giorno capiremo se il futuro disegnato da Floriano PellegrinoIsabella Potì - o, meglio, quello nel quale ci hanno permesso di sbirciare - sarà anche quello in cui vivremo.

Floriano Pellegrino e lo "chef del futuro"

Floriano Pellegrino e lo "chef del futuro"

Isabella Potì e la "batteria edibile"

Isabella Potì e la "batteria edibile"

Nel loro manifesto, però, appare chiara una cosa: che, comunque sia, tra il provare a rivoluzionare (assumendosene i rischi) e il tirare a campare, è la prima opzione quella che merita d’essere vissuta perché, rivisitando una citazione di Goethe, chi non si ingegna e non prova a cambiare lo status quo è peggio che morto. Il coraggio è essenziale: «Chi riesce, diventa un classico; chi fallisce contribuisce comunque al cambiamento. È un continuo processo evolutivo in cui il rischio è necessario». Il lusso nella ristorazione? «Non sono le porzioni minuscole, quanto un sistema di pensiero che unisca cultura, ricerca e innovazione. È attraverso queste commistioni che nascono nuove tecniche e ingredienti, destinati a influenzare il cibo del domani».

Il team del Bros al gran completo

Il team del Bros al gran completo

Paolo Marchi, Floriano Pellegrino, Isabella Potì

Paolo Marchi, Floriano Pellegrino, Isabella Potì

Questo perché «lo chef del futuro non sarà solo un cuoco. Sarà uno scienziato, un imprenditore, un comunicatore. Dovrà avere una visione e sapere come renderla reale. Cucinare bene non è più abbastanza. Avremo chef che sapranno di fermentazione, di ingegneria, di neuroscienze. Perché il gusto è scienza, la memoria è chimica, l’innovazione è coraggio». Insomma, a chi appartiene l’avanguardia? «A chi ha grandi idee e il coraggio di rivoluzionare».

Altrimenti ci sono sempre i destri da riempire.


IG2025: Identità Future

Identità Future, 20 anni di nuove idee in cucina.

Mario

di

Mario "Bolivar" Pennelli

Nasce a Bari nel 1988 e da allora "va sempre girando" (cit. nonna Laura). Scrive di ristoranti, di terre e personaggi leggendari. Ha pubblicato: "Puglia à la carte", "Incredibilia" e "Canti di Terra e di mare"

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