Arts Bar e Berengo Studio: il bicchiere incontra l'arte

Vi versiamo mille colori liquidi, lo raffreddiamo in congelatore o vi raccogliamo cubi di ghiaccio e, solo alla fine, lo portiamo alle labbra per sorseggiare l’idea di un bravo mixologist. In fondo, però, non ci chiediamo mai quanto sia importante un tumbler alto, basso o una coppa Martini e se, anch’esso, possa fare la differenza come espressione d’arte nelle mani di un bartender.

C’è però chi ha dato al bicchiere un ruolo da co-protagonista sul bancone di un bar e una missione ossia quella di raccontare una storia ed esprimere un talento e un’arte che vengono tramandate da secoli dai maestri vetrai di Murano.

Mariapia Bellis e Facundo Gallegos hanno lavorato per un anno nell'ideazione e progettazione di bicchieri da Berengo Studio, che potessero esaltare e accogliere al meglio le ricette studiate dal direttore food&beverage e Ludwig Negri, l'head of bars del St. Regis Venice.

A credere in questa bellissima storia e in un felice matrimonio tra miscelazione e arte di soffiare il vetro sono Facundo Gallegos, direttore food&beverage The St. Regis Venice e l’head of bars Ludgwig Negri con Berengo Studio, atelier artistico oltre che fornace per la lavorazione del vetro fondata da Adriano Berengo nel 1989 con l’intento di donare ai creativi di tutte le discipline uno spazio dove sperimentare ed esprimersi.

Il progetto tra Arts Bar e Berengo Studio è molto più di una mera produzione standardizzata di bicchieri, ma è un incontro a metà strada di due forme d’arte: quella miscelata che dialoga con la progettazione e lavorazione del vetro per arrivare a un comune obiettivo ovvero un’espressione artistica.

I disegni e i bozzetti che hanno portato alla realizzazione del bicchiere di Still Waiting, un omaggio all'artista Wurm.

A rendere più complesso il processo, vi è l’ispirazione stessa della drinklist dell’Arts Bar ovvero il viaggio tra capolavori che possano esprimersi in forma e sostanza, in contenitore e contenuto.

Già nel precedente menu, Gallegos e Negri avevano realizzato alcuni bicchieri con il supporto della designer dello Studio, Mariapia Bellis. Oggi però, la nuova drinklist è un inno alla creatività e a quel pizzico di follia che ben si sposano con l’estro e l’aspetto dirompente che alcuni artisti e le loro opere hanno avuto nel corso della storia. Non da ultimo, lo stesso St. Regis Venice è un inno al patrimonio artistico della Serenissima, a pittori come Claude Monet che vi hanno soggiornato e dipinto capolavori e un tributo a grandi artisti e architetti contemporanei come Carlo Scarpa o Ai Weiwei.

I colori e le forme entrano così come protagoniste di questa nuova selezione di bicchieri, pensati per ciascuno degli 8 cocktail di nuovo ingresso. Solo in quindici esemplari per ciascuna ricetta, sono stati realizzati in esclusiva per l’hotel con l’idea di salvaguardare quel carattere fortemente identitario e mai omologabile dell’arte e del gesto artistico.

La nuova drinklist dell'Arts Bar non si ferma alla realizzazione di bicchieri, ma la loro preparazione prevede alcune lavorazioni spettacolari come la nuvola d'arancia che Ludwig Negri pone a completamento del drink Still Waiting.

Un lavoro che ha richiesto quasi un anno di lavoro e, come ci racconta Mariapia Bellis: “un bicchiere è un oggetto intimo, un ponte tra il mondo racchiuso nel cocktail e i nostri corpi; perciò lo studio che porta alla sua forma prevede una lavorazione del vetro che deve considerare le mani che lo terranno e la bocca che vi si appoggerà, l’ergonomia del bere”, ma anche il colore del liquido che verrà ideato dal bartender.

Un progetto appassionante che ha entusiasmato anche Gallegos: “un’idea pioneristica, un mix sapiente e originale di arte, design e mixology che siamo certi i cultori del bello come gli avventori del nostro bar e gli ospiti del St. Regis Venice apprezzeranno”.

Through the trees è il drink che ha richiesto più sperimentazione nella creazione del bicchiere. L'opera a cui è ispirato, l'Urlo di Edvard Munk, ha richiesto numerose prove per riuscire a riprodurre un'opera dal profondo significato emotivo.

L’importanza del bicchiere però non nasconde o lascia in secondo piano la proposta miscelata di Negri ma, anzi, in alcuni casi riesce a essere evocativa e convincente nel restituire sensazioni ed emozioni dell’opera a cui si ispira. Colpisce inoltre, l’ottima liason con il menu precedente e alcuni signature che vengono attualizzati per poter rimanere all’interno della nuova drinklist.

A nostro avviso particolarmente interessante è Through The Trees ispirato all’Urlo di Munk. Un bicchiere estremamente complesso che, rispetto agli altri, ha portato a un’espressione tridimensionale dell’opera e si combina a un drink rinfrescante e ben bilanciato dalle note che ricordano le atmosfere del Nord Europa con Aquavit norvegese, sciroppo di orzo tostato, soda al luppolo e assenzio.

Divertente e irriverente è Still Waiting, ispirato a Wurm, nel quale due gambe robuste e in atteggiamento scanzonato sostengono una coppa in cui Negri ripropone i sentori di torte austriache a base di cioccolato e marmellata con vodka, crème de cacao, Abricot de Roussillon, sciroppo di vaniglia fatto in casa, Verjus e un’orange cloud che regala una parte scenografica e spettacolare al servizio del drink.

Tra i classici dell’Arts Bar e che valgono un assaggio sicuramente Canal Art, ispirato a Banksy e al suo graffito apparso sul Canal Grande durante la Biennale del 2019, vede il mezcal abbinato a un cordiale a base di carciofi dell’isola di Sant’Erasmo, con una garnish di spuma rosa, aromatica e salata che richiama l’acqua marina.

Ispirato all'opera che Andy Warhol dedicò a Marilyn Monroe, Silver Dreams è il bicchiere che colpisce per gli stadi di lavorazione e i colori sgargianti. Il drink è composto da vodka, il distillato preferito da Warhol, St. Germain, sciroppo all'essenza di popcorn e champagne.

In uno spazio raccolto dove percorrere un viaggio sensoriale, tra drink moderni e classici ispirati alla storia dell’arte, “attraverso la partnership con Berengo Studio” spiega Audrey Huttert, GM di The St Regis Venice, “l’Art’s Bar diventa teatro di un’esperienza intima e raffinata”.

Ognuno di noi è quindi chiamato a ritrovarsi e specchiarsi tra colori e forme, regalandosi un momento personale per entrare in contatto con l’interpretazione di un’opera.