Da "riempitori di destri" a custodi dell'eleganza? Si potrebbe sintetizzare in questo modo l'essenza dei nuovi Bros'. Perché ci eravamo lasciati proprio in questo modo, a Milano, sul palco di Identità Future, quando Floriano Pellegrino e Isabella Potì avevano dichiarato apertamente di non voler essere “riempitori di destri”, rivendicando con forza il ruolo dell’avanguardia nella ristorazione e tracciando una linea netta tra chi si accontenta e chi vuole cambiare le regole, leggi qui. Una provocazione potente, che aveva lasciato il segno: o si è rivoluzionari o si è parte del sistema. O si corre in testa, o ci si adagia.
E adesso siamo così. Il 15 maggio Bros’ ha riaperto nella nuova sede di Martina Franca, all’interno della struttura di Villa San Martino. È una svolta non solo logistica ma concettuale. Da Lecce al cuore della Valle d’Itria, in un ambiente elegante, curato, luminoso, con una visione nuova che integra ristorante, trattoria e ospitalità. Un progetto ambizioso, articolato, che porta con sé l’idea di un’alta cucina che sembra stabilizzarsi, che per questa volta smette di correre per trovare una casa, forse anche una pace.
Floriano Pellegrino e Isabella Potì a Identità Milano 2025
La sensazione è stata la stessa di una scena ben nota della saga
Fast & Furious:
Paul Walker che parte con decisione, ingrana la marcia, e ci si aspetta di vederlo al volante di una supercar. Invece, poco dopo, lo si ritrova alla guida di un monovolume, con il seggiolino del bambino sul sedile posteriore. È una scelta, forse anche momentanea. Un cambio di rotta? Di certo, per ora, un’altra corsia, forse più duratura, o forse semplicemente dettata dal frangente. Così,
Bros’ oggi pare aver riposto il turbo e scelto un’andatura diversa, più elegante, più composta, con meno fiamme sul cofano e più ordine nel cruscotto.
Abbiamo scelto il percorso da 17 passi. Il servizio si muove con precisione e misura, senza sbavature. La sala trasmette calore, la cantina è una promessa mantenuta, e presto diventerà il cuore immersivo dell’esperienza. Tutto funziona, tutto è coerente. Ma proprio qui arriva il nodo. Dopo mesi di attesa e aspettative, con la chiusura prolungata e l’annuncio di un nuovo ciclo, non emerge (ancora) un cambio netto nella proposta culinaria. C'è solida continuità al posto dei soliti voli creativi. Sono tornati in scena alcuni classici della loro cucina, certo anche piatti iconici ma che appaiono come rivisitati in modo più tenue, più levigato. La loro carica dirompente è stata ammorbidita, come se la spinta a spiazzare fosse stata sostituita dal desiderio di rassicurare.
Il relais Villa San Martino
Non c’è nulla di male nel trovare una cifra più sobria, più rassicurante. In fondo, è proprio questo che incuriosisce: si può diventare classici senza perdere la propria natura? È avanguardia quella che decide di rallentare, o è già tradizione?
Forse la verità sta nel mezzo. Forse questa è solo un’altra tappa. O forse Bros’ ha già raggiunto quel punto in cui non ha più bisogno di dimostrare nulla, in cui la provocazione non serve più. E neanche i manifesti. Perché quando la corsa si ferma, resta solo la strada. E la strada che hanno scelto oggi è diversa, ma comunque loro.
