3, 2, 1...ci siamo! Questione di poche ore, gli ultimi ritocchi agli stand e nelle sale, e si alzerà il sipario sulla sedicesima edizione del congresso di Identità Milano. Se già normalmente siamo frementi e scalpitanti per l'inizio del più importante evento dell'anno per Identità Golose, in questo 2021 l'emozione è ancora più intensa, dopo aver dovuto rinunciare per ben due volte a svolgere questo appuntamento: adesso ci siamo e non vediamo l'ora di tornare a vivere quell'atmosfera speciale, a raccontarvi su queste pagine quel che accadrà e a incontrarvi nei corridoi, nell'area espositiva e nelle sale del MiCo di Milano, in via Gattamelata. Non dimenticate di seguire, in particolare in questi giorni, i nostri canali social, che saranno ricchissimi di contenuti nel corso della tre giorni: ci trovate su Instagram, su Twitter e su Facebook. E l'hashtag ufficiale del congresso è #identitamilano2021.
Nelle tre giornate,
da sabato 25 a lunedì 27 settembre, saranno più di 100 i relatori che interverrano in oltre 75 lezioni, divisi in 10 aree tematiche, impegnando costantemente 6 sale di
MiCo. E a questi vanno aggiunti relatori, 30, e masterclass, 16, della sezione
Identità Cocktail, che coinvolgerà alcuni degli interpreti più raffinati dell'arte della mixology.
Ma più che i numeri, da sempre, a Identità Milano contano i temi, gli spunti, i contenuti. Quest'anno, e non poteva essere diversamente, il tema scelto come filo conduttore del congresso è Costruire un nuovo futuro: Il lavoro. Come spiega Paolo Marchi (leggi qui l'intero suo intervento), che di Identità Milano è ideatore e curatore:
«L’articolo 1 della Costituzione è chiarissimo: "L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro". E il Lavoro appunto, come uscire dall’emergenza lavoro, sarà il tema dominante di Identità Milano 2021, in una nazione come l’Italia la cui costituzione pone al primissimo punto proprio l’occupazione. Se prima non risolveremo questo drammatico problema, se non restituiremo alle donne la dignità professionale persa con la crisi, se i giovani saranno ancora a lungo parcheggiati in un limbo economico, sarà inutile parlare di quale cucina avremo usciti dalla pandemia, se le persone avranno più voglia di innovazione o tradizione, di pizze gourmet o pizze margherita, di dessert al piatto o torte da tagliare a fette, di pesce, carne o verdure, di gelato gastronomico o gusti classici, eternamente quelli. E anche quale vino e quale servizio, al ristorante come in albergo. Prima il lavoro! Ma quando torneremo alla normalità? Sempre troppo tardi, ma guai lasciarsi andare allo sconforto, guai fermarsi e non pensare. Non sia mai che il giorno della possibile rinascita non siamo pronti a scattare e correre».

Che prosegue:
«Certezze, poche ma autentiche, di questo avremo bisogno scossi come siamo dalla pandemia. A livello di alimentazione e ristorazione, non si tratta di pensare cosa avrà più successo, bensì di avere ben chiaro che le sicurezze riguarderanno, prima di qualsiasi altro aspetto, la qualità della vita e la sicurezza del posto di lavoro, impieghi e stipendi che rispettino la dignità delle persone. Nutrirsi bene per non rischiare di ammalarsi, e in tal senso medici e nutrizionisti diventeranno i migliori consiglieri degli chef, ma anche imparare a convivere con il covid con intelligenza e disciplina per potere lavorare e dare lavoro perché non si va lontano nel tempo con i locali aperti a singhiozzo e pochissime figure coinvolte tra sala, cucina e cantina».

Coerentemente con questa concreta e forte ispirazione, per l'edizione 2021 è stato scelto un piatto simbolo che, partito da un'intuizione giocosa anni fa, oggi può rappresentare perfettamente lo spirito operoso, tenace e orgoglioso con cui si intende costruire un nuovo futuro, ripartendo dal lavoro. A firmarlo sono stati i due chef del ristorante milanese
Contraste,
Matias Perdomo e
Simon Press.

Alcuni degli stand nell'area espositiva
Spiega ancora
Paolo Marchi: «E’ stato davvero difficile trovare un piatto che potesse simboleggiare il tema della prossima edizione di
Identità, quel lavoro che la pandemia ha messo in crisi in tanti settori. Tra i più colpiti quello della ristorazione, al punto che siamo ancora ben lontani dai livelli occupazionali precedenti alla primavera 2020. La risposta ci è arrivata da
Matias Perdomo e
Simon Press con il loro incastro dolce di mattoncini del Lego. Con una considerazione: questa edizione numero 16, colpita dalla pandemia, ci ha già portati a fissare tre distinti piatti simbolo. E in nessun caso è stato facile, come lo era un tempo quando una preparazione doveva essere buona e fotogenica, senza complicazioni economiche e sociali a condizionare la scelta». Per conoscere la storia di questo piatto, leggi:
Costruire un Nuovo Futuro: Il Lavoro. Matias Perdomo e Simon Press firmano il piatto simbolo di Identità Milano.
Ogni sera, su questo sito, troverete una piccola guida al programma della giornata che sta per iniziare (qui
il programma completo e dettagliato di tutto il congresso, giorno per giorno). E quindi inauguriamo questa presentazione con quel che ci aspetta per
sabato 25 settembre.
Il tema portante del congresso - Costruire un Nuovo Futuro: Il Lavoro - sarà come d'abitudine al centro delle lezioni in Sala Auditorium. Dalle 10 alle 18 si susseguiranno interventi di prestigiosi relatori che condivideranno esperienze e idee su come delineare nuove prospettive al settore: il compito di aprire la giornata sarà affidato a Davide Rampello, poi una carrellata di grandi ospiti come Alain Ducasse, Enrico Bartolini, Carlo Cracco, Cristina Bowerman, Franco Pepe, Iginio Massari, Leopoldo Gasbarro, Stefano Patuanelli, Joe Bastianich...
In
Sala Blu 1 tornerà una sezione sempre molto seguita e apprezzata:
Identità di Pasta (in collaborazione con
Pastificio Felicetti) quest'anno si aprirà con la masterclass di
Carlo Cracco e proseguirà con
Andrea Berton,
Antonio Biafora,
Antonio Ziantoni,
Domingo Schingaro e
Takeshi Iwai.
Nella giornata di sabato, in collaborazione con Motor Power Company e la mantecatrice Principessa, torneremo anche ad esplorare il mondo goloso e straordinariamente creativo della gelateria contemporanea: Identità di Gelato andrà in scena in Sala Blu 2, con prima in scaletta la chef di Salina Martina Caruso, e a chiudere i lavori Marco Pedron; in mezzo ospiteremo Gian Luca Cavi, Andrea Tortora, Giovanna Musumeci e Ida Di Biaggio, Paolo Brunelli e Davide Cassi, Marco Radicioni.
In
Sala Gialla 1, infine, il primo dei tre giorni di
Identità Cocktail (in collaborazione con
Bibite Sanpellegrino e Perrier): a confrontarsi e dialogare sui temi della mixology e dei suoi incroci con la cucina in tutte le sue forme saranno con noi
Antonio Rosato e
Paolo De Simone,
Federico Della Vecchia e
Carlo Simbula,
Emanuele Balestra,
Enrico Scarzella e
Daniele Bendanti,
Mattia Pastori.